La Provincia di Cremona recede da socio fondatore dell'Associazione per l'Ambasciata della Democrazia Locale a Zavidovici. Una decisione che, secondo il presidente dell'Associazione, va ripensata
Fonte: Associazione Ambasciata della Democrazia Locale a Zavidovici
Con nota datata 29 settembre 2009, prot. n. 119405, il Presidente della Provincia di Cremona Massimilano Salini, ha informato l'Associazione per l'Ambasciata della Democrazia Locale a Zavidovici della decisione presa dalla Giunta Provinciale, atto n. 445 del 23 settembre 2009, di recedere da socio fondatore dell'Associazione per l'Ambasciata della Democrazia Locale a Zavidovici - onlus. A seguito di quanto emerso durante il colloquio intercorso con l'Assessore alle Politiche Sociali ed Associative, Silvia Schiavi, si è appreso che la suddetta decisione è stata presa dalla Giunta a causa della difficile situazione economica nella quale si trova la Provincia di Cremona.
Dalla fondazione dell'Associazione ad oggi è stata corrisposta annualmente dalla Provincia di Cremona una quota associativa, che negli ultimi anni è stata pari a €.5.165, e contributi ad hoc per progetti di cooperazione decentrata finalizzati alla ricostruzione, alla ripresa economica, allo sviluppo agricolo, alla protezione ambientale, al potenziamento dei servizi sanitari e sociali, al sostegno della società civile e che hanno visto la partecipazione attiva di numerosi cittadini e cittadine del territorio cremonese.
Oggi la Bosnia Erzegovina attraversa le difficoltà di una crisi mondiale con un'economia che può essere definita di sussistenza con ampie sacche di povertà. Una consistente percentuale della popolazione bosniaca è stata vittima della guerra: orfani, invalidi, vedove, soldati smobilitati, persone anziane con problemi di salute e minoranze. Molti non hanno un'abitazione adeguata o la possibilità di soddisfare i bisogni personali o familiari, di studiare e trovare un lavoro. I giovani abbandonano il paese, mentre gli anziani rientrano. La disoccupazione arriva al 40%, le persone sopravvivono grazie all'esistenza di un'economia grigia alla quale si aggiungono le rimesse dall'estero.
Molte delle azioni realizzate dall'Associazione hanno avuto una particolare attenzione alle categorie vulnerabili, inserendosi in un approccio integrato di lotta all'esclusione sociale. L'obiettivo è di valorizzare le competenze e le capacità di questi gruppi e di renderli risorse vive e vitali per le loro comunità, al di fuori di qualsiasi ottica assistenziale. Alcune azioni sono invece state mirate ad intere comunità locali con l'obiettivo di innescare meccanismi di auto-sviluppo che valorizzassero le risorse delle persone e del territorio, prevenendo e combattendo l'insediarsi di economie illegali e di sfruttamento.
L'Associazione per l'Ambasciata della Democrazia Locale a Zavidovici ha proposto alla Provincia di Cremona di restare socio dell'Associazione nella forma ordinaria, la quota associativa minima, secondo l'art. 7 dello Statuto, è pari a € 25,82, un importo che riteniamo possa essere alquanto sostenibile per un'Amministrazione Provinciale. Ad oggi la direzione dell'Associazione non ha ottenuto risposta, ed il recesso dall'Associazione - sulla base della situazione economica - sembra alla stessa Associazione pertanto opinabile.
Legittima ovviamente ogni decisione presa, legittimo, però, anche un convinto ripensamento che, pur tenendo conto delle mutate condizioni economiche, riaffermi il proprio compito politico di amministratore "coraggioso" e convinto nelle ragioni dell'impegno civile di una politica della solidarietà tra gli uomini. La decisione della Giunta Provinciale, secondo l'Associazione, non può prescindere dalla storia dell'Associazione stessa e dell'importante contributo profuso in questi anni dal territorio cremonese e che ha pagato con l'uccisione di Fabio Moreni, cittadino cremonese, lo slancio di una solidarietà convinta, coraggiosa e disarmata.
Su queste premesse, come già proposto durante il colloquio con l'Assessorato di competenza, l'Associazione chiede alla Provincia di Cremona di rimanere socio ordinario, con il versamento della quota associativa statutaria, una quota simbolica che se versata sulla base di una forte motivazione e partecipazione avrebbe comunque un valore ideale significativo che consentirebbe di non precludere la storica relazione con il territorio di Zavidovici ed eventuali prospettive future di cooperazione.
In tutto questo non c'è schieramento politico ma sincero convincimento che una comunità cooperante è una comunità che vive la prossimità, che costruisce relazioni d'aiuto basate sulla reciprocità, che scioglie le proprie paure attraverso il rafforzamento della coesione sociale tra tutti i cittadini e li rende disponibili a interagire con l'Altro.
Agostino Zanotti, presidente dell'Associazione per l'Ambasciata della Democrazia Locale a Zavidovici - onlus