La sentenza della Corte europea sul caso Estemirova

2 settembre 2021

bubble icon

Lo scorso 31 agosto la Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) ha dichiarato che la Russia "non è riuscita a indagare efficacemente" sul rapimento e l'omicidio nel 2009 dell'attivista cecena per i diritti umani Natalja Estemirova ma non ha ritenuto lo stato russo direttamente responsabile della sua morte.

Natalja era un'insegnante di Grozny (Cecenia) che dal 1990 si era occupata attivamente delle violazioni dei diritti umani in Cecenia impegnandosi prima come attivista sindacale e poi come difensore dei diritti umani e giornalista. Ha lavorato con Memorial , il principale centro per la difesa dei diritti umani in Russia. Ha difeso senza paura le vittime della guerra, documentando le violazioni da parte delle forze di sicurezza: soprattutto sparizioni forzate, esecuzioni extragiudiziali e torture. Il suo lavoro ha infastidito le forze di sicurezza federali e cecene.

La mattina del 15 luglio 2009, Natalja Estemirova venne rapita mentre usciva dalla sua casa a Grozny. Fu portata dalla Cecenia in Inguscezia, dove fu uccisa vicino al villaggio di Ali-Yurt.

Sono seguiti anni di indagini inconcludenti. Gli attivisti di Memorial e di altre organizzazioni per i diritti umani hanno puntato il dito contro  le forze di sicurezza russe. Le autorità russe hanno invece sempre ritenuto che il responsabile dell'omicidio di Estemirova fosse Alkhazur Bashaev, membro dell'insurrezione cecena.

Nella sentenza del 31 agosto 2021, a oltre 12 anni dall'omicidio, la Corte europea dei diritti dell'uomo ha stabilito che le prove addotte non hanno sostenuto il coinvolgimento dello Stato nel suo omicidio ma ha denunciato che la Russia non ha fornito la maggior parte dei materiali attinenti al fascicolo penale dell’inchiesta.

"La mancanza di prove sufficienti citate dalla corte è il risultato diretto della sfacciata determinazione della Russia a proteggere gli autori di questo oltraggioso omicidio. Natalja è stata uccisa per aver esposto senza paura gli abusi delle autorità cecene. Un'indagine efficace non lascerebbe dubbi sul coinvolgimento ufficiale nel suo omicidio", ha dichiarato Tanya Lokshina di Human Rights Watch .