Da una lettura approfondita del decreto legislativo dello scorso 25 giugno, emergono tagli ai fondi per la cooperazione allo sviluppo. Alcune dichiarazioni di esponenti della società civile italiana
Fonte: Il Velino
"I tagli delle risorse nella lotta alla povertà annunciati nel decreto legislativo 112 della scorsa settimana, rischiano di far sparire entro tre anni la cooperazione allo sviluppo italiana". Questo è l'allarme lanciato da Marco De Ponte, segretario generale di ActionAid. Secondo De Ponte, un'attenta lettura delle misure contenute nel decreto legislativo del 25 giugno, aprirebbe ad un possibile taglio di risorse alla cooperazione allo sviluppo. Nell'Art 60, comma 11 si legge come l'autorizzazione di spesa di cui alla legge 3 gennaio 1981, n. 7 e alla legge 26 febbraio 1987, n. 49 relative all'aiuto pubblico a favore dei Paesi in via di sviluppo venga ridotta di 170 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2009.
"Si tratta - continua De Ponte - di una riduzione di quasi la metà dell'aiuto pubblico allo sviluppo gestito dal ministero degli Esteri che porterebbe le risorse a disposizione nel 2011 a soli 393 milioni di euro. Solo pochi giorni fa il governo aveva annunciato un piano d'azione per la sicurezza alimentare da presentare al prossimo vertice G8 ma ci chiediamo come questo si combini con i tagli alle risorse per la lotta alla povertà".
Ad oggi - ricorda ActionAid - sono 750 i milioni di euro che separano il nostro paese dal livello minimo definito a livello europeo per le risorse da destinare all'aiuto allo sviluppo. "Tagliare i finanziamenti invece di aumentarli significa far fare al nostro paese un grosso passo indietro. Se il Governo non dimostra coerenza tra gli impegni presi a livello internazionale e le risorse messe effettivamente in campo - conclude De Ponte - arriverà all'appuntamento del G8 del 2009 senza alcuna legittimazione internazionale per guidare il vertice".
Dello stesso tenore le dichiarazioni di Giancarlo Malavolti, presidente del Cocis, il Coordinamento di Ong per la Cooperazione Internazionale allo Sviluppo: "Fermate la mano di un Robin Hood che ha sbagliato mira e ha tagliato ai poveri per far fronte ai bisogni dei benestanti. Nonostante l'Italia - prosegue il presidente del Cocis - abbia ottenuto che la sede dell'Expo mondiale 2015 fosse a Milano, proponendo il tema 'Sfamare il mondo' ed il governo si prepari ad accogliere i delegati internazionali per il G8 del 2009 che sarà centrato sul tema dell'Africa, i fondi già esigui destinati ai poveri si tagliano per mano di Robin Hood.
Le Ong del Cocis protestano a nome dei loro partner del Sud del Mondo - conclude Malavolti - che si vedranno tagliati i fondi per sostenere i programmi di sviluppo locale, e ne reclamano il ripristino, quanto meno in nome degli stessi interessi strategici italiani e degli impegni internazionali che tutti i governi che si sono succeduti alla guida del paese, negli ultimi dodici anni, si sono assunti, compreso quello di raggiungere la media europea degli aiuti allo sviluppo entro il 2010".