Il campionato europeo di basket è stato un evento di eccezionale rilevanza per la Serbia e Montenegro, che, nonostante l'uscita di scena precoce della propria rappresentativa, ha portato un'ondata di ottimismo tra la gente e un'immagine positiva del paese
Domenica 25 settembre si è concluso il campionato europeo di pallacanestro svoltosi in Serbia e Montenegro (SM). Sul gradino più alto del podio è salita la rappresentativa della Grecia, che ha portato a casa una medaglia d'oro a lungo attesa. La medaglia d'argento è andata alla rappresentativa della Germania, trascinata da Dirk Nowitzki, stella NBA, che si è conquistato le simpatie del pubblico belgradese. Il bronzo è andato alla Francia. La rappresentativa della Serbia e Montenegro, che giocava in casa, è uscita agli ottavi di finale, infliggendo così alla "nazione della pallacanestro" un'enorme delusione. Tutti si aspettavano infatti l'oro. Non sono mancate critiche e commenti negativi sul conto dei dirigenti e dei tecnici della nazionale di pallacanestro.
Il 34-esimo campionato europeo di basket si è tenuto dal 16 al 19 settembre in quattro città della Serbia e Montenegro: Vrsac, Novi Sad, Podgorica e Belgrado.
Per un piccolo paese, politicamente ed economicamente instabile quale è la SM, poter organizzare un campionato europeo ha avuto un forte significato, a prescindere dagli aspetti prettamente sportivi. Si tratta infatti della prima grande manifestazione la cui organizzazione è stata affidata interamente alla SM, e i preparativi per questo avvenimento sono durati anni. Le squadre locali, le quattro città, i rappresentanti dello stato federale e ciascuna repubblica, hanno fatto degli sforzi enormi per far sì che il campionato si svolgesse in totale tranquillità.
In questo senso il campionato europeo è stato vissuto come l'occasione chiave per promuovere il potenziale locale in termini culturali, economici e turistici. Un'occasione per mostrare un'immagine del paese diversa e positiva all'opinione pubblica mondiale ed europea.
A giudicare dai commenti più che positivi che in questi giorni stanno giungendo non soltanto dai rappresentanti della Federazione europea della pallacanestro, ma anche dai giornalisti stranieri che hanno seguito il campionato, dai membri di tutte le rappresentative, e dai tifosi che hanno soggiornato in SM, è evidente che è stato fatto un grande lavoro i cui gli effetti finali saranno però valutabili solo nel periodo a venire. Prima di tutto ci si riferisce al numero di turisti che in futuro visiteranno la SM, ma anche ai contatti realizzati che dovrebbero rafforzare la collaborazione e l'impegno degli investitori stranieri nel Paese.
Benché i dati ufficiali non siano ancora disponibili, i rappresentanti dell'Organizzazione turistica di Belgrado, hanno fornito un dato di massima, secondo il quale, per l'intera durata del campionato, la sola Belgrado è stata visitata da circa 20.000 persone, per lo più sloveni e greci. Un grande numero di sloveni ha soggiornato a Belgrado durante i primi dieci giorni di partite, e la loro presenza è stata vista con grande simpatia. Il pubblico locale "tifava" affinché gli sloveni passassero il turno così da dare una mano all'economia locale, essendo percepiti come grandi consumatori. I tifosi greci, per la finale, sono corsi a Belgrado dove, secondo le loro parole, si sentivano come a casa propria.
Quasi tutta la popolazione della Serbia all'unisono tifava per la squadra greca, sottolineando per l'ennesima volta la vicinanza con i "fratelli greci ortodossi".
Le implicazioni politiche e l'isolamento decennale hanno lasciato delle tracce profonde nei cittadini, e la cosa si è potuta vedere anche durante il campionato. Sembra che delle comunità della ex Jugoslavia siano stati "perdonati" solo gli sloveni, percepiti come vicini ai serbi. Secondo le parole di un tifoso sloveno, ospite alla televisione statale, i due paesi sono simili in molti aspetti. In futuro ci si aspetta che la Serbia e Monteengro divenga meta stabile di turisti ed investitori sloveni.
Messaggi politici sono stati espressi in vari modi, e uno dei più evidenti è stato indirizzato alla rappresentativa della Croazia. Durante la partita Slovenia-Croazia, che si è giocata all'Arena di Belgrado, i tifosi sloveni e serbi insieme scandivano cori - anche molto offensivi - contro la Croazia. A Podgorica invece la squadra croata ha ricevuto il sostegno del pubblico. Un segnale chiaro delle difficoltà che sta incontrando l'Unione tra Serbia e Montenegro. Un'altro segnale in tal senso? Di fronte alla "Moraca", palasport della cpaitale montenegrina, sventolavano tutte le bandiere dei Paesi partecipanti tranne quella dell'Unione Serbia e Montenegro.
La SM ha reso onore allo slogan con cui è stato promosso il campionato - "Benvenuti nel paese della pallacanestro", perché in due settimane, quanto è durato il campionato, ha dimostrato di essere un paese che ama lo sport e che desidera ospitare altre grandi manifestazioni. A differenza di alcuni campionati europei precedenti, tutte le partite hanno visto un'ottima affluenza di pubblico, e questo nonostante la rappresentativa locale sia uscita precocemente di scena. La finale ha battuto ogni record con 19.000 spettatori. Per ora è la finale più seguita nella storia dei campionati europei. Un altro risultato positivo è l'atmosfera fantastica creatasi durante la finale, dove in modo sportivo e leale sono state sostenute entrambe le squadre finaliste.
Ma è belgrado ad essere stata la più grande vincitrice di questa competizione internazionale. Tutti i servizi hanno svolto bene il loro lavoro, dall'organizzazione nelle sale sportive, all'alloggio, alla questione della sicurezza degli ospiti, alla ricca offerta culturale. L'organizzazione turistica di Belgrado ha preparato una serie di eventi tra i quali la "Noc muzeja", notte dei musei e poi concerti e spettacoli teatrali.
Belgrado, così come le altre città che hanno ospitato le partite, negli ultimi due anni si sono preparate in modo intenso per il campionato europeo, lavorando prima di tutto sulle infrastrutture. L'investimento più importante è stata l'imponente "Arena" di Belgrado, una delle sale chiuse più grandi e più belle d'Europa, la cui costruzione è iniziata quindici anni fa ed è terminata l'anno scorso. "Arena" soddisfa tutti gli standard più moderni, con un'ampiezza di 48.000 m2 e una capacità di 20.000 persone. Si era iniziato a costruire l'"Arena" per il Campionato mondiale di pallacanestro del 1994, che avrebbe dovuto svolgersi nella allora Federazione di Jugoslavia, ma che per noti motivi politici fu spostato a Toronto. A causa di mancanza di fondi i lavori furono interrotti e ripresero solo dopo il cambio di governo nel 2000. L'intero fondo di investito per l'"Arena" è di 30 milioni di euro, e il principale investitore è il Segretariato per lo sport e per i giovani del Comune di Belgrado. Tuttavia, l'"Arena" non potrà sopravvivere economicamente soltanto con avvenimenti sportivi, pertanto è utilizzata anche per concerti, spettacoli del circo, fiere e congressi. La cosa più importante è che sia diventata membro dell'associazione europea delle grandi sale, la quale metterà l' "Arena" sulla mappa dei luoghi che verranno visitati da personaggi di fama mondiale. Si inizierà con il famoso illusionista David Copperfield, che speriamo non disveli questa ventata di "normalità" arrivata in Serbia e Montenegro assieme al pallone da basket.
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