C'è preoccupazione in Serbia dopo che la Direzione per la prevenzione del riciclaggio di denaro in seno al ministero delle Finanze ha avviato una serie di controlli sui dati bancari di giornalisti e ong locali, la maggior parte dei quali rappresentano le voci critiche al regime
(Originariamente pubblicato dal portale BIRN , il 28 luglio 2020)
In Serbia i giornalisti e i rappresentanti della società civile hanno accusato il governo di voler mettere a tacere le voci critiche, dopo che è trapelata la notizia che la Direzione per la prevenzione del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo del ministero delle Finanze aveva chiesto l’accesso ai dati bancari, relativi al periodo successivo al 1° gennaio 2019, di 20 individui e 37 organizzazioni non governative, tra cui alcuni portali di giornalismo investigativo e rinomate organizzazioni per i diritti umani.
Nella richiesta di documentazione, pubblicata prima dall’emittente televisiva Newsmax Adria Serbia , si parla della necessità di “accertare se le organizzazioni e gli individui elencati siano in qualche modo coinvolti nel finanziamento del terrorismo o nel riciclaggio di denaro”.
Nell’elenco compaiono il Balkan Investigative Reporting Network (BIRN ), il Centro per il giornalismo investigativo della Serbia (CINS ), la Rete di investigazione su crimini e corruzione (KRIK ), la Scuola di giornalismo di Novi Sad, le due principali associazioni dei giornalisti serbi (UNS e NUNS) e alcune organizzazioni per la difesa dei diritti umani, tra cui Iniziative civiche (Građ anske Inicijative ), il Comitato di giuristi per i diritti umani (YUCOM ), il Centro per la politica di sicurezza di Belgrado, il Comitato di Helsinki per i diritti umani e il Centro per il diritto umanitario.
Tra gli individui inseriti nella lista ci sono alcuni dipendenti di BIRN, il direttore di CINS Branko Čečen, il direttore dell’emittente Newsmax Adria Serbia ed ex redattore di BIRN Slobodan Georgiev e i giornalisti Biljana Stepanović e Vukašin Obradović. Nella lista compare anche il nome di uno degli esponenti dell’opposizione, Vuk Jeremić.
Branko Čečen ha dichiarato all’emittente Newsmax Adria Serbia che il governo, guidato dal Partito progressista serbo (SNS) del presidente Aleksandar Vučić, “si sta scagliando contro quelli che lo criticano”.
Dal canto suo, il direttore della Direzione per la prevenzione del riciclaggio di denaro, Željko Radovanović, ha affermato che la Direzione sta semplicemente svolgendo le sue “normali attività”.
La criminalizzazione dei giornalisti e delle ong
L’organizzazione Iniziative civiche, fondata nel 1996 da alcuni attivisti contro la guerra con l’obiettivo di promuovere i valori democratici e i diritti umani, ha invitato il governo a “smettere immediatamente di abusare del meccanismo di prevenzione del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo allo scopo di intimidire le organizzazioni, i media e gli individui che fungono da controllori [dell’operato] del governo”.
La legge – come spiegano i rappresentanti di Iniziative civiche – consente alle autorità di chiedere l’accesso alla documentazione bancaria di individui e organizzazioni solo se sospettano che questi ultimi siano coinvolti nel riciclaggio di denaro o nel finanziamento del terrorismo.
L’organizzazione Iniziative civiche sottolinea inoltre che “un’azione di questo tipo rivolta contro le organizzazioni e i media critici è un abuso di un meccanismo legale e di risorse statali”.
Miloš Nikolicć presidente del Circolo libertario Libek – un’altra organizzazione inclusa nel controverso elenco – , si è detto sorpreso [dalla mossa del ministero delle Finanze], definendo il settore non governativo serbo come uno dei settori più trasparenti del paese.
“Molte di queste organizzazioni ricevono finanziamenti attraverso bandi”, ha detto Nikolić a BIRN, precisando che queste organizzazioni “non possono spendere i fondi [ricevuti] per scopi che non rientrano nelle attività descritte; esistono dei contratti che regolano questo rapporto, e spesso contengono specifiche molto precise riguardo alle spese”.
“Davvero non capisco come un’organizzazione come Libek, o simili organizzazioni incluse nella lista, che operano nel rispetto della legge, provvedono alla regolare tenuta dei libri contabili, e hanno alle spalle anni di successi nell’ambito di attività educative e di ricerca, possano suscitare sospetti di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo”, ha dichiarato Nikolić.
Slobodan Georgiev, direttore di Newsmax Adria Serbia, ha affermato che questa mossa del ministero delle Finanze è “un modo di criminalizzare le persone”.
“I cittadini devono capire che la Direzione [per la prevenzione del riciclaggio di denaro] fa queste cose quando indaga sui criminali, quindi ora tutti noi siamo stati messi sullo stesso piano dei criminali”, ha dichiarato Georgiev all’emittente televisiva N1.
“In questo modo le persone vengono criminalizzate, e io, con il mio lavoro, sto cercando di mettere a nudo la criminalità”, ha affermato Georgiev, aggiungendo: “La Direzione per la prevenzione del riciclaggio di denaro ha lo stesso finanziatore di BIRN – la Commissione europea. Pertanto, sollevo pubblicamente una domanda: la Direzione per la prevenzione del riciclaggio di denaro indagherà su se stessa? È una cosa tremenda”.
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