Onde - © SQPhotography/Shutterstock

© SQPhotography/Shutterstock

Le vittime di annegamento accidentale in Romania sono dieci volte di più rispetto all'Italia. Gran parte delle vittime sono uomini, tipicamente sopraffatti dall'imperizia o dall'imprudenza. Uno dei problemi – sentito anche altrove – è la scarsa disponibilità di impianti e lezioni di nuoto

24/10/2024 -  Lorenzo Ferrari

La Romania è il Paese dell’Unione europea dove muore per annegamento accidentale il maggior numero di persone: 1020 vittime nel 2021, l’anno più recente di cui sono disponibili i dati completi – e i dati preliminari relativi agli anni seguenti non si discostano molto. A confronto, in Italia nel 2021 sono morte per annegamento 285 persone, nonostante la popolazione assai maggiore e le coste ben più estese rispetto a quelle romene. 

In rapporto al numero di abitanti, le morti per annegamento in Italia risultano molto rare: i valori registrati negli ultimi dieci anni sono tra i più bassi in Europa e oltre dieci volte inferiori a quelli della Romania o dei Paesi baltici come la Lettonia e la Lituania. 

In generale, a livello europeo i casi di morte per annegamento stanno gradualmente diminuendo anno dopo anno, e stanno diminuendo anche in molti paesi dell’Europa centro-orientale dove in passato gli incidenti erano ancora più frequenti. 

Un problema maschile

Sono soprattutto gli uomini ad annegare in Europa: la percentuale di vittime femminili si aggira quasi ovunque intorno a un quarto del totale; si tratta soprattutto di donne anziane. Gli studi esistenti mettono in relazione il maggior numero di morti maschili con la prevalenza degli uomini in attività economiche come la pesca, ma anche con la maggiore propensione degli uomini a nuotare da soli, a sovrastimare le proprie abilità o il proprio livello di condizione fisica, oppure a bere alcool prima di immergersi o imbarcarsi. 

Il profilo delle vittime e le cause più comuni degli incidenti variano però da paese a paese. In Estonia, Lettonia e Lituania, per esempio, gli uomini in età lavorativa sono molto numerosi tra le vittime, mentre sono rari i casi che coinvolgono i minori o gli anziani.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità oltre la metà delle morti per annegamento registrate nei paesi baltici è legata al consumo di alcol – ma anche i suicidi sono responsabili di una percentuale crescente di vittime, secondo Artūras Petrovas, un vigile del fuoco e sommozzatore lituano intervistato dal nostro partner Delfi

Al contrario, in Romania sono pochissime le vittime che risultano in stato di ebbrezza. Varia anche il profilo delle vittime: le donne e le persone anziane lì sono più colpite rispetto ad altri paesi europei. 

Bagnanti imprudenti 

Il numero molto alto di annegamenti in Romania dipende da diversi fattori. Secondo Marian Ciulei, capo del gruppo sommozzatori dell’Ispettorato per le situazioni di emergenza della regione della Dobrogea – intervistato dal nostro partner Hotnews –, gli incidenti sulla costa del Mar Nero dipendono principalmente dall’assenza di bagnini nelle spiagge libere e dall’inosservanza delle regole o delle indicazioni di sicurezza (come il segnale della bandiera rossa in caso di acque agitate). "Molte persone probabilmente non hanno idea della forza delle correnti sottomarine, che possono trascinarti a fondo molto velocemente – una questione di secondi”, dice.  

Gabriel Bălan, segretario generale dell’Associazione dei sommozzatori professionali e bagnini della Romania, è d’accordo: "Credo che la gran parte degli incidenti sia avvenuta solo per via del mancato rispetto del mare, delle regole previste, e delle indicazioni delle figure incaricate”. 

È vero che nel tratto romeno del Mar Nero avvengono decine di incidenti ogni anno, nonostante i fondali sabbiosi e i litorali poco profondi. Tuttavia, i dati sulle morti per annegamento in Romania indicano che la maggior parte dei casi si verificano altrove, come nei fiumi, nei canali o nei laghi. Gli annegamenti risultano particolarmente frequenti nella regione romena della Moldavia occidentale, che non si affaccia sul mare ma è attraversata da due grandi fiumi, il Prut e il Siret, e ospita un paio di grandi bacini. 

Sembra che, al di là dell’inosservanza delle regole o indicazioni, numerosi bagnanti finiscano per trovarsi in difficoltà perché sovrastimano la loro abilità nel nuoto. Secondo Gabriel Bălan, molti romeni “pensano che se sono stati in una piscina o in un laghetto allora sono in grado di nuotare anche nel mare”. È un problema che rilevano anche gli esperti in Lituania: mentre secondo un sondaggio l’84% della popolazione del paese dichiara di essere in grado di nuotare, verifiche più puntuali indicano che non più del 10% degli abitanti sa effettivamente nuotare bene. 

“Fate in modo che i bambini imparino a nuotare. Imparare a nuotare dovrebbe essere comune come imparare a lavarsi i denti o ad andare in bicicletta”, sostiene Artūras Petrovas. Non è però così facile farlo: in Lituania la stagione estiva è molto breve, e il 40% dei comuni del paese è privo di piscine. Gli impianti esistenti sono affollati e l’accesso è costoso; la situazione è molto simile anche in Romania.  

Il successo italiano 

Siamo abituati a lamentarci della posizione dell’Italia in molte classifiche europee: pure nel caso delle morti per annegamento l’Italia si trova agli ultimi posti, ma in questo caso c’è da rallegrarsi per il numero di vittime particolarmente basso, anche rispetto a zone simili dell’Europa come le regioni mediterranee della Spagna e della Francia, la Croazia o la Grecia. 

Le ragioni di questo risultato non sono del tutto chiare. Secondo Christoph Freudenhammer, segretario generale della branca europea della Federazione Internazionale di Salvamento, la bassa incidenza degli annegamenti in Italia potrebbe dipendere dal fatto che “il salvamento è organizzato bene. In Italia la Federazione Nuoto e l’ente nazionale per il salvamento operano in stretta sinergia”. 

Alina Neagu (Hotnews, Romania) e Justė Ancevičiūtė (Delfi, Lituania) hanno contribuito alla realizzazione di questo articolo.

 

Questo articolo è stato prodotto nell'ambito di PULSE, un'iniziativa europea coordinata da OBCT che sostiene le collaborazioni giornalistiche transnazionali.


Hai pensato a un abbonamento a OBC Transeuropa? Sosterrai il nostro lavoro e riceverai articoli in anteprima e più contenuti. Abbonati a OBCT!