A dicembre scorso è stata inaugurata a Venezia una grande mostra dedicata alla civiltà armena ospitata nei più importanti siti museali della città, in occasione del V Centenario della stampa a Venezia del primo libro in lingua armena. Organizzata dal ministero della Cultura d’Armenia e dalla Fondazione Musei Civici di Venezia, rimarrà aperta al pubblico fino al 10 aprile 2012
Fonte: Ambasciata d’Armenia a Roma
Elaborazione di Osservatorio Balcani e Caucaso
Una grande mostra dedicata alla civiltà armena è stata ospitata in occasione del V Centenario della stampa a Venezia del primo libro in lingua armena (1512), nei più importanti siti museali della città, in un percorso che si snoda dal Museo Correr, al Museo Archeologico Nazionale, fino alle Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana.
Sotto l’Alto Patronato dei Presidenti delle Repubbliche d’Armenia e d’Italia, l’evento veneziano ha aperto ufficialmente le celebrazioni giubilari, che troveranno svolgimento con un fitto programma culturale nella magnifica capitale armena Yerevan, città dichiarata dall’UNESCO capitale mondiale del libro per l’anno 2012.
La mostra, inaugurata il 16 dicembre 2011 rimane aperta fino al 10 aprile 2012; è curata da Gabriella Uluhogian, Boghos Levon Zekiyan e Vartan Karapetian. Presenter, in un ricco e affascinante percorso cronologico e tematico, oltre duecento opere provenienti dai principali musei e biblioteche dell’Armenia e dell’Europa, tra cui alcuni rarissimi manoscritti e miniature – opere eccezionalmente riunite in occasione della mostra veneziana – che danno conto degli alti traguardi raggiunti dalla civiltà armena nel campo spirituale, artistico, architettonico, economico e del pensiero.
Antiche stele con la croce incisa, miniature dai vivissimi colori, documenti di architettura sacra e preziosi reliquari, custoditi per secoli nella Santa Sede della Chiesa Armena Apostolica a Echmiadzin, si uniscono ai suoni delle terre armene, accompagnando il visitatore in uno straordinario viaggio dentro la civiltà di questo grande popolo, in uno arco temporale che dagli albori del Cristianesimo giunge fino al XIX secolo.
Particolare attenzione è rivolta ai lunghi e fattivi rapporti degli armeni con le diverse culture dall’Europa e all’Estremo Oriente. La speciale relazione con la Serenissima sarà uno dei punti focali della mostra, una relazione secolare illustrata da documenti storici, manoscritti e opere d’arte, che racconteranno e spiegheranno al pubblico come si è sviluppata la presenza armena nella città lagunare e quali furono i rapporti politici, economici e culturali con Venezia.
Nell’ultima sezione, grazie ai preziosi manoscritti, si aprono scorci sulla scienza, la teologia, la filosofia, la storiografia e la letteratura. Una speciale sezione è dedicata alla pratica armena della stampa la cui data d’inizio risale al 1512: saranno esposti i migliori risultati dell’arte tipografica prodotti nella fitta rete delle colonie armene sparse in tutto il mondo. In questo speciale capitolo della mostra particolare importanza riveste la documentazione della gloriosa tradizione tipografica armeno-veneziana, portata all’apice della sua qualità dalla laboriosa e illuminata dedizione dei Padri Mechitaristi.
L’esposizione non si chiude negli spazi museali: i visitatori possono esplorare i luoghi armeni di Venezia, seguendo alcuni interessanti itinerari “disegnati” dai curatori, a partire dalla suggestiva isola di San Lazzaro, dove la sezione dedicata alla stampa e ai rapporti armeno-veneziani “traghetta” al termine della Mostra presso il Museo della Congregazione Armena Mechitarista fino a fine estate 2012.
La mostra è organizzata dal Ministero della Cultura d’Armenia e dalla Fondazione Musei Civici di Venezia e promossa dal Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Cinquecentenario della Stampa Armena, dal Ministero della Cultura d’Armenia, dalla Fondazione Musei Civici di Venezia, dall’Ambasciata d’Armenia a Roma, dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Venezia e dei comuni della Gronda lagunare – Museo Archeologico, dalla Congregazione Armena Mechitarista e dalla Biblioteca Nazionale Marciana.