48 domande per raccontare l'Europa con i dati
10 settembre 2019
Una battuta ricorrente nelle redazioni giornalistiche recita più o meno così: “Non ho scelto questo mestiere per occuparmi di matematica”. Da circa dieci anni, però, le maggiori testate giornalistiche internazionali hanno iniziato a fare ‘giornalismo di dati’ (data-journalism) per raccontare la società e le istituzioni cercando, in questo modo, di offrire una descrizione della realtà più approfondita ed efficace.
È stato il quotidiano The Guardian a rendere popolare il termine con la creazione, nel 2009, di un data blog sul proprio sito. La sfida consiste nel far conciliare parole e numeri, così come complessità e fruibilità dei contenuti.
Nel 2017 Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa ha deciso di raccogliere questa sfida in chiave europea. Assieme a un numero crescente di testate (attualmente sono 28 in 14 paesi dell’Unione Europea) ha infatti costituito l’European Data Journalism Network - EDJNet per raccontare l’Europa attraverso il giornalismo di dati. Un lavoro di crescita quotidiano scandito da una serie di domande: quali temi si possono considerare ‘affari europei’? Quali dati sono disponibili? E cosa ci dicono? Come visualizzarli affinché siano piacevoli e comprensibili?
A distanza di due anni il consorzio EDJNet può ora contare: 277 articoli in almeno 3 lingue, 1 grande inchiesta collaborativa sui cambiamenti climatici (Europe1CWarmer) ripresa da oltre 100 testate in Europa, 2 nuove inchieste in uscita entro la fine del 2019.
OBCT si è chiesto tante volte quale fosse il valore aggiunto del consorzio Edjnet al mondo del data-journalism. Ora ha raccolto i suoi interrogativi in un questionario rivolto a quei giornalisti e a quelle giornaliste del continente interessati al mondo dei dati e/o agli affari europei, per capire come EDJNet può e potrà favorire la produzione di articoli di data-journalism riguardanti l’Europa. Per compilarlo ci vogliono circa 15 minuti, a una condizione: una volta iniziato, va terminato perché non è possibile salvare le risposte che sono, ovviamente, anonime. Quante più voci saranno raccolte, tanto più efficace sarà l’analisi dei risultati. C'è tempo fino al 30 settembre 2019.