Kosovo: un calcio ai visti

5 maggio 2016

bubble icon

La Commissione europea ieri ha proposto ufficialmente la liberalizzazione dei visti per il Kosovo. “Questa decisione è il risultato del grande lavoro e degli sforzi coronati dal successo delle autorità del Kosovo che hanno intrapreso riforme ampie e complesse nel campo della giustizia e degli affari interni”, ha dichiarato il Commissario alle migrazioni Dimitris Avramopoulos. Le negoziazioni duravano da anni.

“Oggi l'orizzonte europeo si apre per i cittadini del Kosovo. Sono convinto che entro l'anno potranno viaggiare senza obbligo di visti. Il nostro isolamento è ora solo un brutto ricordo del passato”, ha dichiarato Bekim Çollaku, ministro kosovaro per l'Integrazione europea.

Prima dell'eventuale approvazione della proposta della Commissione da parte di Parlamento e Consiglio europeo il Kosovo deve ancora ratificare l'accordo di delimitazione della sua frontiera con il Montenegro e rinforzare la raccolta dati relativa a crimine organizzato e corruzione.

Più di un analista ha collegato il passo avanti della Commissione fatto rispetto al Kosovo come conseguenza dell'accelerazione nel processo verso l'abolizione dei visti per i cittadini turchi. Il Kosovo sarebbe infatti rimasto l'unico paese dell'area a non godere dei visti turistici liberi verso l'Ue.

Intanto i cittadini del Kosovo stanno gioendo in questi giorni anche per un altro riconoscimento internazionale: il congresso dell'Uefa, l'organizzazione a capo del calcio europeo, riunitosi lo scorso martedì a Budapest, ha deciso di accettare la richiesta di ingresso del Kosovo. La sua domanda d'adesione è stata approvata 28 voti contro 24. La squadra nazionale del Kosovo e le sue squadre di club potranno quindi partecipare d'ora in poi alle competizioni a livello europeo.

La decisione dell'Uefa rende ora possibile che anche la Fifa, che si riunirà il prossimo 13 maggio, accolga il Kosovo come suo membro. Questo significa che il Kosovo potrebbe partecipare alle fasi di qualificazione per i mondiali che si terranno in Russia nel 2018.

Link: Le Courrier des Balkans; Balkan Insight