Natalja Estemirova è stata uccisa ieri, 15 luglio. Natalja era nota per il suo infaticabile lavoro di ricerca di testimonianze e prove relative a violazioni dei diritti umani in Cecenia

16/07/2009 -  Giorgio Comai

Natalja Estemirova è stata rapita alle 8.30 di mattina a Grozny, presso la fermata dell'autobus vicino alla sua casa. Il corpo è stato ritrovato nella vicina Inguscezia alle 16.30 del pomeriggio, con ferite da arma da fuoco in testa e sul petto. Nessuno dubita del fatto che sia stata uccisa proprio per la sua attività in difesa dei diritti umani.

Hanno espresso dispiacere per l'accaduto sia il presidente russo Dmitri Medvedev sia il presidente ceceno Ramzan Kadyrov, che ha dichiarato che seguirà personalmente le indagini, e ha invitato la popolazione della Cecenia e dell'Inguscezia a collaborare. In precedenza però, lo stesso Kadyrov aveva espresso malcontento per il lavoro di ricerca di Natalja Estemirova che si occupava di difesa dei diritti umani.

Natalja Estemirova è nata nel 1959. Dopo la laurea ottenuta alla facoltà di storia dell'università di Grozny, ha lavorato come insegnante di storia nella capitale cecena fino al 1998. Da allora ha iniziato ad occuparsi attivamente delle violazioni dei diritti umani avvenute sul territorio della Cecenia e del sistema carcerario della regione, lavorando ad una serie di trasmissioni televisive sul tema.

Nell'ottobre 1999 è tornata in Cecenia con Svetlana Gannuskhina, membro del direttivo di Memorial, dopo aver lasciato la figlia da parenti a Ekaterinbrug, lontano dal conflitto. Dal marzo del 2000 è diventata collaboratrice stabile di Memorial, il principale centro per la difesa dei diritti umani in Russia. Nella fase più intensa della seconda guerra cecena ha raccolto fotografie e testimonianze in luoghi dove sono avvenuti bombardamenti, stragi e crimini di guerra, correndo degli enormi rischi personali.

Kavkazskij Uzel, un centro di informazione fondato da Memorial, ricorda che proprio Natalja Estemirova aveva raccolto tutte le informazioni sugli eventi di Novye Atagi, una delle prime indagini di Memorial riguardanti la seconda guerra in Cecenia. "Quando Natalja è andata in quel centro abitato il 20 marzo del 2000, questo era ancora bloccato dai militari. A Novye Atagi si conducevano regolarmente "zachistki" ("operazioni di pulizia"), e il fatto di non essere registrati come residenti locali costituiva un pericolo concreto per chi ci andava. Natalja Estemirova vi ha trascorso una settimana, talvolta nascondendosi negli orti di case distrutte per evitare i controlli passaporti effettuati dai militari russi".

Negli anni seguenti ha continuato a lavorare assiduamente nella regione, contribuendo a raccogliere informazioni indispensabili per mandare alla Corte europea per i diritti umani di Strasburgo casi relativi a violazioni avvenute in Cecenia (la Corte di Strasburgo ha ripetutamente condannato il governo russo per fatti avvenuti in Cecenia). Natalja Estemirova forniva informazioni a giornalisti e lei stessa scriveva per il bollettino informativo di Memorial.

Aveva collaborato a lungo con Anna Politkovskaja, la nota giornalista di Novaja Gazeta uccisa a Mosca il 7 ottobre 2006, collaborando alle sue ricerche, fornendole informazioni ed aiutandola come interprete nei contatti con chi parlava solo ceceno. Con le sue informazioni ha contributo alla stesura di numerosi report sulla situazione dei diritti umani in Cecenia, incluso quello recentemente pubblicato lo scorso 2 luglio da Human Rights Watch.

Per il suo lavoro, Natalja Estemirova ha ottenuto diversi riconoscimenti internazionali. Nel 2007 ha ricevuto a Londra il primo premio annuale "Anna Politkovskaja" e un riconoscimento da parte di Human Rights Watch; nel 2004 ha ricevuto il premio "Diritto alla vita" istituito dal Parlamento svedese e dedicato a chi si occupa di diritti umani.


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