Aperte le iscrizioni al percorso di formazione sulla Turchia, organizzato da Osservatorio Balcani e Caucaso e Centro per la Formazione alla Solidarietà internazionale di Trento nell'ambito della progetto europeo "Racconta l'Europa all'Europa" e dell'iniziativa "La storia dell'Altro". Scadenza iscrizioni 10 maggio 2013
Elaborazione di Osservatorio Balcani e Caucaso
Nel mese di maggio si tengono a Trento due appuntamenti formativi dedicati alla Turchia, su organizzazione del Centro per la alla Solidarietà internazionale di Trento in collaborazione con Osservatorio Balcani e Caucaso.
Il percorso formativo, suddiviso nelle giornate del 13-14 e 16-17 maggio dalle ore 17.00 alle 20.00, si inserisce nell'ambito della progetto europeo "Racconta l'Europa all'Europa" e dell'edizione 2013 dell'iniziativa "La storia dell'Altro: percorsi introduttivi ai BRICS e ai Paesi Emergenti".
Il termine per le iscrizioni, che devono pervenire compilando la scheda on-line sul sito del Centro per Formazione la alla Solidarietà internazionale, è fissato al 10 maggio 2013.
Negli anni Ottanta del secolo scorso, la Turchia pone le basi per uno sviluppo economico, politico e sociale che negli ultimi anni porta ad una profonda e a tratti tumultuosa trasformazione del paese. In una realtà precedentemente segnata da forte intervento statale nell’economia, la Turchia si orienta più decisamente verso l’economia di mercato.
Da allora, il PIL del paese inizia a crescere a ritmi sostenuti, pur con alcune parentesi recessive come quella pesante del 2001. La battuta d’arresto offre tuttavia spazio alle riforme dei primi anni 2000 che hanno l’effetto di stabilizzare il quadro macroeconomico, aprire la strada a privatizzazioni importanti e stimolare una crescita sostenuta di cui è protagonista una nuova classe imprenditoriale, estremamente attiva, orientata all’esportazione e concentrata soprattutto nelle città interne del paese, che vengono presto ribattezzate “tigri anatoliche”.
Ai cambiamenti nella sfera economica corrispondono anche nuovi orizzonti politici. A inizio degli anni 2000 il Partito della giustizia e dello sviluppo (AKP), formazione conservatrice di ispirazione islamica, sfida in modo sempre più convinto il tradizionale establishment nazionalista e laicista che ha governato il paese fin dalla rivoluzione di Mustafa Kemal Atatürk, fondatore della repubblica turca.
Ciononostante, lo sviluppo politico e sociale turco non è univoco. Smorzato l’iniziale entusiasmo verso la prospettiva europea, l’attuale governo, pur mantenendo buoni risultati in campo economico, sembra sempre meno propenso a proseguire sulla strada della creazione di un sistema politico pienamente aperto ed inclusivo. Con questioni aperte e irrisolte sia sul piano interno, sia sul piano internazionale il cammino della Turchia non appare semplice. A giudicare dalle crescenti risorse e dall’impressionante vitalità della società turca, tuttavia, il paese sembra destinato a giocare un ruolo sempre più importante sullo scenario regionale e internazionale.
Il corso dal titolo "La tigre turca tra Europa e mondo arabo" sarà tenuto da Alberto Tetta, corrispondente dalla Turchia per Osservatorio Balcani e Caucaso e giornalista free lance di testate quali L'Unità, Europa e Radio Televisione Svizzera.