Labëri Luzha - foto di Paolo Martino/OBC Transeuropa

Labëri Luzha - foto di Paolo Martino/OBC Transeuropa

Labëri Luzha lavora da anni per riformare i servizi per la prima infanzia in Kosovo. Abbiamo avuto l’occasione di incontrarla a Reggio Emilia

22/06/2022 -  Davide Sighele

Labëri Luzha è responsabile del Dipartimento prescolare del ministero dell’Educazione del Kosovo. A fine maggio ha partecipato assieme ad un gruppo di educatrici e direttrici di scuole per l’infanzia kosovare ad una settimana di incontri a Reggio Emilia, nel contesto del progetto Pedakos promosso da RTM Volontari nel mondo e finanziato da AICS - Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Un’intervista.

Cosa le ha fatto più piacere di questa settimana?

Abbiamo avuto molte occasioni a distanza per approfondire il cosiddetto ‘Approccio Reggio Emilia’ ma sentivamo la necessità di vedere praticamente come viene implementato nei luoghi dove è nato.

Abbiamo visitato scuole per l’infanzia, abbiamo partecipato ad atelier avendo così un’immagine chiara dell’interconnessione tra tutti i soggetti coinvolti, capendo come cooperano tra loro, vedendo la pratica con i bambini in età prescolare.

C’è qualcosa in particolare che ha visto in questi giorni e che vorrebbe si riuscisse a fare anche in Kosovo?

Molte cose. Soprattutto il lavoro pratico che si fa a scuola, i numerosi materiali utilizzati - in particolare quelli riciclati - e la forte collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti. Sono questi a mio avviso gli aspetti rispetto ai quali occorre lavorare di più.

Mi ha colpito molto anche la presenza della figura della pedagogista, in ogni momento a supporto dell'educatore.

In questi giorni di visita - e questo è molto importante per me come rappresentante del ministero - continuo a sentire educatrici e presidi che già stanno pensando a come riportare nel loro lavoro quotidiano quanto visto e vissuto qui a Reggio.

Dal punto di vista istituzionale in questo periodo in Kosovo si sta facendo più che in passato sul tema dell’educazione per la fascia d’età prescolare…

È il primo anno che in Kosovo il governo mette tra le proprie priorità l’educazione primaria e prescolare. Al momento il governo sta lavorando ad una strategia in questo settore che prevede i passi da compiere da ora al 2030. In questa strategia l’educazione prescolare assume un ruolo molto importante. 

Inoltre è stato preparato un nuovo disegno di legge sulla prima infanzia che ora è in fase di approvazione presso l’Assemblea del Kosovo e dovrebbe arrivare a conclusione dell’iter parlamentare entro la fine di giugno.

Questo è quindi un anno in cui stiamo riformando drasticamente sia il quadro normativo che professionale: abbiamo per esempio iniziato a definire i nuovi curricula per chi opera in questo settore.

Laboratorio sulla creta

Labëri Luzha impegnata nelle attività a Reggio Emilia - foto di Davide Sighele

In questo contesto vi sono rapporti istituzionali già consolidati tra il ministero e i promotori del Reggio Emilia Approach?

Assolutamente sì. Recentemente anche la ministra all’Educazione Arbërie Nagavci è stata in visita qui a Reggio Emilia, prima di lei era venuto un altro gruppo di scuole e L’Università di Pristina. Poi noi. Abbiamo fin da subito, dai primi mesi del progetto Pedakos, iniziato a pensare a come darvi continuità: vogliamo una collaborazione a lungo termine, ed è fondamentale che sia così nel campo specifico dell’educazione e dell’istruzione.

Cosa implica per una famiglia del Kosovo il fatto che vengano potenziati i servizi per la prima infanzia?

Da anni stiamo investendo per aumentare la consapevolezza nella nostra comunità  sull'importanza dell'educazione primaria e prescolare. Nonostante non tutti i bambini abbiano ad oggi la possibilità di frequentare le scuole per l’infanzia, ora sempre più genitori sono consapevoli che i loro figli andando in queste scuole avviano un vero e proprio percorso educativo e formativo. Inoltre i genitori hanno iniziato ad essere più collaborativi e contiamo di continuare a lavorare con la comunità sulla sensibilizzazione. Vogliamo aumentare la consapevolezza sullo sviluppo dei bambini. Per noi è molto importante che i bambini possano frequentare le scuole per l’infanzia ma anche la qualità di queste ultime e dei servizi offerti.

Ha un sogno professionale?

Ho iniziato la mia carriera molto giovane. All’inizio il mio sogno era vedere le scuole per l’infanzia diverse da come erano. Dopo 10 anni questo sogno si è realizzato solo a metà. Ora l’educazione prescolare è diventata finalmente una priorità del governo del Kosovo e ci stiamo impegnando per cambiare concretamente le nostre istituzioni e per passare da un insegnamento tradizionale - che abbiamo ereditato dal passato - ad un sistema che abbia, al proprio centro, il bambino. A questo lavoriamo ogni giorno.

 


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