Commissione Juncker: la candidata Bratušek bocciata dal Parlamento europeo

9 ottobre 2014

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Alenka Bratušek, candidata alla vice-presidenza e alla responsabilità sull'unione energetica non ha passato l'esame del Parlamento europeo. Paga un'audizione poco convincente e le negoziazioni politiche tra conservatori e socialisti. 112 deputati del comitato del PE Ambiente, Salute pubblica e Sicurezza alimentare hanno votato contro la Bratušek , 13 a favore e 2 si sono astenuti.

La posizione della candidata slovena è apparsa fin dalla sua nomina a rischio. Nello specifico le veniva contestata poca esperienza e di essersi di fatto auto-nominata per il posto di commissaria europea poco prima di dimettersi dal ruolo di primo ministro in Slovenia. La sua performance durante l'audizione presso il PE, lunedì scorso, non l'ha poi aiutata a dissolvere le perplessità dei parlamentari.

Molti commentatori politici però sottolineano anche il fatto che la candidata slovena sarebbe servita da “vittima sacrificale” nelle laboriose negoziazioni per la formazione della commissione Juncker e che la sua bocciatura ha permesso di fatto l'elezione del candidato francese Pierre Moscovici.

Il premier sloveno Miro Cerar ha già fatto sapere che in pochi giorni verrà proposto da parte slovena un nuovo candidato.

Nonostante fosse sospettato di conflitto d'interesse è passato invece indenne all'esame del parlamento Miguel Arias Canete, il candidato spagnolo al portafoglio per il Clima e l'energia, grazie al sostegno ottenuto dalla famiglia politica del PPE. La sua designazione a candidato è stata approvata con 83 voti a favore, 42 contro e 3 astensioni.

 

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