Ricollocazioni e reinsediamenti procedono a rilento

19 maggio 2016

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La Commissione Europea ha adottato ieri, mercoledì 18 maggio, la terza relazione sull'andamento dei meccanismi di ricollocazione e di reinsediamento di migranti e richiedenti asilo. Il documento presenta cifre e valutazioni sull'implementazione degli impegni presi dai paesi membri fino al 13 maggio 2016. 

La comunicazione della Commissione lamenta progressi insoddisfacenti in particolare per quanto riguarda le ricollocazioni interne all'UE, mentre progressi più significativi sarebbero stati compiuti rispetto ai reinsediamenti da paesi terzi di individui bisognosi di protezione internazionale, così come segnalati dall'UNHCR.

Con il meccanismo temporaneo di ricollocazione di emergenza interno all'UE, istituito da due decisioni del Consiglio del settembre 2015, gli stati membri si sono impegnati a ricollocare 160.000 persone dall'Italia e dalla Grecia entro settembre 2017. La Commissione auspicava il ricollocamento di almeno 20.000 persone entro metà maggio, un obiettivo tutt'altro che raggiunto visto che ad oggi sono solo 1.500 i richiedenti asilo ricollocati, dei quali 909 dalla Grecia e 591 dall'Italia. Di questi, 355 ricollocamenti sono avvenuti negli ultimi due mesi.

Persiste un forte sbilanciamento nell'impegno in materia di ricollocazione fra gli stati membri. Mentre Austria e Svezia beneficiano di una sospensione degli impegni presi, gli altri paesi UE hanno finora accolto un numero estremamente limitato di persone rispetto agli impegni dichiarati. Anche i paesi del sud est Europa latitano per quanto riguarda la ricollocazione: secondo i dati che accompagnano la relazione della Commissione (qui le cifre riguardanti i ricollocamenti dalla Grecia , qui quelle che riguardano l'Italia ), la Croazia non risulta aver accettato nessun ricollocamento a fronte dell'impegno preso di accogliere 20 persone. La Bulgaria, impegnatasi ad accogliere 250 persone, ne avrebbe finora accolte soltanto 4. A fronte dei 715 posti offerti dalla Romania, sono solo 35 le persone effettivamente ricollocate.

Per quanto riguarda il meccanismo di reinsediamento, che prevede il trasferimento da paesi terzi non Ue (ad esempio Libano) agli stati membri di persone che necessitano di protezione internazionale, sono 6.321 le persone reinsediate entro il 13 maggio 2016. Nell'ultimo mese censito (dal 4 aprile al 13 maggio), 177 siriani sono stati reinsediati dalla Turchia. La Svezia ne ha ricevuto il numero più alto (55), seguita dalla Germania (54), dai Paesi Bassi (52), dalla Finlandia (11) e dalla Lituania (5). Altre 723 richieste sono già state accettate e i richiedenti stanno aspettando di essere trasferiti verso 7 diversi stati membri dell'UE.

Il Commissario europeo per la migrazione, gli affari interni e la cittadinanza, Dimitris Avramopoulos, ha reiterato la necessità di mantenere gli impegni presi da parte di tutti gli stati membri. “Dobbiamo reagire velocemente all'urgente situazione umanitaria in Grecia (dove ad oggi rimangono 46.000 richiedenti asilo, ndr) e impedire qualsiasi deterioramento della situazione in Italia. Parallelamente, dobbiamo incrementare i reinsediamenti, per lo più dalla Turchia, ma anche da altri paesi coma il Libano e la Giordania".