Dunja Mijatović: troppi ostacoli alla coesione sociale in Kosovo

20 ottobre 2022

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“Più di due decenni dopo il conflitto armato in Kosovo, la coesione sociale è ancora ostacolata dall'impunità per crimini di guerra, casi irrisolti di persone scomparse, mancanza di accesso alle riparazioni per tutte le vittime di guerra, ostacoli al ritorno sostenibile degli sfollati e divisioni etniche.”

Dunja Mijatović © Consiglio d’Europa

Lo ha affermato il 18 ottobre, la Commissaria per i diritti umani del Consiglio d'Europa, Dunja Mijatović, in occasione della pubblicazione del Memorandum relativo alla sua missione in Kosovo avvenuta dal 30 maggio al 3 giugno 2022.

La Commissaria ha sottolineato che le attuali carenze nelle indagini, nel perseguimento e nel processo per crimini di guerra, ora sotto la responsabilità del sistema giudiziario del Kosovo, devono essere affrontate in modo efficace ed evidenzia la necessità di rafforzare la cooperazione tra le corti e l'Ufficio del procuratore speciali sui crimini di guerra.

Riguardo poi alle delle persone scomparse, Mijatović chiede che Belgrado e Pristina risolvano le loro controversie e collaborino alla risoluzione dei casi irrisolti, mettendo al centro dell’attenzione le famiglie degli scomparsi.

Permangono inoltre da affrontare, denuncia la Commissaria, “numerosi ostacoli al ritorno di sfollati e profughi, in particolare la lotta ai reati che minano il senso di sicurezza dei potenziali rientranti e gli ostacoli al godimento dei diritti di proprietà, nonostante i miglioramenti apportati al quadro giuridico.”

Sul tema dei diritti delle donne e dell’uguaglianza di genere ha evidenziato il divario significativo tra la legislazione e la situazione sul campo, dovuto in particolare alla persistenza di norme patriarcali profondamente radicate nella società. Ha evidenziato la scarsa partecipazione delle donne al mercato del lavoro, alla vita politica e al processo decisionale, alla difficoltà di accesso all'istruzione e alla salute peggiorate a causa della pandemia di COVID-19.

Per quanto riguarda la libertà dei media, Dunja Mijatović chiede la piena attuazione della legislazione esistente, in particolare per quanto riguarda l'accesso all'informazione: "I giornalisti dovrebbero essere in grado di svolgere il loro vitale lavoro, liberi da azioni legali strategiche contro la partecipazione pubblica (SLAPP) e dalla violenza”. Ha aggiunto poi che le molestie e l'impunità per i crimini contro i giornalisti devono cessare e che va riconosciuta giustizia ai 13 casi di omicidi e sparizioni di giornalisti albanesi e serbi del Kosovo, avvenuti tra il 1998 e il 2005".

Questioni approfondite nel Memorandum della missione in Kosovo del 30 maggio-3 giugno 2022, ora disponibile online .


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