Altripiani: la seconda settimana sui Carpazi
3 maggio 2016
La seconda settimana di Altripiani, un viaggio a piedi attraverso i Carpazi, di cui Osservatorio Balani e Caucaso è media partner.
Qui di seguito il diario di Giacomo Frison ed alcune fotografie:
"Seconda settimana, ultimi giorni slovacchi e poi sui Carpazi ucraini per la Pasqua ortodossa. Martin ci racconta che la strada che stiamo percorrendo è stata rifatta tre volte negli ultimi cinque anni. "Transitano troppi tir, più di 3000 al giorno con un peso superiore alle 20 tonnellate consentite".
Lavora in banca, è giovane e ha scelto la natura piuttosto che trasferirsi altrove. Aggiunge che era pieno di famiglie ebree con botteghe importanti in queste valli, ma hanno venduto tutto e sono andate in America prima della guerra. Con qualche altro passaggio arriviamo a Medzilaborce e scopriamo qualcosa di più sulla misteriosa vita di Andy Warhol.
All'estrema punta nord-est della Slovacchia si trova il Parco Nazionale di Poloniny, composto da una serie di villaggi difficili da raggiungere. Qui abbiamo avuto la fortuna di fare alcuni incontri speciali, tre in particolare: quello con la mamma di Eric che poi ha svelato la ricetta dei pirogi a Glorija. Il piccolo Jan di dieci anni che vive a Liverpool, ma ora è in visita al nonno e poi un bellissimo pomeriggio con il solitario Jozef scultore del legno, amante della natura e che ci saluta dicendo "mi avete arricchito".
Gli ultimi chilometri slovacchi sono tutti per i boschi, incontriamo due pattuglie con la jeep, una ci augura buon viaggio, l'altra ci controlla i passaporti. Sono tutti molto interessati al passaporto croato di Glorija, anche le due poliziotte alla frontiera prima di timbrare domandando dettagli sulla Croazia.
In Ucraina stiamo consultando tre mappe in simultanea e non è facile rimanere "dentro" la linea dei Carpazi, ma costantemente riusciamo ad avere questa morbida dorsale verde con noi. Un furgone che trasporta caffè ci porta nella valle di Volovets, siamo pronti per il Grande Giorno.
Dopo la notte di preghiera, c'è il sole e fuori dalla piccola chiesa in legno di Pylypets tutti i fedeli con molto ordine ripongono a terra il loro cestino con gli alimenti per il ricco pranzo. Sistemano un santino tra la frutta, stappano una bottiglia e accendono una candela piantata davanti nell'erba. Ogni famiglia è dietro al proprio cesto e aspetta la benedizione. In pochi minuti tutti prendono la via di casa, si perdono per i verdi prati pieni di covoni, c'è voglia di Pasqua!