In Vojvodina si fanno più insistenti le richieste di autonomia. Decentramento a favore delle comunità serbe del Kossovo? Perché non garantire lo stesso alla minoranza ungherese in Vojvodina?
Tratto da B92
Traduzione a cura dell'Osservatorio sui Balcani
Il leader del partito ungherese della Vojvodina, Andrai Agoston, si è dichiarato interessato a discutere di un'autonomia per la comunità ungherese della Vojvodina simile a quella richiesta dai serbi del Kossovo.
"Credo che potrebbe essere una soluzione molto interessante" ha affermato Agoston aggiungendo che tale soluzione dovrebbe essere discussa ed inserita nella nuova costituzione serba alla quale si sta lavorando in questo periodo.
"Sono convinto di questo processo ed inoltre una comprensione rispetto al garantire autonomia ai serbi del Kossovo è sempre più diffusa tra i membri della comunità internazionale", ha affermato.
Il segretario della Vojvodina per l'Amministrazione sulle Minoranze Nazionali, Tamas Korhec, ha dichiarato al quotidiano Dnevnik che la richiesta di autonomia da parte della minoranza ungherese non rappresenta nulla di nuovo rispetto agli obiettivi politici già espressi in passato. Secondo quest'ultimo il processo di garantire autonomia culturali a favore delle minoranze nazionali e ed etniche in Serbia-Montenegro è già stato avviato con l'adozione della legge sulle minoranze nazionali, ma quest'ultima dovrebbe essere ulteriormente sviluppata e recepita dalla legislazione federale.
Korhec ha affermato che quest'autonomia culturale, che il sistema legale già riconosce, consiste nella creazione di leggi in campo culturale, educativo e dell'informazione e che questo tipo di autonomia è spesso sinonimo con l'idea di "un'autonomia personale", diversa dall'idea di "autonomia territoriale".
Rappresentanti di 15 associazioni internazionali ungheresi si sono incontrati la settimana scorsa a Subotica (ndt cittadina al confine tra Serbia ed Ungheria) ed hanno sottoscritto una dichiarazione nella quale si richiede dal governo ungherese il diritto alla doppia cittadinanza ed inoltre si richiedono forme di autonomia per le comunità di ungheresi che risiedono all'estero.
L'influenza del Kossovo
Gli analisti politici in Vojvodina hanno predetto che il recente incremento di tensione nel sud della Serbia, ed in Kossovo, avrebbero avuto un forte impatto sulle relazioni interetniche anche in Vojvodina.
Secondo il direttore del Centro per il regionalismo di Novi Sad, Aleksandar Popov, ed il direttore del Centro Zrenjanin per lo sviluppo della società civile, Vladimir Ilic, le richieste di separatismo etnico ed autonomia in Kossovo incoraggeranno movimenti simili in Vojvodina.
Popov ha ricordato che la situazione in Kossovo ha favorito l'emergere di opinioni di separazione su principi etnici anche in Vojvodina.
"Vediamo ora che i partiti ungheresi hanno tutti adottato il concetto di autonomia per le minoranze, e come cittadino della Vojvodina questo mi rattrista, perché diminuisce l'opportunità di autonomia civile, che potrebbe essere l'unica a farci sentire meglio. Non ci sarà più la Vojvodina che conoscevamo una volta, dove eravamo tutti amici e nessuno chiedeva che fede si professasse e nessuno chiedeva di che nazionalità si fosse, e ciascuno aveva i propri diritti", ha affermato Popov.
Ilic ha poi ammonito della crescente possibilità di violenza inter-etnica della regione.
"Autonomia territoriale per una comunità minoritaria in Vojvodina può solo esistere se vi sarà una divisione territoriale del Kossovo" ha aggiunto, affermando poi che la possibilità di violenze inter-etniche nella regione continuerà a crescere sino a quando tutti i cittadini della Vojvodina saranno considerati uguali dalla legge".
"Se la comunità internazionale mostrerà una posizione forte ed intransigente contro la divisione dei cittadini della Serbia su base etnica, allora potremmo arrivare ad una soluzione costituzionale del problema. Questo è un ruolo importante per la comunità internazionale perché Belgrado ascolta la comunità internazionale, anche se raramente ha orecchie per la zona sud della Morava, il Kossovo e la Vojvodina" ha affermato Ilic.
Una delegazione di osservatori del Parlamento Europeo è attesa in Vojvodina questo mese in modo da avviare un'investigazione sugli incidenti dell'ultimo anno che hanno visto coinvolti membri della minoranza ungherese.
Gyurcsany sostiene l'idea
Il Primo ministro ungherese Ferenc Gyucsany ha affermato che l'autonomia per le minoranze ungheresi sarebbe un'opzione migliore della doppia cittadinanza.
Gyurcsany ha ricordato il fatto che l'idea di garantire la doppia cittadinanza alle minoranze ungheresi all'estero non ha ricevuto il supporto, nel referendum dello scorso mese, della maggioranza della popolazione ungherese e tanto meno ha l'appoggio del governo. E questo è a suo avviso un motivo per concentrare l'attenzione sull'ottenimento di autonomia delle comunità di ungheresi all'estero.
"In molte regioni vi sono varie domande di autonomia e questo è il motivo per il quale l'argomento deve essere analizzato seriamente. Deve comunque essere percepito come un elemento positivo", ha affermato Gyurcsany.
Ha continuato poi aggiungendo che l'Ungheria può favorire questo processo rafforzando le proprie relazioni con i Paesi confinanti e favorendo un cammino comune mettendo da parte i problemi del passato.
Gyurcsany ha inoltre espresso il desiderio di riuscire ad approvare leggi specifiche sui visti d'ingresso sul modello di quelle approvate dalla Gran Bretagna rispetto alle sue ex-colonie: che garantiscano la libertà di movimento ma nessun altro diritto extra.
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