Si è conclusa lo scorso 3 aprile la visita studio di una numerosa delegazione serba, kosovara e albanese, per approfondire la conoscenza dei modelli di sviluppo sostenibile in campo turistico realizzati in Friuli Venezia Giulia. La visita, organizzata dal Comitato Balcani della Provincia Autonoma di Trento in collaborazione con il Servizio integrazione europea della Regione Friuli Venezia Giulia, si inserisce nell'ambito del Programma SeeNet II
Fonte: Regione Friuli Venezia Giulia
Si è conclusa lo scorso 3 aprile la visita studio organizzata nell’ambito del Programma di cooperazione decentrata “SeeNet – Una rete di Cooperazione Translocale tra Italia e Sud Est Europa”, finanziato dal ministero degli Affari Esteri italiano e cofinanziato dalla Regione Toscana in partenariato con le Regioni Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Marche, Piemonte, Veneto e la Provincia Autonoma di Trento. Partner locali del Programma sono 46 pubbliche amministrazioni di 7 Paesi dei Balcani Occidentali.
L’obiettivo che il Programma SeeNet II si propone è quello di facilitare il dialogo fra stati, enti e comunità locali per un efficace sviluppo dei territori, favorendo in particolare l’accesso alle risorse finanziarie comunitarie, nazionali e internazionali nonchè l’adozione di programmi e servizi innovativi per lo sviluppo locale attraverso una metodologia comune basata sul lavoro in rete fra i partner e sulla continuità delle relazioni fra territori italiani e balcanici.
Alla visita studio organizzata dal Comitato Servizi di Cooperazione con i Balcani della Provincia Autonoma di Trento in collaborazione con il Servizio integrazione europea, rapporti internazionali e gestione finanziaria della Regione Friuli Venezia Giulia, ha partecipato una nutrita delegazione di funzionari, amministratori, esperti e professori universitari provenienti dalla Serbia, dal Kosovo e dall’Albania, interessati ad approfondire la conoscenza dei modelli di sviluppo sostenibile in campo turistico elaborati e realizzati sul territorio regionale nel corso delle ultime programmazioni dei fondi strutturali e valutarne la trasferibilità nelle regioni partner.
La delegazione, ospitata presso l’Albergo Diffuso di Sutrio, ha avuto modo di esaminare le buone pratiche per il recupero e la valorizzazione degli insediamenti rurali a fini turistici, in primis lo stesso Albergo Diffuso, dapprima, nel corso del workshop di apertura con l’illustrazione della metodologia adottata da parte dell’arch. Edo Piantadosi e, in seguito, direttamente sul campo, visitando alcuni comuni in cui sono stati realizzati significativi interventi tra i quali Sutrio, Sauris, Pesariis e Strassoldo.
Durante l’incontro con l’arch. Luciano Pozzecco, direttore del Servizio integrazione europea, rapporti internazionali e gestione finanziaria, sono stati sottolineati gli aspetti più innovativi delle buone pratiche in esame tra cui l’integrazione tra interventi pubblici e privati, quelle tra politiche di tutela del patrimonio architettonico e politiche di valorizzazione turistica ma soprattutto la concertazione tra le Amministrazioni Pubbliche coinvolte.
L’interesse e il successo delle buone pratiche elaborate e realizzate sul territorio regionale è ampiamente dimostrato dalle numerose richieste di trasferimento dei modelli, già manifestate da Repubblica Ceca, Grecia, Svezia e Finlandia, una spinta per la Regione Friuli Venezia Giulia per proseguire nel sostegno allo sviluppo sostenibile per la simultanea realizzazione della crescita economica e degli obiettivi di salvaguardia paesaggistica e ambientale.