Kosovo, repubblica d'asfalto
21 novembre 2012
Procede a tempo di record la costruzione dell'autostrada in Kosovo. La "Rruga Dr. Ibrahim Rugova", naturale proseguimento delle quattro corsie che già connettono la costa albanese al confine col Kosovo (e che dovrebbero arrivare al confine con la Serbia, a Merdare) è ora completata fino a Duhël, poco dopo Suharekë/Suva Reka.
Nel 2013, si prevede un'ulteriore accelerata: nella finanziaria per l'anno prossimo, recentemente approvata dal governo di Pristina, il 43% de budget (pari a 620 milioni di euro su un totale 1,58 miliardi), sarà spesa in investimenti di capitale.
Di questi, 300 milioni andranno a coprire le spese di due soli progetti autostradali: la "Rruga Dr. Ibrahim Rugova" e la nuova connessione in direzione Macedonia, a cui saranno dedicati i primi 30 milioni di euro. E, a dar retta alle voci, non è da escludere che a vincere la gara d'appalto potrebbero essere (di nuovo) "i soliti sospetti" del consorzio turco-statunitense Bechtel-Enka, grandi protagonisti della "stagione delle autostrade" in Albania e Kosovo.
Sull'equità e sostenibilità di una politica economica così sbilanciata, che lascia le briciole a settori come l'agricoltura, l'istruzione, la sanità e il supporto alla crescita di un'economia diversificata, in molti hanno espresso profondi dubbi (tra gli altri, sulle pagine di OBC, l'ex responsabile economico dell'ICO Andrea Capussela).
Più recentemente, Agron Demi del GAP Institute, ha dichiarato al sito SETimes che la spesa in asfalto "non ha mostrato una crescita economica ad essa riconducibile". I critici sottolineano anche la scarsa trasparenza nelle procedure di assegnazione: una zona d'ombra riportata in primo piano dalle recenti accuse di corruzione, avanzate da EULEX all'ex ministro dei Trasporti Fatmir Limaj.
Il governo guidato da Hashim Thaçi, però, continua a difendere la propria scelta "autostradale". In una recente intervista, il giovane vice-ministro degli Esteri, Petrit Selimi, alla domanda se esistono indicatori precisi degli effetti economici dell'apertura dell'autostrada, risponde però in modo vago, parlando solo del numero di "passaggi di confine" nel corso dell'ultimo anno (650.000 - circa 1800 al giorno, 75 l'ora).
L'obiettivo di "creare un mercato turistico vivo per tutto l'anno" (e di integrare il settore agricolo di Kosovo e Albania) sembra però ancora molto lontano. Il traffico resta concentrato esclusivamente nei mesi estivi. Durante due passaggi in auto di chi scrive, nello scorso ottobre, uno verso l'Albania, l'altro al ritorno verso il Kosovo, l'autostrada appariva come una lunga lingua solitaria, con sporadiche apparizioni di auto e qualche camion. Sia da una parte che dall'altra del confine.