Eletto il Consiglio dei Ministri della nuova unione statale di Serbia e Montenegro. 5 ministeri e un presidente del consiglio in accordo con la Carta costituzionale. Tuttavia non mancano le critiche dell'opposizione in merito alla violazione della Carta.
Il Parlamento della Serbia e Montenegro ha scelto, lunedì 17 marzo i membri del Consiglio dei Ministri del primo Governo della nuova Unione.
Per la scelta del Consiglio dei Ministri hanno votato 47 deputati della Serbia e 19 del Montenegro. Contrari sono stati 37 deputati della Serbia e 10 del Montenegro. Due deputati del Montenegro si sono astenuti.
Com'era previsto nella Carta costituzionale, la Serbia ha ottenuto tre competenze e il Montenegro due. Come Ministro della Difesa è stato scelto Boris Tadic. Il Ministro degli affari esteri sarà Goran Svilanovic, fino ad oggi Ministro degli affari esteri della FRY. Il Ministro dei rapporti economici con l'Estero sarà Branko Lukovac, l'ex Ministro degli affari esteri del Montenegro. Il Ministro dei rapporti economici interni sarà Amir Nurkovic, membro del Partito Social-Democratico del Montenegro ed il Ministro per i diritti umani e le comunità nazionali ed etniche sarà Rasim Ljajic, l'ex Ministro delle comunità nazionali ed etniche della FRY.Za
Il Presidente del Consiglio è Svetozar Marovic, che il 7 marzo è stato scelto per il posto del Primo presidente della Serbia e Montenegro.
Secondo la Carta costituzionale, il Consiglio dei Ministri crea e conduce la politica della Serbia e Montenegro, armonizzando gli interessi degli stati membri.
Di competenza del Consiglio ci sono le proposte di legge dei 5 ministeri, l'approvazione dei diversi atti e le decisioni per l'effettuazione delle leggi, le nomine e le dimissioni dei capi delle rappresentanze diplomatico-consolari dell'Unione e degli altri funzionari.
Le decisioni nel Consiglio si faranno in base alla maggioranza dei voti, nel caso di uguale numero di voti, decide il voto del Presidente, se per la decisione ha votato almeno un Ministro dell'altro stato membro (diverso da quello da cui proviene il presidente).
La scelta del Consiglio dei Ministri è stata attaccata da diversi politici di entrambi gli stati membri. L'ex presidente della Jugoslavia, Vojislav Kostunica ha accusato Svetozar Marovic, dia aver svolto la procedura senza condurre le consultazioni in Parlamento. Kostunica ha detto che quello che ha fatto Marovic, è peggio del modo in cui decideva Milosevic, che procedeva almeno con le consultazioni formali.
L'alleanza liberale del Montenegro ha esaminato che il modo in cui sono stati scelti i Ministri ha trasgredito la Carta costituzionale, secondo la quale i ministri degli affari esteri e della difesa dovrebbero provenire da diversi stati (ossia uno dalla Serbia e l'altro dal Montenegro). "La forma è viziata dall'inizio, il che apre la porta, in futuro, per interpretazioni in modo improvvisato di tutte le norme e le leggi. Questo dice abbastanza del futuro di questo progetto comune che rimarrà nulla più che il poligono per accordi individuali", ha detto Milena Vucetic, la portavoce dell'Alleanza Liberale. ("Vijesti", 18 marzo)
Un commento simile lo ha espresso anche il Presidente del Partito Sociale Popolare del Montenegro. "Non è giusto che i ministri degli affari esteri e della difesa vengono dalla Serbia. Sta succedendo proprio ciò di cui avevamo avvertito, cioè Djukanovic è pronto a trasgredire gli interessi del Montenegro, per realizzare i suoi interessi. Gli accordi politici evidentemente hanno violato la Carta costituzionale". ("Vijesti", 18 marzo)
Anche Ivica Dacic del SPS (Il Partito Sociale di Serbia) e Zoran Sami del DSS (Il Partito Democratico della Serbia) hanno commentato che più per le scelte personali sono preoccupati per la trasgressione della Carta Costituzionale.("Danas", 18 marzo)
Il Presidente della Serbia e Montenegro, Svetozar Marovic, ha commentato che il contenuto del Consiglio garantisce per la equiparazione degli stati membri nella divisione delle sedi ministeriali, perché la Serbia ha tre ministri e il Montenegro due, più il presidente. Egli ha detto che la scelta è il risultato del rispetto degli interessi degli stati membri e degli accordi democratici dei rappresentanti ufficiali della Serbia e Montenegro. ("Danas", 18 marzo)
Il Primo Ministro del Montenegro, Milo Djukanovic, rispondendo ad uno dei giornalisti durante la conferenza stampa, giovedì 20 marzo dopo la sessione del Governo Montenegrino, ha detto che la regola della Carta Costituzionale, che prevedeva che i ministri della difesa e degli affari esteri provenissero da entrambi gli stati membri, era principalmente il risultato dell'intenzione di garantire l'equiparazione degli stati membri. "Abbiamo esaminato che: il fatto che il ministro dei rapporti economici con l'estero provenga dal Montenegro garantirà al Montenegro lo stesso livello di equiparazione che avrebbe nel caso in cui il Ministro degli affari esteri provenisse dal Montenegro. Questo anche perché il Ministro per i rapporti economici sarà responsabile per i processi dell'integrazione nell'Unione europea". ("TV1")
vedi anche:
- Unione di Serbia e Montenegro: al via le nuove istituzioni
- L'armonizzazione delle tasse doganali di Serbia e Montenegro
- Addio Jugoslavia
- Serbia e Montenegro, ripresa delle trattative con la UE
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