L'ex partner del controverso businessman Stanko Subotic Cane, Srecko Kestner, ha informato il settimanale croato "Nacional" di essere pronto ad aiutare la commissione parlamentare montenegrina incaricata di far luce su quanto "Nacional" aveva scritto nel maggio di quest'anno. Ci si ricorderà che il settimanale di Zagabria aveva in un lungo articolo (seguito poi da una serie di altri articoli e da un'intervista di venti pagine rilasciata dallo stesso Kestner) spiegato le relazioni tra il presidente del Montenegro Milo Djukanovic e la mafia balcanica impegnata nel traffico di sigarette. Secondo quanto affermato da Srecko Kestner, "Djukanovic è ancora il principale protettore politico del contrabbando di sigarette" che si effettua con i camion della ditta "Zetatrans". Secondo le parole di Kestner il denaro guadagnato con il contrabbando del tabacco si "lava" tramite la Banca di Credito o la banca Atlas di Podgorica, che sono "di proprietà di Milo e di Aco (fratello del presidente. N.d.T.) Djukanovic e di alcuni loro partner". Kestner non solo ha dichiarato di essere stato testimone alla consegna di una borsa piena di denaro portata nel gabinetto di Djukanovic, quando era primo ministro, dal defunto Vanja Bokan, ma ha aggiunto inoltre che la scorsa settimana ha ricevuto una lettera dal gabinetto del consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Djukanovic, Vukasin Maras, nella quale è stato avvertito che con le sue dichiarazioni a Nacional "ha offeso molte persone in Montenegro" e che egli "si deve preoccupare per la propria sicurezza".
La commissione, composta da più partiti politici, si è già riunita diverse volte senza tuttavia ottenere alcun risultato, tranne l'aver constatato che della lista di nomi che la commissione ha invitato alla collaborazione nessuno si è fatto sentire, mentre altri hanno fornito informazioni insufficienti. Il presidente della commissione parlamentare Vuksan Simonovic ha infatti dichiarato che suddetta commissione ha già esplicitamente invitato Kestner, ma egli non ha risposto. Oggi Kestner dichiara di essere pronto a testimoniare se sarà interrogato in Svizzera, dove principalmente vive, oppure in Croazia, ed è anche pronto a dire tutto davanti al tribunale, mentre non ha alcuna intenzione di rilasciare dichiarazioni o prove, di quanto ha precedentemente affermato per Nacional, al MUP (Ministero dell'Interno) montenegrino perché è "sotto l'assoluto controllo di Djukanovic". Simonovic ha aggiunto allora che durante la quarta commissione proporrà che si possa fare anche questo sforzo anche che se Kestner non risponderà per iscritto riguardo le accuse contenute in Nacional, e poi proporrà che un gruppo vada da lui per parlare prescindendo dal fatto che si trovi in Svizzera o a Zagabria. La prossima seduta della commissione parlamentare proseguirà il 16 ottobre.
L'ex partner del controverso businessman Stanko Subotic Cane, Srecko Kestner, ha informato il settimanale croato "Nacional" di essere pronto ad aiutare la commissione parlamentare montenegrina incaricata di far luce su quanto "Nacional" aveva scritto nel maggio di quest'anno. Ci si ricorderà che il settimanale di Zagabria aveva in un lungo articolo (seguito poi da una serie di altri articoli e da un'intervista di venti pagine rilasciata dallo stesso Kestner) spiegato le relazioni tra il presidente del Montenegro Milo Djukanovic e la mafia balcanica impegnata nel traffico di sigarette. Secondo quanto affermato da Srecko Kestner, "Djukanovic è ancora il principale protettore politico del contrabbando di sigarette" che si effettua con i camion della ditta "Zetatrans". Secondo le parole di Kestner il denaro guadagnato con il contrabbando del tabacco si "lava" tramite la Banca di Credito o la banca Atlas di Podgorica, che sono "di proprietà di Milo e di Aco (fratello del presidente. N.d.T.) Djukanovic e di alcuni loro partner". Kestner non solo ha dichiarato di essere stato testimone alla consegna di una borsa piena di denaro portata nel gabinetto di Djukanovic, quando era primo ministro, dal defunto Vanja Bokan, ma ha aggiunto inoltre che la scorsa settimana ha ricevuto una lettera dal gabinetto del consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Djukanovic, Vukasin Maras, nella quale è stato avvertito che con le sue dichiarazioni a Nacional "ha offeso molte persone in Montenegro" e che egli "si deve preoccupare per la propria sicurezza".
La commissione, composta da più partiti politici, si è già riunita diverse volte senza tuttavia ottenere alcun risultato, tranne l'aver constatato che della lista di nomi che la commissione ha invitato alla collaborazione nessuno si è fatto sentire, mentre altri hanno fornito informazioni insufficienti. Il presidente della commissione parlamentare Vuksan Simonovic ha infatti dichiarato che suddetta commissione ha già esplicitamente invitato Kestner, ma egli non ha risposto. Oggi Kestner dichiara di essere pronto a testimoniare se sarà interrogato in Svizzera, dove principalmente vive, oppure in Croazia, ed è anche pronto a dire tutto davanti al tribunale, mentre non ha alcuna intenzione di rilasciare dichiarazioni o prove, di quanto ha precedentemente affermato per Nacional, al MUP (Ministero dell'Interno) montenegrino perché è "sotto l'assoluto controllo di Djukanovic". Simonovic ha aggiunto allora che durante la quarta commissione proporrà che si possa fare anche questo sforzo anche che se Kestner non risponderà per iscritto riguardo le accuse contenute in Nacional, e poi proporrà che un gruppo vada da lui per parlare prescindendo dal fatto che si trovi in Svizzera o a Zagabria. La prossima seduta della commissione parlamentare proseguirà il 16 ottobre.
Hai pensato a un abbonamento a OBC Transeuropa? Sosterrai il nostro lavoro e riceverai articoli in anteprima e più contenuti. Abbonati a OBCT!