Lo dichiara Dusan Pavlovic, analista politico, che considera improbabile il presidente Kostunica indica un referendum di questo tipo. "Se vincessero i voti a favore della divisione ci si ritroverebbe ad affrontare nuove elezioni".
L'analista politico Dusan Pavlovic ritiene vi siano possibilità minime che in Serbia, prima ancora che in Montenegro, si indica un referendum ponendo ai cittadini la seguente questione: "sei a favore di uno Stato comune tra Serbia e Montenegro?".
Anche se la proposta di un referendum è emersa più volte in questi ultimi giorni Pavlovic crede sia improbabile poichè "Kostunica ed il suo Partito Democratico della Serbia (DSS) hanno abbastanza potere per ipedirlo e nessun altro in Serbia ha la possibilità di sollevare con forza la questione" per poi aggiungere che "vedo piuttosto le attuali speculazioni sul referendum come un modo per indebolire le posizioni di Kostunica". Infatti nel caso in cui vincessero i voti a favore di una divisione delle due repubbliche sparirebbe la Federazione Jugoslava e quindi anche il ruolo di Kostunica quale presidente federale si svuoterebbe di senso. "Questo implicherebbe nuove elezioni che Kostunica non vuole rischiare" ha concluso Pavlovic.
L'idea di un referendum è invece sostenuta dal Partito Democratico Cristiano della Serbia (DHSS) e dall'attuale ministro della giustizia Vladan Batic (Glas Javnosti, 31.10).
Anche la questione riguardante la Vojvodina rimane aperta. L'agenzia Sken di Novi Sad ha condotto un sondaggio sui residenti di 23 città della Vojvodina. Il 40% degli intervistati dichiara che sosterrebbe il ritorno all'autonomia concessa alla regione dalla Costituzione del 1974 mentre il 20% sarebbe più propenso ad una forma meno accentuata di autonomia.
Le idee sono più chiare per quanto riguarda il ruolo della comunità internazionale: il 77% delle persone contattate è contro ogni interferenza internazionale nelle questioni riguardanti il futuro della regione. Solo il 5% parteggia per una Vojvodina indipendente (B92, 01.11).
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