Botta e risposta tra le autorità montenegrine e la procuratrice capo del TPI de L'Aja. Secondo la Del Ponte non sarebbero infrequenti le visite di latitanti e ricercati dal TPI nella repubblica montenegrina.
Il procuratore generale del Tribunale de L'Aia, Carla Del Ponte ha gli ultimi due giorni a Podgorica, incontrando le autorità montenegrine. La Del Ponte ha dichiarato di essere venuta in Montenegro per parlare con gli alti rappresentati dello stato circa i latitanti, che secondo le informazioni del tribunale periodicamente entrano in Montenegro.
Secondo il quotidiano "Vijesti" la procuratrice del TPI ha puntualizzato che non è accettabile che nel territorio montenegrino soggiornino periodicamente l'ex leader dei Serbo-bosniaci e l'ex alto ufficiale del JNA Veselin Sljivancanin. Ha dichiarato inoltre che di ciò ha avvisato le autorità montenegrine e che ha accettato l'argomentazione secondo la quale: questi soggiorni, se ci sono stati, sono durati poco, così che le autorità non hanno avuto l'opportunità di informarsi e reagire in tempo. "Ho ricevuto forti garanzie dal primo ministro, Milo Djukanovic, che tutti i latitanti sotto accusa che entreranno in Montenegro saranno arrestati e consegnati al Tribunale de L'Aia", ha detto la Del Ponte alla conferenza stampa dopo che ha parlato con il primo ministro e il ministro della giustizia.
Alla domanda se l'ex presidente del Montenegro, Momir Bulatovic, o qualche altro pubblico ufficiale sarà accusato entro la fine delle indagini, cioè la fine del prossimo anno, la Del Ponte ha risposto che non vuole rendere noti i nomi che ha in mente ed ha aggiunto "non dovrete aspettare la fine del 2004".
Il ministro della polizia, Milan Filipovic, ha confermato ai media ed al procuratore de L'Aia, Carla Del Ponte, che in Montenegro non c'è alcuna persona indagata dal tribunale internazionale. Filipovic ha detto a Radio Free Europe che anche Carla Del Ponte non ha avuto dati concreti per quel tipo d'accusa. "Con la signora del Ponte abbiamo parlato delle possibilità che alcuni degli accusati entrino in Montenegro, ma un controllo di quel tipo è nostro obbligo e parte del framework sulla cooperazione con il tribunale, e finora la polizia del Montenegro non ha identificato nessuna persona accusata dal tribunale de L'Aia", ha concluso il ministro.
Il primo ministro, Milo Djukanovic, ha dichiarato che per il Montenegro è inaccettabile che l'aiuto finanziario ed il tempo previsto per l'integrazione nelle organizzazioni internazionali vengano condizionati dall'adempimento agli obblighi che si impongono all'unione di Serbia e Montenegro, su cui il Montenegro non può oggettivamente avere nessuna influenza. Djukanovic ha ripetuto nella discussione con Carla Del Ponte che il Montenegro continuerà ad essere un partner costruttivo, eseguirà con responsabilità i suoi obblighi e parteciperà alla realizzazione delle obblighi dell'Unione. Il premier montenegrino ha sottolineato, infine, che bisogna anche rispettare gli sforzi mostrati finora dal Governo della Serbia nella realizzazione delle condizioni imposte dal tribunale, per niente facili da soddisfare.
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