Ucraina: uccisi Andrea Rocchelli e Andrej Mironov
26 maggio 2014
Uccisi, secondo le prime ricostruzioni, da colpi di mortaio, nella regione di Donetsk. Lo ha confermato ieri mattina la Farnesina. Si tratta del fotoreporter italiano Andrea Rocchelli e del russo Andrej Mironov, suo accompagnatore e interprete. Mironov era un'attivista di Memorial e lo incontrammo per un'intervista, dopo la guerra russo-georgiana
Il fotoreporter italiano Andrea Rocchelli e Andrej Mironov, il traduttore russo che lo accompagnava, sono stati uccisi a Sloviansk, nella regione separatista ucraina di Donetsk. Lo ha confermato ieri mattina la Farnesina. Il ministro degli Esteri italiano, Federica Mogherini, ha chiesto alle autorità ucraine "che sia accertata rigorosamente la dinamica dell'attacco di cui è rimasto vittima Rocchelli".
"La morte del giornalista Andrea Rocchelli è un grande dolore. E per la giovane età della vittima e perché ancora una volta a pagare un prezzo pesantissimo è la stampa più coraggiosa" ha aggiunto. Il ministro degli Esteri ha inoltre espresso profonde condoglianze ai familiari di Rocchelli e Mironov: "Alla famiglia di Rocchelli così duramente colpita va il mio più affettuoso pensiero. Voglio anche inviare le mie condoglianze ai famigliari dell’interprete russo ucciso insieme a Rocchelli, Andrej Mironov, e i miei auguri di completa guarigione a William Rogueolon, il giornalista francese rimasto ferito".
Come riporta Rainews, è stata l'agenzia russa Ria Novosti a diffondere per prima la notizia citando un portavoce delle milizie di Sloviansk. "I corpi di Andy Rocchelli e dell'interprete sono stati recuperati e si trovano all'obitorio di Sloviansk". Insieme ai due è stato ferito anche il fotografo francese William Roguelon, che ha riferito alla tv Rossya 24 di aver visto il collega italiano "giacere sul terreno e non muoversi più". Secondo i media russi, sarebbe stato un colpo di mortaio a colpire Rocchelli e Mironov.
"Andy era il più bravo e il più coraggioso di noi e adesso non c'è più. Andy lascia la sua compagna e suo figlio. Siamo inconsolabili nel piangere una perdita incolmabile per noi di Cesura e per il panorama giornalistico". Lo ricorda così il collettivo fotografico Cesura.it , di cui faceva parte il fotoreporter ucciso in Ucraina. "Non ha mai peccato di imprudenza e siamo certi che non l'abbia fatto neanche questa volta. A portarcelo via è stata la guerra".
Andrea ''Andy" Rocchelli, trent’anni di Piacenza, dopo aver lavorato per Grazia Neri Photo Agency e nel 2007 come assistente nello studio di Alex Majoli, nel 2008 ha fondato Cesura, un collettivo con altri quattro fotografi. All'estero, ha lavorato in Caucaso, Kirghizistan, poi in Tunisia e Libia. Viveva e lavorava tra Mosca e Milano e collaborava con numerose riviste e giornali quali Newsweek, Wall Street Journal, l'Espresso, Le Monde, Foreign Policy, Novaya Gazeta, Zurich Zeitung, Kommersant.
Lucia Sgueglia, inviata in Ucraina per La Stampa, lo ricorda così: "Lo avevo incontrato a Mosca, quando era un fotografo giovane ma promettente, Andy, tre o quattro anni fa in un caffè alternativo del centro, amato dai giovani bohèmien della capitale russa. (...) Magro, alto e curioso, sembrava un reporter umile, la razza migliore, non di quelli che cercano adrenalina, ma che sanno riconoscere il valore dell’esperienza dei senior".
Andrej Mironov, prigioniero politico ai tempi dell'Unione Sovietica, ex dissidente, impegnato per la difesa dei diritti umani nell'associazione "Memorial" OBC lo aveva intervistato nel 2009: rispose con voce pacata ma ferma raccontando le tante iniziative da lui sostenute per la libertà di stampa nel suo paese, ma soprattutto per la risoluzione pacifica del conflitto ceceno.
Andrej era molto conosciuto nella comunità dei giornalisti russi e stranieri in Russia per aver più volte lavorato con molti di loro in diverse zone di guerra, tra cui Afghanistan e Cecenia. Lo ricorda il fotoreporter Livio Senigalliesi, sul suo profilo Facebook: "Andrej Mironov era un mio caro amico e collaboratore prezioso di tanti giornalisti che hanno coperto le guerre in Caucaso e in Cecenia. Andrej era un uomo pacato e aveva lottato da sempre per i diritti umani fino ad essere internato in un Gulag. Membro di Memorial e amico di Anna Politkovskaja aveva intrapreso un ruolo di testimonianza militante ed era spesso in Italia in qualità di esperto dei problemi della Russia di ieri e di oggi. La sua scomparsa mi addolora profondamente".
Lo staff di OBC si unisce al lutto delle famiglie.
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