Scenari fantastici e bassi costi di produzione fanno di Belgrado una delle mete privilegiate dalle grandi case di produzione americane per girare i loro film. Una buona pubblicità per la Serbia e un'occasione per rilanciare l'industria cinematografica nazionale

03/10/2008 -  Danijela Nenadić Belgrado

Oltre agli eventi politici, che piazzano la Serbia sulle prime pagine dei media di tutto il mondo, dietro le quinte, nel paese, avvengono cambiamenti che lo rendono appetibile per iniziative diverse. E' passata quasi inosservata, infatti, la notizia che la Serbia si trova in una posizione piuttosto alta nella lista dei set più attraenti per fare cinema. Fino a qualche anno fa, a Belgrado e in altre città e regioni della Serbia sono state girate coproduzioni cinematografiche europee, e attori italiani, francesi e tedeschi sono stati ospiti frequenti nel paese balcanico. Negli ultimi mesi, però, arrivano nella capitale serba anche le grandi star di Hollywood, per girare pellicole ad alto budget.

I media hanno riportato quasi timidamente la notizia che la "River Road Entertainment" ha scelto la Serbia come location per girare il film "Coriolano", in cui il ruolo principale viene interpretato da Ralph Fiennes, noto al grande pubblico per il suo ruolo ne "Il paziente inglese".

L'attore e regista passeggiava tranquillamente per le strade della città, e i giornalisti ci hanno messo ben due giorni per capire che avevano sotto il naso uno degli attori più famosi del momento. Scovato ed intervistato, Fiennes si è complimentato per le condizioni offerte dalla Serbia alle produzioni cinematografiche.

Con la sua grande tradizione nel settore cinema, la Serbia viene nuovamente scoperta come luogo dallo straordinario potenziale per il mercato internazionale di film documentari e commerciali. Questo rinnovato interesse per la Serbia è il risultato dell'alta qualità di produzione che il paese può offrire. Personale di talento, rinomato a livello mondiale, che parla le lingue, è competente ed esperto, un'incredibile varietà di paesaggi ed ambientazioni, ma anche uno dei paesi che garantisce il più basso livello di spese in Europa: tutto ciò ha fatto della Serbia una meta molto interessante per l'industria cinematografica.

Ralph Fiennes

L'industria cinematografica serba ha raggiunto il suo apice all'inizio degli anni '80 quando, a fianco della Gran Bretagna, è risultata essere il secondo paese al mondo per numero di produzioni americane ospitate. In quel periodo la Serbia era anche una delle location più ambite per la produzione di film europei, in particolare italiani e francesi. Questo successo internazionale ha fatto sì che l'industria cinematografica si sviluppasse e che si realizzassero degli studi di un certo livello, per soddisfare gli standard più elevati in termini tecnici e artistici. Lo studio "Avala", nel parco belgradese di Košutnjak, negli anni Ottanta ha "ospitato" molti noti film europei e mondiali. Inoltre, laboratori cinematografici avanzati e gruppi di artisti molto professionali hanno dato un'ulteriore spinta all'industria cinematografica serba.

Oggi, il talento dei suoi cineasti e le pittoresche ambientazioni rendono la Serbia un luogo perfetto per girare un film. L'industria cinematografica serba si sta di nuovo attivando grazie al grande interessamento di produttori cinematografici e televisivi stranieri. Anche se molti professionisti di talento hanno lasciato il paese negli anni '90, un grande numero di attori, produttori e di personale tecnico ha deciso di tornare in patria, per ridare al paese la sua reputazione di ambiente ideale per il cinema.

In base alle valutazioni di esperti cinematografici, la Serbia potrebbe essere competitiva nelle riprese di documentari e corti, negli effetti speciali e nel marketing. Nella fitta concorrenza con gli altri paesi della regione, anche loro interessanti destinazioni per troupe televisive straniere (in particolare Bulgaria e Romania), la Serbia offre vantaggi significativi riguardo alla diminuzione delle spese di vitto, alloggio e trasporti, fattore di grande interesse per i produttori, che cercano di ottimizzare i loro investimenti. Da quando Romania e Bulgaria sono entrate in UE, secondo alcuni esperti, girare un film in Serbia sarebbe del 30% più economico.

Jeremy Irons

Esperte e competenti equipe locali hanno collaborato a produzioni internazionali venute a girare in Serbia, come "Mathilde", con Jeremy Irons, "Il papa buono", con Bob Hoskins e "Fade to black", di Oliver Parker, con Danny Huston e Christopher Walken. Tra le note star italiane, in Serbia ha lavorato Liliana Cavani nel film "Einstein", e qui è staato girato "Caravaggio" con Vittorio Storaro.

La scorsa estate la Serbia è stata scelta come location per girare un altro film hollywoodiano, "Brothers Bloom", con Adrien Brody e Rachel Weisz, per la Endgame Entertainment. La prima del film era prevista a fine settembre al Festival di Toronto, e la critica già parla di realizzazione fenomenale. Al momento, a Belgrado, si sta girando anche la seconda parte del film horror "District 13", "District 14", dell'autore e produttore francese Luc Besson.

Alcune settimane fa il potenziale dell'industria cinematografica serba è stato confermato dalla scelta della River Road Entertainment di girare qui la versione in chiave moderna dell'opera shakespeariana "Coriolano". Ralph Fiennes, uno dei membri del gruppo che lo scorso luglio ha scelto le ambientazioni per il film, sarà regista e attore protagonista. Si tratta di un film tragico basato sulla vita del leggendario condottiero romano Caio Marzio Coriolano, ambientato però ai giorni nostri. Le riprese inizieranno nel marzo 2009, e tra le location di Belgrado, scelte dai produttori per la loro particolarità, ci sono l'edificio del Palazzo Serbia (ex Palazzo della Federazione), l'Hotel Jugoslavia e la fabbrica abbandonata di moto e trattori IMT.

"Per la Serbia questo significa 10 milioni di dollari di investimenti diretti, pubblicità gratuita senza confini, e la possibilità che Belgrado e il paese si mostrino al mondo in un'importante produzione hollywoodiana", ha evidenziato Ana Ilić, capo del settore film e produzioni nel Progetto USAID per lo sviluppo della competitività della Serbia. Questo progetto è realizzato in collaborazione con la compagnia di produzione serba "Work in Progress" in modo da assicurare la realizzazione nel paese di un lavoro così importante. "Ralph Fiennes, Frank Hildebrand, produttore, e Mark Geraghty, scenografo, sono rimasti impressionati dalla varietà delle location accessibili a Belgrado e dalla professionalità della compagnia 'Work in Progress'", ha aggiunto la Ilić.

La River Road Entertainment è la principale compagnia di produzione americana. Negli anni '90 si è concentrata sulla produzione commerciale e di documentari. Ha prodotto vari documentari tra cui quelli sul musicista Prince e sul giocatore di baseball Kirby Puckett.E' stata tra i produttori che hanno contribuito al successo della band "Fugees", così come dell'Opera di Pechino e degli spot musicali per i Run DMC e Wyclef Jean. Alcuni dei suoi film più conosciuti sono "Brokeback Mountain" (che ha vinto tre Oscar), "L'albero della vita" di Sean Penn, il documentario su Madonna "I'm going to tell you a secret" e il film di Robert Altmann "Radio America".

Per la cultura e per l'economia serba è importante che venga riconosciuto il potenziale della sua industria cinematografica. In questo modo il paese potrebbe tornare a ricoprire il ruolo che aveva fino alla dissoluzione della Jugoslavia, e assicurare investimenti diretti per lo sviluppo dell'imprenditoria del cinema. Non mancano risorse umane, questo è noto, e le possibilità tecniche vengono sviluppate. E' importante però che tutto questo venga seguito da un'attività sincronizzata delle istituzioni locali e statali, e che i media sostengano la promozione della cinematografia serba.


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