Un’inchiesta del Centro per il giornalismo investigativo della Serbia fa luce sull’agenzia International Sports Office, molto attiva nella gestione dei più grandi talenti del Partizan
(Originariamente pubblicato da CINS , il 18 novembre 2016, titolo originale: Fudbal, biznis i politika: Nova menadžerska agencija preuzela najtalentovanije fudbalere Partizana )
Era il 70° minuto della partita del campionato di calcio serbo tra Partizan e OFK Beograd quando l’arbitro ha interrotto il gioco. Dalle panchine dei calciatori di riserva, il giocatore con la maglia numero 9 si preparava a entrare in campo. Non appena ha toccato l’erba dello stadio di Vračar (nel febbraio di quest’anno), è entrato nella storia del Partizan come il debuttante più giovane di tutti i tempi.
Dušan Vlahović aveva poco più di 16 anni. Da allora, sui media serbi si parla spesso di lui come di un giocatore che non resterà a lungo nel Partizan. I nomi dei club interessati, tutti titani del calcio europeo, continuano a moltiplicarsi, mentre il suo prezzo sale. Nulla di strano per il mondo del calcio serbo, dove la sopravvivenza dei club e la soddisfazione dell’appetito di manager e calciatori dipende direttamente dalla vendita di questi ultimi. L’ammontare esatto dei trasferimenti non viene quasi mai reso pubblico, e non di rado si tratta di milioni di euro.
Ciò che rende particolare il caso di Vlahović è che il nome del suo agente non dice niente agli amanti del calcio. Vlahović è rappresentato dall’agenzia International Sports Office, fondata nel gennaio del 2015. A sole due settimane dalla nascita dell’agenzia, Vlahović ha firmato il suo primo contratto da professionista con il Partizan.
I proprietari dell’International Sports Office sono Branko Radovanović, ex calciatore di diverse squadre serbe e straniere, e il suo partner d’affari Dejan Grgić. Prima di fondare la suddetta agenzia, di loro non si è mai sentito parlare in riferimento alla vendita dei giocatori.
L’inchiesta del Centro per il giornalismo investigativo della Serbia (CINS) mostra come l’agenzia International Sports Office sia diventata attiva nel momento in cui un ruolo di primo piano all’interno del Partizan è stato assunto dalla corrente vicina al Partito progressista serbo (SNS), guidata dall’avvocato Vojislav Nedić, padre dell’attuale segretario generale del governo serbo Novak Nedić.
Stando alle parole degli interlocutori di CINS, Dejan Grgić e Novak Nedić sono amici. Inoltre, nel 2007 Grgić ha sostituito la madre di Novak, Branislava Nedić, come direttore della filiale serba di una società offshore con sede nel Delaware.
Su Grgić in passato gravava un’accusa di furto aggravato, ma la procura di Kruševac, dopo aver più volte ampliato l’indagine, alla fine ha rinunciato a perseguirlo, sostenendo che non vi erano prove sufficienti per incriminarlo. Sui media serbi è stato spesso menzionato come membro di uno dei gruppi criminali belgradesi, il cosiddetto Gruppo di Dorćol, ma egli ha sempre smentito tali voci.
I fratelli Ristić
L’agenzia International Sports Office è riuscita in poco tempo ad attrarre nella propria orbita alcuni dei più grandi talenti del settore giovanile del Partizan, ma anche uno dei migliori bianconeri (i colori del Partizan, ndt) della scorsa stagione, Aboubakar Oumarou, oggi nelle fila della squadra cinese dello Shenzhen.
Come si legge sul sito ufficiale, International Sports Office è un’agenzia di management e consulenza sportiva, specializzata nella gestione della carriera “sia dei giocatori già affermati, sia dei giovani talenti con un bel futuro davanti”.
Miloš Vazura, direttore generale del Partizan, dice che ha conosciuto Radovanović e Grgić tramite Novak Nedić, attuale segretario generale del governo serbo ed ex funzionario della squadra belgradese. Stando alle parole di Vazura, Nedić gli ha presentato Grgić come un suo amico.
Vazura spiega che i proprietari dell’International Sports Office sono entrati in affari con il Partizan grazie al fatto di essere riusciti a firmare il contratto con il miglior giovane talento della squadra, Dušan Vlahović. Ciò ha fatto sì che tra i genitori dei giovani talenti si spargesse la voce su questa agenzia, dopodiché non è stato difficile entrare in contatto con altri giocatori.
“Non hanno chiesto nulla per aver portato Aboubakar al Partizan, cosa che non succede spesso. E noi li abbiamo ringraziati”, dice Vazura, aggiungendo che non gli interessa chi è amico di chi, l’importante è che i soldi rimangano nella cassa del Partizan, mentre spetta ai giocatori preoccuparsi della scelta del proprio manager.
Tra i clienti dell’International Sports Office vi sono alcuni coetanei di Vlahović del settore giovanile del Partizan, ma l’agenzia rappresenta anche il nuovo acquisto dei bianconeri, l’attaccante Uroš Đurđević.
La maggior parte di questi giocatori sono cresciuti nelle giovanili del Partizan. L’allenatore di questi ragazzi, classe 2000, era Milan Ristić, fratello di Darko Ristić che, fino a poco tempo fa, sul sito dell’International Sports Office figurava come scout, diventando nel frattempo direttore.
Darko ha precedentemente lavorato come responsabile delle pubbliche relazioni della squadra di calcio del Voždovac, mentre suo fratello Milan è attualmente l’allenatore del Teleoptik, una squadra affiliata al Partizan.
Il direttore del Partizan Miloš Vazura dice che non ritiene il legame di parentela tra i due Ristić un problema, aggiungendo che Milan ha dimostrato di essere un buon allenatore.
Branko Radovanović, Dejan Grgić e Darko Ristić non hanno voluto rilasciare dichiarazioni ai giornalisti di CINS.
Gli affari offshore
Il comproprietario dell’agenzia International Sports Office Dejan Grgić non è particolarmente noto all’opinione pubblica serba, e nemmeno nel mondo del calcio. Ufficialmente è comproprietario di un’azienda specializzata nella vendita di alimenti biologici, mentre dai dati dell’Agenzia serba del Registro delle imprese (APR) si evince che intratteneva rapporti di affari con la famiglia Nedić.
La società Dominus LLC fu fondata il 7 dicembre 2006 nello Stato americano del Delaware, noto paradiso fiscale. Nei documenti dell’Ufficio del Registro di commercio di questo stato, risulta come fondatore della società Dominus LLC una certa Vesna Nikolić, cittadina slovena. Nel gennaio 2007 a Belgrado venne aperta una filiale di questa società, con Branislava Nedić, madre dell’attuale segretario generale del governo serbo Novak Nedić, come rappresentante legale. Il nome di Novak Nedić appare su una ricevuta rilasciata dall’APR attestante il pagamento delle imposte da parte di suddetta società.
A soli tre mesi dall’apertura, nell’aprile 2007, Branislava Nedić lasciò la direzione della filiale belgradese a Dejan Grgić, e nello stesso giorno la sede della società venne trasferita da via Prespanska a via Pap Pavla (oggi Jelisavete Nančić). L’indirizzo in via Prespanska fu dichiarato da Branislava Nedić come sede dell’azienda al momento della sua costituzione, ed è lo stesso indirizzo indicato da Novak Nedić come candidato della coalizione formatasi nel 2012 attorno al Partito progressista serbo (SNS) alla carica di consigliere del municipio belgradese di Zvezdara.
La filiale belgradese della società è stata chiusa nel novembre 2011.
Fino all’aprile 2014 Novak Nedić è stato membro del Consiglio di amministrazione del Partizan, ma anche dopo essersi dimesso da questa carica, i media hanno continuato a parlare di lui come un personaggio molto influente nell’ambiente bianconero. Tant’è vero che in occasione della celebrazione del settantesimo anniversario della fondazione del Partizan, tenutasi nell’ottobre dello scorso anno nella Sala Grande del Teatro Nazionale di Belgrado, a Novak è stato riservato un posto d’onore. Nel 2014 Miloš Vazura, suo padrino, è diventato direttore del Partizan, ma all’inizio di quest’anno il loro rapporto si è incrinato.
Il padre di Novak, l’avvocato Vojislav Nedić, è stato per un certo periodo vicepresidente del Partizan e fino a poco tempo fa membro di un Gruppo di lavoro istituito all’interno del club. È entrato a far parte della dirigenza del Partizan sul finire del 2014, a seguito della sostituzione del precedente management guidato da Dragan Đurić e Branko Ružić, quest’ultimo un alto funzionario del Partito socialista serbo (SPS). Vojislav Nedić è stato presentato ufficialmente come membro del Partito progressista serbo nel 2010, mentre suo figlio Novak attualmente assolve il suo secondo mandato come segretario generale del governo.
Novak e Vojislav Nedić non hanno accettato di parlare con i giornalisti di CINS.
L’accusa di furto aggravato
Benché prima dello scorso anno non fosse stato associato al mondo del calcio, il nome di Dejan Grgić era già apparso sui media in merito a una vicenda accaduta nell’ottobre 2007, che vide protagonista un certo Marko Filipović, soprannominato Taki. Ferito nell’esplosione di una carica di dinamite posta sotto la sua Mercedes, Filipović, che si supponeva fosse un membro del Gruppo di Dorćol, fu portato in ospedale proprio da Grgić, dove morì poco tempo dopo. A seguito dell’accaduto, l’allora ministro dell’Interno Dragan Jočić dichiarò che Filipović era membro di un gruppo criminale dedito all’estorsione e al compimento di atti vandalici.
In seguito a questo episodio Grgić è stato più volte menzionato dai media come uno dei dorćolci. Reagendo a un articolo pubblicato sul quotidiano belgradese Glas javnosti, un gruppo di persone, tra cui anche Grgić, aveva contattato la redazione e chiesto che venisse resa nota la loro smentita di appartenere al sopracitato gruppo criminale, sostenendo di essere studenti, pittori, ceramisti, etc. In quell’occasione Grgić precisò di essere stato condannato soltanto per reati di furto commessi da minorenne.
I documenti reperiti dai giornalisti di CINS mostrano che nel 2002 nei confronti di Grgić fu mossa l’accusa di aver derubato un conduttore dell’autobus. L’allora procuratore di Kruševac chiese di poter avviare un’indagine per furto aggravato, a seguito della quale emise un atto di accusa nei confronti di Grgić.
Tuttavia, il Tribunale amministrativo di Kruševac dispose ulteriori indagini, a seguito delle quali, nel 2004, la Procura rinunciò a perseguire Grgić, sostenendo che non vi erano prove sufficienti per la sua incriminazione.
Tra i membri del Gruppo di Dorćol menzionati dai media vi era anche un certo Rade Đukić. Uno dei partner d’affari di Grgić e Radovanović, proprietari dell’International Sports Office, si chiama proprio Rade Đukić. Attualmente è direttore dell’impresa edile Taurunum invest di proprietà di Radovanović, mentre nel settembre 2013 aveva ceduto a Grgić la propria quota di proprietà dell’azienda Beoinvest gradnja, nel frattempo diventata Srna Store, passando dalla costruzione di edifici residenziali alla vendita di prodotti alimentari biologici.
Nel febbraio 2016 i giornalisti di CINS hanno inoltrato richiesta di accesso a dati relativi a denunce penali nei confronti di Grgić e Đukic, ma il ministero dell’Interno ha rifiutato di soddisfarla, giustificandosi con la tutela della privacy. Ciononostante, CINS è riuscito a ottenere la documentazione relativa al furto di cui fu accusato Grgić, contenente però solo la descrizione del reato, senza alcuna menzione del nome di chi lo ha commesso.
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