Una rassegna sul cinema rumeno, in cartellone di 20 film e 5 giorni di programmazione. Un'occasione per presentare i prodotti di un'industria cinematografica che riscuote riconoscimenti in ambito internazionale, ma che in Italia fatica ad affermarsi
Dopo Roma arriva a Pisa, al Cinema Arsenale fino a venerdì 9, la rassegna sul cinema rumeno contemporaneo. L' iniziativa è organizzata dalle associazioni culturali Estenest (Romania) e ItaroArte (Italia), in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale e l'Arsenale di Pisa, con il sostegno dell'Istituto Culturale Rumeno.
Nel momento in cui i rumeni si trovano nell'occhio del ciclone per gli ultimi fatti di cronaca, l'iniziativa propone uno dei migliori prodotti della Romania di oggi.
Il cinema di Bucarest e dintorni sta vivendo dal 2002 / 2003 un momento di grande vivacità che l'ha portato a vincere la Palma d'Oro (e la sezione Un certain regard) all'ultimo Festival di Cannes e ad ottenere riconoscimenti in quasi tutte le manifestazioni più importanti.
Riconoscimenti che testimoniano il valore di un gruppo di cineasti emergenti - Cristi Puiu, Cristian Mungiu, Corneliu Porumboiu, Radu Munteanu, Catalin Mitulescu, il compianto Cristian Nemescu (morto nel 2006 a soli 26 anni) - che resta quasi invisibile in Italia anche se sta facendo grandi cose.
Accanto ai registi si fa strada anche una nuova generazione di attori e attrici (un nome per tutti, la bravissima Anamaria Marinca protagonista di "4 mesi, 3 settimane, 2 giorni"), fra i quali il ritrovato Francis Ford Coppola ha selezionato il cast per "Un'altra giovinezza", film tratto dal romanzo di Mircea Elide, girato proprio in Romania. Un film complesso, caleidoscopico, visivamente impressionante, con una prima parte entusiasmante e una seconda molto meno convincente, realizzato con una consistente partecipazione di artisti e tecnici rumeni, a partire dal direttore della fotografia.
Così l'iniziativa di Veronica Lazar - già attrice per Bertolucci ("Ultimo tango a Parigi", "La luna", "Il tè nel deserto" e "L'assedio"), Antonioni ("Identificazione di una donna", "Al di là delle nuvole"), Archibugi ("Verso sera"), Argento ("Inferno" e "La sindrome di Stendhal"), Rubini ("La bionda") - arriva quanto mai meritoria.
Un breve viaggio fra le pellicole recenti più significative, per mostrare travagli e realtà quotidiana di un paese in cambiamento, delle quali due sole ("A Est di Bucarest" di Porumboiu e "4 mesi, 3 settimane e 2 giorni" di Mungiu) sono state distribuite in Italia, entrambe con scarsi risultati di pubblico.
Fra i lungometraggi previsti dal programma, La morte del signor Lazarescu di Cristi Puiu (vincitore di Un certain regard nel 2005 e di Alpe Adria Festival a Trieste nel 2006), con le grandi interpretazioni di Luminita Gheorghiu e Ion Fiscuteanu; La Carta sarà blu di Radu Monteanu; La Grande rapina comunista di Alexandre Solomon; Legami morbosi - Love Sick di Tudor Giurgiu, con Maria Popistasu e Ioana Barbu; Come ho festeggiato la fine del mondo di Catalin Mitulescu con Dorotheea Petre; California Dreamin' di Cristian Nemescu con Maria Dinulescu; Il Gallo decapitato di Radu Gabrea nonché i film di Mungiu e Porumboiu.
Fra i cortometraggi e i documentari verrano presentati i lavori di giovani premettenti come Adina Pintilie, Adrian Sitaru, Dragos Iuga, Miruna Boruzescu, Iulia Rugina, Costantin Popescu, Radu Jude, Vlad Ilicievici e un corto di Lucian Pintilie, un piccolo omaggio a uno dei grandi del cinema rumeno.
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