La piazza di Cluj, Romania, durante lo svolgimento del TIFF © SCStock/Shutterstock

La piazza di Cluj, Romania, durante lo svolgimento del TIFF © SCStock/Shutterstock

Fondato nel 2002, è il primo e più grande festival cinematografico internazionale della Romania. Un evento imperdibile per gli amanti del cinema. Il Transilvania International Film Festival (TIFF) di Cluj anche quest’anno ha saputo ammaliare il suo pubblico

25/06/2024 -  Oana Dumbrava

Si è svolto dal 14 al 24 giugno, a Cluj, nord della Romania, il Transilvania International Film Festival (TIFF), giunto ormai alla 23esima edizione. Un evento di riferimento imperdibile per gli amanti del cinema in Romania, unico per l’energia transilvana, privo di agende politiche o circostanziali. Festival che punta a far crescere la relazione con il proprio pubblico in maniera casual, come suggerisce anche la logline di quest’anno, "In a relationship".

Fondato nel 2002, il Transilvania International Film Festival è il primo e più grande festival cinematografico internazionale della Romania. Uno dei più importanti eventi cinematografici della regione, con oltre 100.000 partecipanti a ogni edizione, e grazie al quale la città di Cluj-Napoca è entrata a far parte della rete delle Città del Cinema dell'UNESCO.

Ogni anno il TIFF proietta più di 250 film e il suo programma comprende anche concerti, mostre d'arte e occasioni di incontro tra i registi e il pubblico. Oltre alla missione di scoprire nuovi volti del cinema e a offrire una retrospettiva annuale del cinema romeno contemporaneo, nell'ambito delle Giornate Romene il festival ospita due concorsi internazionali: lungometraggio di finzione e documentari. Il TIFF proietta anche i film più attesi e premiati della stagione e include una forte sezione dedicata ai bambini e all'educazione cinematografica - EducaTIFF.

Focus di quest’anno

"I film hanno il potere di avvicinarci, di raccontare storie che riverberano al di là della propria nazionalità, di provocare dibattiti in grado di cambiare i valori di una comunità" sono alcune delle parole di Tudor Giurgiu, presidente del TIFF, nel suo discorso di apertura dell'edizione di quest'anno.

Tra gli eventi principali di questa edizione – la Sezione 3X3 con il focus dedicato al regista francese Claude Sautet in occasione del centenario della sua nascita. Focus esteso anche al cinema giapponese, contenente capolavori giapponesi e nuovi film, nonché la retrospettiva dedicata a Yusuke Hamaguchi.

Oltre al focus giapponese, il profilo di Daniele Luchetti, il regista italiano che si è fatto strada nel cuore del pubblico. Tra gli applausi di una sala piena, Luchetti ha presentato in anteprima nazionale, il suo ultimo film, Confidence e ha ricevuto il Premio Speciale per il suo contributo al cinema mondiale.

"Il TIFF mi ha dato l'opportunità di avere un'altra prospettiva del mio lavoro, la selezione nel programma di 3 film realizzati nell'arco di 30 anni e l'opportunità di rivederli qui, con il pubblico, mi ha aiutato a capire quanto siano diversi e allo stesso tempo quanto abbiano in comune", ha detto Luchetti.

Anteprime nazionali e novità

In anteprima nazionale è stato presentato il thriller Dogman del francese Luc Besson mentre direttamente da Cannes è arrivato al TIFF il film del regista romeno, Emanuel Pârvu, Three Kilometers to the End of the World.

Quest’anno, in maniera non protocollare e priva di pregiudizi, sono stati proiettati i cortometraggi di D. W. Griffith e L'impero dei sensi, con scene di sesso non simulato. E come tanti altri festival nel mondo, è subentrata la sezione delle serie con House of the Dragon e Tovarășu, alla conquista di un pubblico sempre più eterogeneo.

Un’altra novità è stata la sezione “Game on”, dedicata al tema sportivo con riferimento a partite storiche e atleti straordinari. La sezione ha incluso, tra l’altro, il documentario “Nasti” sulla vita del tennista romeno Ilie Nastase, anch’egli presente al festival durante la proiezione del film.

Rispetto agli anni precedenti, una bella novità è stata l’aggiunta di una giornata di festival in più, con la proiezione di alcuni dei titoli più popolari del programma, oltre ai film per bambini del MiniTIFF. Una giornata per “curare” la nostalgia che solitamente prende gli spettatori la domenica finale del TIFF.

La magia della musica

La serie di cine-concerti TIFF.23 ha debuttato con la proiezione del film Metropolis, capolavoro espressionista di Fritz Lang del 1927, accompagnato dalla musica degli italiani di Edison Studio. Una serata di un’energia magica nel giardino del Castello Bánffy di Bonțida, recentemente restaurato. La bellezza del TIFF risiede soprattutto nell'atmosfera unica del cinema e della musica all'aperto, durante le splendide giornate estive.

La TIFF Music Night ha inoltre portato concerti di musica classica, jazz, pop, gipsy e rock di artisti provenienti da Romania, Germania, Ungheria, Francia e Italia, creando atmosfere quasi cinematografiche con le performance dal vivo.

I premi più importanti della competizione

Il Trofeo TIFF, del valore di 10.000 euro, è stato vinto dal film d'esordio del regista Shuchi Talati, Girls Still Girls. Il film parla di cosa significhi essere una donna in un ambiente rigido e oppressivo attraverso la storia di un'adolescente in un collegio dell'Himalaya, la cui madre non sembra essere diventata maggiorenne.

"La storia di questo film è molto legata all'India, ma ho sempre sperato che le persone al di fuori di questo spazio e tempo molto specifici in cui si svolge la storia, potessero risuonare con esso. Sento che questo premio mi dice che è così", ha dichiarato Shuchi Talati nel video presentato al gala.

Il Premio Speciale della Giuria è stato conferito sempre al cinema indiano, per il film The Endless Girl di Vinothraj Palani, mentre il film Moromeții 3, la terza parte della trilogia basata sul romanzo dello scrittore Marin Preda, ha ricevuto il premio per il film romeno più popolare del festival.

La miglior regia è stata quella di Sebastián Quebrada nel film The Other Son che segue in maniera eccezionale i conflitti interiori di ciascun personaggio, mentre il premio per la migliore interpretazione è andato a Hassan Pourshirazi per il suo ruolo nel film The Old Bachelor (regia di Oktay Baraheni).

Una piacevole e allo stesso tempo spiazzante sorpresa, il film indipendente Clasat / Dismissed, diretto da Horia Cucută e George ve Ganæaard che ha vinto il premio per il lungometraggio nel concorso delle Giornate romene.

Il film parla di un'azienda che cerca di insabbiare l'incendio che ha portato alla morte di un dipendente. Un giornalista freelance inizia un'indagine e si esplora l'intelligenza artificiale che avrebbe dovuto rivoluzionare la moderazione dei contenuti di Internet, un ambiente di lavoro tossico e la storia di un dipendente che è diventato un problema per l'azienda dopo una conversione religiosa. Un sorprendente amalgama di situazioni, e tutto sommato un film di alta qualità considerando il budget piuttosto contenuto.

Anche quest'anno il TIFF è riuscito a offrire al pubblico dieci giorni di festival con un'intensità difficile da catturare a parole. È rimasto, come confessa il direttore del festival, Tudor Giurgiu, in un’intervista per il giornale di Cluj, “fedele alla sua missione, che è quella di scoprire nuove voci, sia dalla Romania che dall'estero, di portare nuovo pubblico al cinema, alle proiezioni all'aperto, di sorprendere e innovare, di offrire esperienze cinematografiche uniche”.

“Con l'ascesa delle piattaforme di streaming - ha aggiunto Giurgiu - la visione tradizionale di un film in sala probabilmente non sarà più la modalità di consumo principale, non vivremo più il cinema come un tempo. E sono convinto che ciò che il pubblico assaporerà di più sarà proprio l'esperienza di un festival. È assolutamente unico e irripetibile che, per dieci giorni all'anno, le persone si riuniscano, si divertano, si emozionino insieme davanti a film, pellicole, concerti con artisti provenienti da tutto il mondo. Questo è ciò che dovrebbe essere un festival e sono felice che il TIFF riesca a creare questa magia ogni anno.”


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