Vagano per la città e passano la loro vita sulle strade della capitale chiedendo l'elemosina. Sono i bambini rom, molti dei quali profughi dal Kossovo. Sono senza documenti d'identità e per le autorità sembrano non esistere.
Il numero di bambini e bambine rom costretti a chiedere l'elemosina per le strade di Belgrado è in continuo aumento. La maggioranza di questi è originario di famiglie che hanno abbandonato il Kossovo in seguito ai bombardamenti NATO del 1999. Vivono in case diroccate od in campi rom nella periferia della capitale.
Né questi bambini né i loro genitori hanno spesso documenti di identificazione. Non sono inseriti in alcun registro e quindi, formalmente, non esistono.
Milica Simic, coordinatrice di un centro che fa attività specifica per bambini rom denuncia che questi bambini sono molte volte vittime di abusi sessuali e la maggior parte di loro sono ammalati. Si va dalla tubercolosi a gravi infiammazioni di occhi e denti. E le condizioni di salute pessime nelle quali questi bambini versano si riflettono in un tasso di mortalità molto alto.
Nelle periferie di Belgrado vi sono circa 200 campi rom nei quali vivono più di 105.000 persone. "Qualcosa deve essere fatto per loro" afferma Milica che mette in rilievo le forti difficoltà che il proprio Centro incontra quando deve lavorare con istituzioni e media. "I pregiudizi contro i rom caratterizzano infatti ancora la maggior parte della nostra società" conclude (Danas, 11.07.02).
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