cancellati- risposta a Triste
Stimato signor Triste,
lei giudica il mio articolo pieno di inesattezze, putroppo pero' non chiarisce al lettore di quali inesattezze si tratti. Giudica altresi' il mio intervento molto ideologico e politicizzato, tirando in ballo un mio famigliare per dimostrare che sarei un esponente del partito socialdemocratico. Ecco, vede, caro Triste, e' lei che sta scadendo nell' ideologizzazione della polemica. Inoltre ripete le "inesattezze" su cui fa leva anche il governo, il che mi suggerisce che lei sia molto vicino alla maggioranza governativa. Non ne faccio motivo di rimprovero, ma mi sia consentito farle presente che nella sua mal dissimulata difesa della proposta di legge costituzionale preparata solo per neutralizzare l' effetto di due chiarissime delibere della corte costituzionale in merito al problema dei cancellati (spero non giudichi tutti i giudici costituzionali degli irreducibili come estremisti di sinistra) lei ripete incomprensibilmente dei cliche' che sono stati piu' volte confutati nel caso specifico che stiamo trattando. Ad esempio quello del diritto alla cittadinanza a cui, dopo l' indipendenza, avrebbero rinunciato volontariamente. Il diritto e l' acquisizione della cittadinanza non c' entra con il problema della cancellazione. I cancellati non richiedevano la cittadinanza bensi', semplicemente, di poter conservare, come cittadini ex jugoslavi e stranieri, il diritto di residenza e quindi alcuni diritti sociali e pratici riconosciuti ad ogni residente.
lei giudica il mio articolo pieno di inesattezze, putroppo pero' non chiarisce al lettore di quali inesattezze si tratti. Giudica altresi' il mio intervento molto ideologico e politicizzato, tirando in ballo un mio famigliare per dimostrare che sarei un esponente del partito socialdemocratico. Ecco, vede, caro Triste, e' lei che sta scadendo nell' ideologizzazione della polemica. Inoltre ripete le "inesattezze" su cui fa leva anche il governo, il che mi suggerisce che lei sia molto vicino alla maggioranza governativa. Non ne faccio motivo di rimprovero, ma mi sia consentito farle presente che nella sua mal dissimulata difesa della proposta di legge costituzionale preparata solo per neutralizzare l' effetto di due chiarissime delibere della corte costituzionale in merito al problema dei cancellati (spero non giudichi tutti i giudici costituzionali degli irreducibili come estremisti di sinistra) lei ripete incomprensibilmente dei cliche' che sono stati piu' volte confutati nel caso specifico che stiamo trattando. Ad esempio quello del diritto alla cittadinanza a cui, dopo l' indipendenza, avrebbero rinunciato volontariamente. Il diritto e l' acquisizione della cittadinanza non c' entra con il problema della cancellazione. I cancellati non richiedevano la cittadinanza bensi', semplicemente, di poter conservare, come cittadini ex jugoslavi e stranieri, il diritto di residenza e quindi alcuni diritti sociali e pratici riconosciuti ad ogni residente.