La storia della pallacanestro jugoslava
Dopo la prima partita europea svoltasi a Parigi nel 1893, il pallacanestro viene presentato in tutta l'Austro-Ungheria. La prima partita in ex-YU avviene a Maribor nel 1906 (subito dopo nel 1907 il pallacanestro viene presentato in Italia a Venezia). Nel 1923 William Wailland, un delegato della Croce Rossa, ottiene il compito di organizzare campi e partite di pallacanestro in tutta l' ex-YU, partendo da Belgrado. Seguono Novi Sad nel 1924, Niš nel 1925, Mostar 1926, Tuzla 1927, Zadar 1928, e Zagreb nel 1929. Non sono sicura se i crocerossini sono andati ovunque a costruire i campi di pallacanestro, però si potrebbe dire che la spinta iniziale allo sport sia stata artificiale. Negli anni '30 il pallacanestro diventa uno dei sport praticati dal movimento panslavo Sokol con tutto l'appoggio infrastrutturale e politico accompagnante, ed ottiene una certa popolarità in tutti i paesi partecipanti. Questi sono i fondamenti infrastrutturali del pallacanestro jugoslavo.
Manca un altro aspetto principale: gli allenatori. Parlando di jugobasket moderno uno deve menzionare il fondatore, il Professore. Sin dagli anni '50 Belgrado diventa il centro di una nuova scuola di allenamento di pallacanestro, tutto grazie ad Aleksandar Nikolić, ed una lunga serie di suoi assistenti (poì a loro volta divenuti i migliori allenatori europei): Božidar Maljković, Dušan Ivković, Bogdan Tanjević, Želimir Obradović...
Non conosco Sergio Tavčar, però tutti gli stereotipi etnici menzionati mi hanno fatto venire i brividi. A parte la genialità del Professore, il successo di pallacanestro jugoslavo aveva tutti i fondamenti reali, non "la fame", né la "selezione naturale"... Forse Tavčar sarà un personaggio interessante, ma nell'articolo sono riportate molte chiacchiere, tipo l'episodio del pullman nel '86, nel quale viene scambiata una semplice conoscenza dagli club comuni con il nazionalismo. L'anno 1986 è prima di Milošević, prima di tutto, è il periodo di vacanze in Croazia e di comunismo pieno. A proposito, quella squadra non aveva i giocatori sloveni e macedoni, c'erano: Dražen Petrović, Aco Petrović, Dalipagić, Divac, Stojan Vranković, Ratko Radovanović, Čutura, Mutapčić, Danko Cvjetičanin, Franjo Arapović, Zoran Radović, e Veljko Petranović.
Manca un altro aspetto principale: gli allenatori. Parlando di jugobasket moderno uno deve menzionare il fondatore, il Professore. Sin dagli anni '50 Belgrado diventa il centro di una nuova scuola di allenamento di pallacanestro, tutto grazie ad Aleksandar Nikolić, ed una lunga serie di suoi assistenti (poì a loro volta divenuti i migliori allenatori europei): Božidar Maljković, Dušan Ivković, Bogdan Tanjević, Želimir Obradović...
Non conosco Sergio Tavčar, però tutti gli stereotipi etnici menzionati mi hanno fatto venire i brividi. A parte la genialità del Professore, il successo di pallacanestro jugoslavo aveva tutti i fondamenti reali, non "la fame", né la "selezione naturale"... Forse Tavčar sarà un personaggio interessante, ma nell'articolo sono riportate molte chiacchiere, tipo l'episodio del pullman nel '86, nel quale viene scambiata una semplice conoscenza dagli club comuni con il nazionalismo. L'anno 1986 è prima di Milošević, prima di tutto, è il periodo di vacanze in Croazia e di comunismo pieno. A proposito, quella squadra non aveva i giocatori sloveni e macedoni, c'erano: Dražen Petrović, Aco Petrović, Dalipagić, Divac, Stojan Vranković, Ratko Radovanović, Čutura, Mutapčić, Danko Cvjetičanin, Franjo Arapović, Zoran Radović, e Veljko Petranović.