Ucraina: l'Ue chiede alle parti di rispettare il cessate il fuoco
18 agosto 2015
L'Ue ha chiesto alle parti in conflitto in Ucraina di interrompere le violazioni del cessate il fuoco in Ucraina.
La portavoce del servizio per la Politica estera dell'Ue, Catherine Ray, ha dichiarato ieri a Bruxelles: “Condanniamo fermamente quest'escalation nei combattimenti e chiediamo a tutte le parti di rispettare il cessate il fuoco”.
Il Dipartimento di stato Usa, lo stesso giorno, ha accusato di quanto accadeva le forze russe: “Non ci si può sbagliare su chi sia il responsabile: sono la Russia ed i separatisti a lanciare questi attacchi, così come hanno fatto, sempre in agosto, lo scorso anno”, ha dichiarato il suo portavoce John Kirby, aggiungendo poi che “i tentativi della Russia e dei separatisti di accaparrarsi più territori andranno incontro a future conseguenze”.
Da parte loro le autorità ucraine hanno dichiarato che durante gli “attacchi terroristici” da parte della Russia sono state bombardate case di civili nella periferia di Mariupol, nel sud-est dell'Ucraina, nelle prime ore di lunedì mattina, causando la morte di tre civili e due soldati.
Secondo le autorità ucraine l'attacco sarebbe parte di un'offensiva più ampia che dura da più di una settimana durante la quale da parte russa si sarebbero bombardate le posizioni ucraine in più di 850 attacchi, 175 volte nella sola giornata di venerdì.
Anche gli osservatori internazionali dell'OSCE - dislocati nella regione - hanno sottolineato, nei loro rapporti, che durante lo scorso fine settimana si è verificato “un significativo incremento delle violazioni del cessate il fuoco nelle aree controllate dalle forze governative ucraine”.
Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha invece accusato la leadership ucraina di essere responsabile per l'escalation. Il portavoce delle aree in mano ai separatisi di Donetsk ha reso noto che cinque civili sarebbero stati uccisi a seguito di colpi di mortaio da parte ucraina.
Il ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier, ha descritto, in un'intervista rilasciata alla Bild domenica scorsa la situazione come “esplosiva”.
Intanto il ministro degli Esteri lituano Linas Linkevicius ha posto l'attenzione sulla visita di Vladimir Putin in Crimea, secondo le autorità russe attuata per promuovere il turismo nell'area. Secondo Linkevicius si tratterebbe di una vera e propria provocazione e sembra uno sforzo coordinato, assieme all'incremento della violenza nell'est dell'Ucraina, al fine di minare gli Accordi di Minsk.
Link: Euobserver.com