Tutelare i diritti dei minori abbandonati dai genitori e figli di genitori emigrati all'estero, i cosiddetti “orfani bianchi”, è lo scopo del progetto Pro Child di cui si è tenuta la conferenza stampa di lancio lo scorso 28 giugno a Roma. Il progetto gode del sostegno della Commissione europea ed è promosso da Spirit Romanesc Roma, associazione di promozione sociale e culturale italo-romena, in partnership con altre associazioni italiane e romene
Fonte: ImmigrazioneOggi
In Romania vi è un elevato numero di bambini abbandonati dai genitori ai quali si aggiungono gli “orfani bianchi”, ossia quelli lasciati soli da genitori che emigrano. In Italia un quarto della popolazione migrante è costituito da romeni, che in generale godono di un buon livello di integrazione, ma che, soprattutto negli ultimi anni, sono stati spesso oggetto di episodi di discriminazione.
Partendo da queste considerazioni, il progetto “Pro-Child”, promosso da Spirit Romanesc Roma e da altre associazioni italiane e romene quali Bambini in Romania Onlus, Fundatia Inimă pentru Inimă e la Cooperativa sociale Interculturando e realizzato con il contributo della Commissione europea - Programma diritti fondamentali e cittadinanza, intende promuovere e supportare il diritto dei bambini e degli adolescenti romeni, rom e non, di crescere all’interno delle proprie famiglie e di essere integrati nello loro comunità locali.
Lo scorso 28 giugno, presso la Sala Placido Martini della Provincia di Roma, si è tenuta la conferenza di lancio del progetto, in presenza del presidente Commissione Politiche sociali e Qualità della vita della Provincia di Roma Massimiliano Massimiliani e del presidente dell'Associazione Spirit Romanesc Roma, Dana Mihalache.
“Pro-Child”, progetto che verrà realizzato a Milano, Roma, Brasov e Rimnicu Valcea, attraverso lo slogan “Nessuno può crescere da solo” si pone come obiettivo primario quello di accrescere la consapevolezza sui diritti e sui bisogni dei minori vittime di abbandono e trascuratezza. Numerose le azioni previste: attività di informazione e sensibilizzazione rivolta a genitori, studenti e comunità locali anche per contrastare l’intolleranza, in particolare nei confronti delle famiglie immigrate; scambi di esperienze tra coloro che lavorano sia nell’ambito della protezione di bambini ed adolescenti abbandonati o trascurati, sia nell’ambito dell’inclusione sociale; attività di formazione per mediatori sociali di comunità con l’intento di favorire la promozione dei diritti dell’infanzia ma anche l’individuazione dei casi vulnerabili che richiedono l’attivazione di interventi specifici; mobilitazione di volontari, selezionati e formati, che testimonieranno i valori della solidarietà e dell’auto-aiuto.