La fortezza di Poenari, Romania © Porojnicu Stelian/Shutterstock

La fortezza di Poenari, Romania © Porojnicu Stelian/Shutterstock

La fortezza di Poenari, nella contea di Arges è stata rifugio del principe valacco Vlad Țepeș (Vlad l'Impalatore), noto per aver ispirato il personaggio di Dracula reso immortale dal romanzo Bram Stoker. Oggi il castello è stato restaurato, anche grazie ai fondi europei

14/10/2024 -  MIhaela Iordache

Il vero castello di Dracula, la fortezza di Poenari, nella contea di Arges - dove Vlad Țepeș ("Vlad l'Impalatore", soprannome di Vlad III di Valacchia Hagyak) si rifugiava dagli ottomani è uno dei monumenti storici romeni ristrutturato anche con l’aiuto dei fondi europei.

I lavori sembrano ora avviarsi alla conclusione, dopo vari ritardi e ostacoli. Tra le difficoltà maggiori con cui si sono confrontati i restauratori, l’impossibilità di raggiungere la fortezza se non salendo ogni volta 1480 gradini. Per questo, si è ricorso all’elicottero per poter trasportare buona parte dei materiali necessari.

Ad un’altezza di 850 metri, dopo aver salito i famosi 1480 gradini per circa un'ora, alla cima del monte Cetatuia, il turista si trova davanti agli occhi un'immagine naturale davvero spettacolare. Verrà così  ripagato per tutto lo sforzo fatto per raggiungere la fortezza medioevale di Vlad Țepeș (1431-1476) rimasto alla storia come temuto avversario dell’Impero Ottomano. Per il pubblico generale, soprattutto quello internazionale, Țepeș è però sinonimo del personaggio Dracula. 

Il castello è situato all'altezza delle nuvole, immerso in un meraviglioso paesaggio di monti, valli e fiumi: una posizione strategica, che regalava a Vlad protezione dagli attacchi nemici: le truppe ottomane qui erano costrette ad interrompere ogni  loro inseguimento. Ai tempi di Vlad Țepeș, la fortezza di Poenari veniva raggiunta a dorso di cavallo: la leggenda racconta, che una volta Țepeș ingannò gli inseguitori turchi ferrando i suoi cavalli al contrario prima di raggiungere il castello, il trucco confuse gli ottomani.

I documenti storici menzionano per la prima volta la fortezza di Poenari nel 1453, come residenza secondaria (la principale si trovava a Târgoviste) di Vlad Țepeș. Le prime pietre del castello furono poste durante il periodo di Negru Vodă, quando fu costruita la prima torre. Sotto il regno di Vlad Țepeș, invece, si passò dalla semplice torre ad una costruzione fortificata. Alla fine del XV secolo fu costruito un muro lungo 60 metri e largo 10-15 metri, che circondava la torre ed era fiancheggiato da ulteriori tre torri semicircolari.

Questo momento è registrato anche nell'annuario storico "Letopisețul Cantacuzinesc" di Stoica Ludescu, ma è riportato anche dal cronista Radu Popescu, il quale scrive che Vodă punì gli abitanti di Târgoviste inviando dei servitori che li prelevarono e li portarono a forza a Poenari per costruire la fortezza. Successivamente l'edificio fu sviluppato come rifugio da Vlad Țepeș, aggiungendo torri, mura e costruzioni annesse.

La fortezza ha forma allungata, mura robuste (con uno spessore di 2-3 metri) e possiede oggi cinque torri, quattro rotonde e una prismatica. Nel corso del tempo, ebbe un utilizzo complesso e variegato, fungendo da luogo di residenza per i nobili, tesoreria del paese, ma anche da prigione per i boiardi traditori.

La leggenda narra che la moglie di "Vlad l'Impalatore", Anastasia, nipote della regina di Polonia, si suicidò nella fortezza nel 1462. Alcune voci sostengono che si suicidò per amore, perché aveva saputo che il sovrano voleva lasciarla. Un’altra leggenda narra che la giovane si sarebbe gettata da una delle torri della fortezza, poiché i turchi erano vicini, e non voleva cadere nelle loro mani.

L'ultimo restauro della fortezza è stato realizzato tra il 1969 e il 1972 (durante il regime di Nicolae Ceaușescu) quando furono rafforzate e rialzate le mura e furono costruiti i gradini di accesso che permettono di visitare l'intero castello.

Un restauro difficile

Tanti sono i ritardi e i rinvii per i lavori di consolidazione della fortezza di Poenari. Il contratto di finanziamento per la ristorazione è stato firmato nel 2018, ma i fondi UE e nazionali destinati alla fortezza di "Vlad l'Impalatore" sono stati utilizzati appena nell’autunno del 2021, quando sono iniziati i lavori.

Dall’allora non sono state rispettate varie scadenze. Una volta è stata imputata la burocrazia (alcuni mesi sono stati necessari per avere i via libera dal ministero della Cultura), altre la difficoltà tecnica dei lavori, visto che la fortezza è costruita in alto su una roccia, e per portare i materiali di costruzioni è stato utilizzato un elicottero.

Ad ostacolare i lavori si sono aggiunte anche le difficili condizioni meteorologiche, soprattutto d’inverno. L'ultima scadenza era stata posta per la fine del 2024, ma sembra che i turisti potranno visitare il sito non prima della primavera dell’anno prossimo.

Per fare un quadro generale sulla consolidazione della fortezza, bisogna ricordare che nel 2019 sono state organizzate due aste per la riabilitazione della residenza secondaria di Vlad Țepeș, ma entrambe sono state annullate perché i vincitori sono stati accusati di non aver presentato garanzie e competenze sufficienti ad ottenere un contratto con fondi europei di decine di milioni di lei.

Poenari contro Bran: in cerca di Dracula

“È la Fortezza di Poenari il vero castello di Vlad Țepeș”, ha dichiarato Cornel Popescu, direttore del Museo della contea di Argeș, al tabloid inglese “The Sun” .  Secondo Popescu la fortezza di Poenari è il vero castello di Dracula, il vampiro del romanzo di Bram Stoker del 1897 ispirato al nobile romeno, mentre la fortezza di Bran non ha “alcun collegamento” con il signore della Valacchia.

"Vlad Țepeș regnò tre volte. Durante il suo secondo regno costruì solo tre monumenti: i monasteri di Comana e Snagov e la fortezza di Poenari", ricorda Popescu che poi aggiunge: ”Il castello di Bran non ha niente a che fare con Vlad. Non l’ha costruito lui quel castello: è solo marketing turistico. Il vero castello di Vlad Țepeș è la fortezza Poenari”.

Sul sito del castello di Bran (Brașov) si legge che il conte Dracula, il personaggio dell'omonimo romanzo scritto alla fine del XIX secolo dall'irlandese Bram Stoker, è un nobile della Transilvania, padrone di un castello “costruito da qualche parte sulla cima di un'alta roccia”, da dove veglia sul fiume a valle che si snoda attraverso il principato di Transilvania.

Viene però spesso confuso con Vlad Țepeș, il principe valacco, signore di un castello, oggi in rovina, nel Principato di Valacchia (con probabile riferimento alla fortezza di Poenari). Ma visto che il Castello di Bran è l'unico in Transilvania che corrisponde alla descrizione di Stoker, il mondo intero lo chiama oggi il Castello di Dracula. 

Chi era Vlad Țepeș 

Vlad Țepeș nacque nel 1431 a Sighisoara, nel Voivodato della Transilvania, secondo dei quattro figli di Vlad Dracul e di una nobildonna della famiglia del principe di Moldavia, che fu chiamata da alcuni Anastasia e da altri Vasilisa Maria Cheajna Musat. Suo padre, Vlad il Drago, era un cavaliere dell'Ordine del Drago, una confraternita cristiana dell'Europa orientale che avrebbe dovuto proteggere la cristianità dall'invasione dell'Impero Ottomano.

Il simbolo di questa società militare-religiosa era un drago e, a causa di questo simbolo, suo padre ricevette il soprannome di “Dracul (Diavolo)”. Da qui deriva il soprannome "Drăculea" di Vlad Țepeș, che significa "figlio del drago". 

Vlad si trasferì a Târgoviște nel 1436, quando suo padre assunse la guida del voivodato della Valacchia. Fu uno dei sovrani più famosi e controversi della Valacchia. Il suo nome è associato alla figura storica di un leader coraggioso, simbolo della lotta per l'indipendenza ed esempio di sovrano che ha cercato di mantenere l'ordine e la giustizia in un periodo estremamente difficile.

Allo stesso tempo, aveva la reputazione di tiranno sanguinario dai metodi brutali, come impalare i nemici trovando piacere nel vederli morire. A causa dei suoi metodi è stato trasformato in una figura leggendaria ma temuta, che ha ispirato la leggenda di Dracula.

I libri di storia lo ricordano come un principe coraggioso, che ha lottato per la libertà del suo paese, ma ha imposto l’ordine con la paura: secondo una leggenda, durante il suo regno, una tazza di oro, legata ad una fontana vicino a Targoviste non sarebbe mai stata rubata: chi ci avrebbe provato, sarebbe finito impalato. 

Il principe Vlad Țepeș significa molto per la storia romena. Ma la sua figura s’intreccia oggi con le legende che circondano questo personaggio. Il conte Dracula, inventato da Bram Stoker, potrebbe essere considerato un vero brand per la Romania. Basta dire Dracula e si pensa alla Transilvania, alla Romania. Visitare i posti dove nel medioevo ha vissuto il principe della Valacchia resta una delle attrazioni turistiche offerte dal paese.

Il mistero oltre la morte

Vlad Țepeș resta un personaggio controverso. I misteri continuano ad avvolgere la sua memoria. Non si sa dove sia la sua tomba, e anche se sono state indicate varie località, non esistono dimostrazioni documentate a riguardo. È morto nel dicembre del 1476, assassinato e poi decapitato. 

La fortezza di Poenari però non lo ha mai tradito. E resta ancora ancora lì, in alto, a ricordarne il nome e l'opera, a 170 km dalla capitale Bucarest. 


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