Uscito un nuovo report a cura dell'International Crisis Group. "Spingere la Macedonia verso l'autosufficienza: un nuovo approccio per la NATO e l'Unione europea", il titolo.
In seguito alle elezioni dello scorso settembre sembra che la Macedonia abbia infine intrapreso la strada verso la stabilità, affermano i ricercatori dell' ICG, ed è significativo sia stato eletto un Governo che appoggia pienamente gli Accordi di Ohrid, sottoscritti nell'agosto del 2001.
In ogni caso permangono preoccupazioni gravi. Molte aree a maggioranza albanese sono ancora caratterizzate da una massiccia presenza di polizia e militari. E sia la popolazione civile, sia gli stessi membri dell'esercito e della polizia macedone sono sotto forte pressione. E regolarmente alcuni fatti delittuosi rischiano di fare scoppiare nuovamente la violenza tra le due componenti etniche che abitano il Paese.
Per questo motivo, si ricorda in questo rapporto dell'ICG, rimane cruciale per la stabilità politica e la sicurezza interna della Macedonia la permanenza della presenza NATO, almeno sino a quando l'Unione europea non sarà in grado di assumersi il peso di un'operazione di peace-keeping nell'area.
E, sempre secondo i ricercatori dell'ICG, sembrerebbe che l'Unione europea sia intenzionata ad assumersi presto questo ruolo, a fronte anche di una freddezza americana rispetto alla possibilità di estendere troppo a lungo la propria partecipazione alla missione NATO Amber Fox.
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