Una scena del film Vesna (1953) di František Čap

Una scena del film Vesna (1953) di František Čap

Anche una città può essere grande protagonista nel cinema: Luciano Panella ci accompagna sulle strade, nei vicoli e nelle piazze di Lubiana che hanno fatto da sfondo alle pellicole più amate della cinematografia slovena

21/06/2024 -  Luciano Panella

Il viaggiatore cinefilo, e magari un po' romantico, quando visita una città non può passare in certi luoghi senza riviverli cinematograficamente. Pensando ai vecchi film girati in quegli spazi, il gioco diventa doppio: ritrovare il film nella realtà, ritrovare il passato sotto al presente.

Verrebbe da pensare che ritrovare, dopo 50-60 anni, quel locale o quell‘edificio che compaiono in un film amato sia un compito impossibile, ma spesso non è così; nonostante le prevedibili mutazioni urbanistiche o di destinazione d'uso, inaspettatamente vie o palazzi usati come location per qualche sequenza cinematografica possono esistere ancora.

Intraprendere un giro di Lubiana rileggendola attraverso alcuni suoi vecchi film degli anni '50 e '60, come Vesna o Ples v dežju, può riservare delle sorprese.

Un buon punto di partenza è la Cerkev Sv. Jožefa (Chiesa di San Giuseppe) nel quartiere di Poljane. Il bell'edificio, costruito nei primi del '900 in stile neoromanico, venne nazionalizzato dallo stato nel secondo dopoguerra e per molti anni fu usato come studio cinematografico per la Viba Film. Ora gli studi si sono trasferiti e la chiesa, dai primi anni '90, è ritornata ad essere edificio di culto, ma per moltissimi anni gli interni di molti film sono stati girati proprio qui.

Quest’anno ricorre l’anniversario dei settanta anni di uscita del film sloveno Vesna (1953) di František Čap, uno dei maggiori successi cinematografici in Slovenia e in Jugoslavia negli anni '50. In questa pellicola Lubiana appare più simile a un paese che a una città, un luogo pieno di sole e di vita, che fa da sfondo alle vicende semplici di un gruppo di liceali all'ultimo anno di scuola.

Vediamo i protagonisti scendere in bicicletta dalla Ulica na Grad in basso, verso la seicentesca Cerkev Sv. Florjana (Chiesa di S. Floriano) in Gornji trg, originariamente del XVII sec. ma ricostruita nella prima metà del secolo scorso dall’architetto Jože Plečnik.

Guardando le immagini del film, possiamo collocare la casa dei protagonisti in alto, nella zona del Castello, una delle principali mete turistiche della città.

Alcune sequenze di Vesna sono state girate nella bella zona tra la Vegova ulica e il complesso Križanke, un'area ricca di palazzi storici; lo stesso liceo, che vede alla fine diplomarsi tutti i protagonisti, è lo splendido edificio della Realka al numero 4 della Vegova ulica. I due protagonisti, la bella Jana e il sorridente Samo, si danno il primo appuntamento in un luogo molto romantico, all'interno del parco Tivoli, vicino alla fontana che si trova di fronte alla villa che oggi ospita il Museo di arti grafiche.

Di tutt'altra atmosfera è invece la cupa Lubiana notturna di Nočni izlet (Gita notturna) (1961) di Mirko Grobler. Anche qui abbiamo al centro della storia un gruppo di giovani, che però sono ben lontani dagli ingenui protagonisti di Vesna e si muovono in atmosfere urbane e sensuali, tra alcool e musica jazz.

Una lunga sequenza del film è ambientata in un grande locale, con tanto di palcoscenico per l'orchestra. È la Festivalna Dvorana, all'interno del Pionirski Dom, progettato sempre dall'architetto Joze Plečnik, che, tra le sue colonne di marmo nero e i palchetti da teatro, ospita ancora oggi manifestazioni e feste, in uno scenario praticamente immutato rispetto al film.

In una scena esterna si riconosce la stradina chiamata Pod Trančo, che si trova vicino all'edificio chiamato Tranča al numero 4 di Stari Trg, edificio che per molti secoli fu una prigione, un luogo con una connotazione tetra che ben si addice all'atmosfera del film.

Un panorama urbano con una diversa angolazione è quello che vede il protagonista di Pesčeni grad (Castello di sabbia) (1963) di Boštjan Hladnik, che guarda la città dal tetto di un edificio di fronte all'Hotel Slon.

È il palazzo che ospita oggi i grandi magazzini Nama, sulla Slovenska cesta, da sempre una delle strade principali di Lubiana e nella sequenza iniziale del film possiamo intravedere come si presentava questa strada più di cinquant'anni fa, quando si chiamava ancora Titova cesta.

La Slovenska cesta compare anche qualche anno dopo in una lunga sequenza di Ko pride lev (Quando arriva il leone) (1972) sempre di Hladnik, una commedia dalle atmosfere molto urbane, in cui lo stesso protagonista è un architetto.

Lubiana si può considerare la protagonista del film che, in un sondaggio tra i critici cinematografici sloveni nel 2005, è risultato il film sloveno più amato di tutti i tempi: Ples v dežju (Danza nella pioggia) (1961) il lavoro più noto di Boštjan Hladnik.

Ples v dežju, venne girato in inverno, in una Lubiana grigia, con strade buie, palazzi abbandonati, vetri rotti, muri scrostati. In realtà, dietro ci fu un accurato lavoro di ricerca e messa in scena ad opera di uno dei maggiori scenografi del dopoguerra, Niko Matul, che nel film ricrea una città in cui vagano giorno e notte i tre personaggi principali: Maruša, un'attrice di mezza età, Peter, un pittore e un giovane senza nome, suggeritore nel teatro dove lavora Maruša.

Tutti e tre i personaggi sognano una vita diversa e un'amore assoluto, che non riescono a trovare l'uno nell'altro e questa inquietudine esistenziale si riflette nel loro continuo muoversi per la città, cercandosi, sfuggendosi, ritrovandosi.

All'inizio del film Maruša sbuca in centro sulle rive del fiume Ljubljanica venendo dalla Gledališka Stolba. È un'attrice di teatro e lavora allo Slovensko Narodno Gledalisče, il bel teatro dei primi del '900 tuttora in funzione, in cui vennero girate alcune scene, anche se diverse riprese in esterni furono fatte intorno al Teatro dell'Opera, altro gioiello architettonico della prima metà dell‘800.

Peter abita in uno sciatto monolocale al numero 27 della Rožna ulica, un'indirizzo oggi un po' improbabile per un artista squattrinato, considerando che la Rožna ulica è una raffinata stradina pedonale in pieno centro storico.

Il giovane suggeritore del teatro, innamorato di Maruša, non solo non ha un nome ma non ha nemmeno una casa e viene presentato sempre all'aperto, sul Čevljarski most (Ponte dei Calzolai), in Stari Trg, o al parco Tivoli, nel viale Jakopičev Drevored.

Lubiana © PhotoFires/Shutterstock

Lubiana © PhotoFires/Shutterstock

I tre si muovo incessantemente per le strade di Lubiana, dalla scuola dove Peter insegna al caffè (per questa location alcune riprese furono fatte anche all'interno del caffè dell'Hotel Slon, ora però ristrutturato e non più ravvisabile), dal teatro al ristorante (ricostruito in studio), dalle rive del fiume al parco, dalle strade del centro al cinema (in queste sequenze si riconosce la galleria che porta al cinema Komuna, ancora oggi esistente, nella Tomšičeva).

In alcune scene del film figurano come comparse importanti intellettuali dell'epoca: Dane Zajc, Taras Kermauner, Peter Božič e lo stesso Dominik Smole, sceneggiatore del film e autore del testo letterario originario.

Il protagonista Peter ha un sogno ricorrente: una sagoma femminile che gli appare dietro una finestra, all'interno di un palazzo abbandonato, e lo invita a gesti, senza parlare. Nel suo vagare per Lubiana, un giorno Peter trova per caso questo palazzo, entra ma non trova nessuno. Misterioso, introvabile, esisterà poi davvero ancora oggi questo palazzo, dopo quasi sessant'anni? La risposta è, incredibilmente, sì.

Il viaggiatore cinefilo non resta deluso se fa lo stesso itinerario di Peter nel film, percorrendo la Tomšičeva ulica verso la Slovenska cesta, e quasi all'incrocio con quest'ultima, alza anche lui lo sguardo: eccolo là, il portone misterioso, di cui ora è rimasto solo l'arco in pietra, che conduce ad un passaggio che collega la Slovenska cesta con la Wolfova cesta.

È qui che Peter ha la sua visione ricorrente, la donna senza volto che continuerà all'infinito a tormentarlo, con il suo miraggio di un amore sempre promesso e mai mantenuto.

Forse, quando cala la notte, la finestra a sinistra si illuminerà anche per noi e una sagoma misteriosa si materializzerà dietro alle tende, invitandoci a sognare, in questa seducente Lubiana in bianco e nero.


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