In Serbia e Montenegro sdegno e solidarietà agli USA. Ma si ricordano anche i bombardamenti della Nato...
C'è un po' di contrasto nelle reazioni a caldo in Montenegro ai drammatici fatti di ieri negli Stati Uniti. Da un lato il Presidente della Repubblica Milo Djukanovic ha immediatamente spedito una lettera al presidente George Bush, nella quale condanna l'attentato terroristico. Secondo le parole dello stesso Djukanovic, "l'attentato riguarda non solo l'America e il suo popolo, ma l'intera società democratica e civile mondiale".
Anche la presidentessa del Parlamento, Vesna Perovic, ha inviato una lettera di cordoglio e solidarietà all'ambasciatore americano a Belgrado William Montgomery. E infine l'atto terroristico è stato condannato dallo stesso presidente della Federazione jugoslava Vojislav Kostunica durante la seduta di ieri del consiglio della difesa, alla quale ha partecipato tra l'altro anche Djukanovic.
Dall'altro lato nelle reazioni della popolazione - oltre al naturale e profondo senso di sgomento - molti hanno paragonato l'accaduto ai bombardamenti della NATO sulla Jugoslavia del 1999. Il grave peso per le vittime innocenti si è unito perciò alla constatazione che ora anche gli americani hanno provato sulla propria pelle cosa vuol dire l'esplosione in pieno giorno di un grattacielo.
L'attacco delle twin towers è stato paragonato al bombardamento della Televisione di stato in pieno centro a Belgrado e a quello del grattacielo dello CK a Novi Beograd.
Da notare infine che come nel resto del mondo ieri la televisione montenegrina ha trasmesso per tutto il giorno e su tutti i canali la tragedia avvenuta negli Stati Uniti. Sono state rilanciate le dirette dalla CNN e da Info Sky in traduzione simultanea, ed in serata è stata riproposta con la traduzione anche l'intera trasmissione Porta a Porta di Bruno Vespa. Anche in Serbia gli eventi terroristici hanno messo in movimento media e popolazione.
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