E' il partito maggioritario in Kosovo, ed era stato fondato da Ibrahim Rugova. Scomparso il carismatico leader ora rischia di spezzarsi. La cronaca di una crisi annunciata in un Kosovo sempre più problematico
La Lega Democratica del Kosovo, meglio conosciuta come "il partito di Ibrahim Rugova" sembra sia entrata in una via senza ritorno. Rischia infatti di spezzarsi in due. Lo scorso 9 dicembre infatti l'elezione del nuovo segretario generale del partito - ha vinto l'attuale presidente del Kosovo Fatmir Sejdiu - è finita a cazzotti, sedie in testa e pistole sguainate da parte dei responsabili della sicurezza. Un precedente che fa capire come ormai vi siano poche possibilità per una serena convivenza tra le varie anime del partito.
Il presidente Sejdiu ha dovuto abbandonare il sesto convegno dell'LDK, dove aveva da poco vinto l'elezione alla guida del partito battendo l'ex presidente dell'Assemblea del Kosovo Nexhat Daci, circondato da un cordone di polizia. Un'immagine chiara del fatto che le contraddizioni in seno all'LDK sono ormai profonde e che fa capire come a breve potrebbero esserci ripercussioni anche sulla stabilità dell'attuale governo.
Sino all'elezione di Sejdiu tutto era andato bene. Al congresso erano presenti anche molti ospiti internazionali e Nexhat Daci aveva riconosciuto immediatamente la sconfitta. Ma poi si è verificata una vera e propria escalation, il braccio destro dell'ex presidente dell'Assemblea ha affermato che la lista dei candidati era stata manipolata e Sejdiu, il numero due del partito, era stato inserito sessantesimo in lista. Il dibattito si è surriscaldato e sono partiti i cazzotti.
Sejdiu ha continuato a ribadire la correttezza delle procedure eletorali. Sostegno gli è arrivato anche dalla rappresentanza USA in Kosovo. "Le elezioni sono state corrette", ha affermato Tina Kaidanov, a capo dell'ufficio USA di Pristina dopo un incontro urgente con Sejdiu.
La polemica è eccheggiata anche sulla stampa locale e qualcuno si è spinto sino a definire Sejdiu un "dittatore". Quest'ultimo non si è scomposto ed ha dichiarato che a suo avviso i lavori del congresso erano ormai "chiusi".
Il suo rivale Daci, e assieme a lui molti membri dell'LDK appartenenti alla diaspora, ha dichiarato che se non vi è spazio per la mediazione l'unica possibilità è ora di fondare un altro partito. "Solo un accordo tra le due parti può salvare l'LDK dalla divisione".
Dopo la morte di Rugova era già emerso chiaramente che non vi era alcun leader capace di tenere unite le varie fazioni che costituiscono il partito più grande del Kosovo. Tant'è che per mesi si è scelto di non decidere e non convocare il congresso del partito. Sejdiu ha vinto le elezioni ma secondo i media ha perso la sua prima battaglia perché ha dimostrato di non avere la capacità di riunire il partito.
L'analista Ibrahim Berisha, ex-membro e tra i fondatori dell'LDK, ha affermato alla BBC che se non si raggiungerà un compromesso l'LDK si spezzerà e questo influirà negativamente sulle istituzioni kosovare.
Durante i giorni del congresso sono stati in molti a sottolineare come ormai in seno all'LDK mancasse l'apporto degli intellettuali. Sejdiu, nel suo intervento, ha affermato che a Daci mancava una vera e propria visione del futuro del partito e del Kosovo. Entrambi si sono poi definiti legittimi successori di Rugova. Nella realtà non è stato così.
Ora Sejdiu deve scegliere in merito a chi farà parte della direzione del partito. Se creerà altre persone scontente rischia di produrre una crisi politica seria che si ripercuoterà sul paese e sui negoziati sullo status. Sejdiu è infatti anche a capo del gruppo negoziale kosovaro.
L'attuale opposizione, guidata da Hashim Thaci, sta aspettando il momento più favorevole per un cambio di governo. Secondo molti analisti a questo punto sarebbe opportuna la costituzione di un governo di unità nazionale, per arrivare sino in fondo alle negoziazioni sullo status.
Infine un ultimo dettaglio. Secondo le cornice costituzionale kosovara Sejdiu non può essere contemporanemaente presidente del Kosovo e a capo dell'LDK. Lo stesso Rugova si era dovuto dimettere da quest'ultima carica. E Sejdiu non ha certo l'autorità di Rugova.
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