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eventi delle foibe e dell'esodo istriano-dalmata - fino ad allora rimasta appannaggio di ristretti gruppi all'interno dell'area giuliana. Respinta la posizione dell'estrema destra che propugnava l
imbastito di tanto roccoccò politico firmato An, come omaggio alla memoria delle vittime delle foibe e dell'esodo, tradisce in partenza il suo goffo tentativo manipolatorio. Tanto più che per alleggerire la
nazionalità italiana nel settembre 1943 e nel maggio 1945, conosciuta sotto il nome di foibe, assieme all'esodo della popolazione italiana dalla regione giuliano-dalmata durante e dopo la Seconda Guerra
svibnju 1945. god., poznata pod imenom "foibe" (jame), skupa sa egzodusom talijanskog stanovništva s julijsko-dalmatinskog područja za vrijeme i poslije Drugog svjetskog rata, danas se komemoriraju
storia istriana” (Rusconi, 1987, finalista al Premio Napoli), “I confini dell’odio” (Aragno, 2002), “I testimoni muti – le foibe, l’esodo, i pregiudizi” (Mursia, 2011), tutti di argomento istro
Jugoslavia, Janez Stanovnik. Ieri sera Stanovnik ha dichiarato che il film sulle foibe e sulla pulizia etnica subita dagli Italiani sulla costa slovena, in Istria ed in Dalmazia rappresenta non solo una
il Giorno del ricordo in memoria delle vittime delle foibe e degli esuli istriani. “Nei territori di quello che in Italia viene chiamato ‘confine orientale’, ovvero nei territori di confine tra Italia
elaborate, morti che devono essere pianti e memorie che richiedono un riconoscimento pubblico. Il monumento di Basovizza - foto di Andrea Pandini Indubbiamente le foibe - le stragi di migliaia
burocrati, capitalisti, finanzieri e banchieri, il (non) dimenticare l’incendio del Narodni Dom di Trieste, foibe, scrittori e poeti (Kocbek, Cankar, Kosovel, Rebula, Tomizza) – argomenti che fanno da sfondo
Ricordo che ogni 10 febbraio vuole celebrare la memoria delle vittime delle foibe, dell'esodo giuliano-dalmata, e della più complessiva vicenda del confine orientale. (Legge n. 92 del 30 marzo 2004). L
-slovena, sulle vicende intercorse a cavallo del confine nel secolo scorso. Relazione che snocciola dati e cifre sulla portata reale del dramma di foibe ed esodo, non consentendo speculazioni ed esagerazioni di
. In un crescendo di violenze, delle quali le foibe sono la più sanguinosa e drammatica testimonianza, fra i 300 e i 350 mila italiani scelgono la via dell'esodo. A rimanere sono quelli che non hanno né
trafficati che portano tanti visitatori italiani in Slovenia ed in Croazia. Che senza saperlo, con beata spensieratezza turistica, sfiorano numerose foibe, inghiottitoi naturali i cui orridi hanno perfino
il termine "campo di concentramento", anche se durante il regime fascista era proprio questo il termine ufficiale? Abbiamo tradotto in sloveno il termine "foibe", ma nel caso dei campi facciamo ancora
delle minoranze slovena e croata, l'ondata di violenze correntemente chiamata «foibe» e l'esodo dei giuliano-dalmati. Non pretendo ovviamente che la mia risposta sia quella «giusta», ma spero di aver
zone A e B del territorio, i partigiani di Tito si prodigavano, nottetempo, per spostare i confini in loro favore. Così come non tace sulle foibe (racconta quella di Basovizza, l’unica in territorio
piazze praticamente in tutte le città dell'Istria. Il forum in questi anni è servito per offrire una serie di interessanti spunti di riflessione sul fascismo, le foibe, l'esodo e sulla possibile
' rotondetti, fino ad allora grigi esecutori del regime e d'improvviso avvinti dall'ideale nazionalista in armi. Triste anticipo della futura tragedia bosniaca. "Quante fosse comuni, quante foibe da riempire? Sì
scomodi parlando dell’Isola Calva - il gulag di Tito - o delle foibe e dell’esodo, ma anche della necessità di arrivare a quelle che sembravano all’epoca inimmaginabili aperture democratiche. Alcune
che rispondono con cori che inneggiano alle foibe. E dalla seconda guerra mondiale sono passati più di 50 anni. Ma non è stata solo cronaca nera la partita tanutasi a Sarajevo. Sono emersi anche