Montenegro: una petizione contro le perforazioni nell'Adriatico

4 dicembre 2018

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Dopo la cementificazione della costa, il governo montenegrino sembra avere una nuova idea per sviluppare il paese: scandagliare le sue acque territoriali in cerca di petrolio e gas. Allarmati, gli ambientalisti della regione hanno redatto una lettera diretta ai governi di Montenegro, Albania, Croazia, Slovenia, Bosnia Erzegovina ed Italia, ed anche al Consiglio dell'UE.

Le perforazioni avrebbero a loro avviso gravi ripercussioni sull'ambiente del Montenegro e su quello di tutti i paesi vicini.

“Ci appelliamo al governo della Repubblica di Montenegro affinché approvi una moratoria sulle indagini tare l'esistenza di giacimenti di idrocarburi nel Mare Adriatico per le ragioni qui sotto elencate.

Chiediamo allo stesso tempo al Consiglio dell'UE ed al Programma delle Nazioni Unite per la protezione dell'ambiente (Unep) di fare pressione sul Montenegro per impedire la distruzione delle sue risorse marittime.

Facciamo inoltre appello alle autorità nazionali di Albania, Bosnia Erzegovina, Croazia, Italia e Slovenia i cui diritti sul Mare Adriatico e le sue risorse potrebbero venire minacciate dall'agire irresponsabile del governo montenegrino che prevede di sfruttare giacimenti di idrocarburi in prossimità delle proprie coste.

Perché occorre imporre una moratoria sulle perforazioni?

A. Da nessuna parte al mondo esiste una buona coabitazione tra turismo, che si basa su un ambiente pulito e preservato, e le piattaforme petrolifere. Lo sfruttamento del petrolio distruggerebbe il turismo lungo le nostre coste adriatiche.

B. Lo sfruttamento del petrolio in Adriatico genererebbe un innalzamento di organismi marini tossici che metterebbero a repentaglio anche la nostra pesca.

C. Secondo gli esperti lo sfruttamento e il trasporto di petrolio sono la minaccia principale per l'ecosistema marino. Negli ultimi 15 anni il numero medio di dispersioni di petrolio nel Mare del Nord è stato di 600 all'anno, 11 perdite al giorno.

D. Lo sfruttamento del petrolio nel Mare del Nord ha si creato posti di lavoro per professionalità di alto livello ma spesso per specialisti stranieri. A differenza del turismo, le perforazioni nell'Adriatico non creeranno posti di lavoro per i locali dato che le aziende petrolifere sono assolutamente libere nelle assunzioni.

E. I cittadini non hanno alcuna garanzia che lo sfruttamento degli idrocarburi causi un aumento del loro livello di vita. La maggior parte dei benefici andranno alle compagnie petrolifere mentre attualmente decine di migliaia di persone dell'area vivono, direttamente ed indirettamente, di turismo.

F. L'indipendenza energetica potrebbe essere assicurata da fonti di energia rinnovabile e non dalle energie fossili.

G. Sempre più in futuro il prezzo delle energie fossili dipenderanno dall'andamento dei mercati internazionali.

H. Secondo gli esperti l'80% delle riserve conosciute di combustibili fossili debbono rimanere non sfruttate se non vogliamo andare incontro agli effetti sempre più deleteri del cambiamento climatico, come le terribili inondazioni che hanno colpito i Balcani nel 2014.

I. Il Montenegro non è nemmeno in grado di controllare le petroliere e la criminalità italiana nelle proprie acque, come pensa di riuscire a gestire il rapporto con le compagnie petrolifere?

L. Il numero di terremoti di origine artificiale si è moltiplicato negli ultimi dieci anni nei paesi che sfruttano gli idrocarburi e che perforano i fondali marini: chi sostiene le perforazioni non è in grado di prevedere le conseguenze che vi potrebbero essere sulla costa montenegrina, area sismica. La “Zona 26”, sulla carta una dove di dovrebbero effettuare perforazioni, è stato l'epicentro del terremoto del 1979.