Da aprile, grazie ai fondi di coesione dell'UE, è stata aperta la tratta Trieste-Fiume: un collegamento ferroviario dal valore simbolico che riparte dopo decenni, quando fu interrotto alla fine della Seconda guerra mondiale. Siamo saliti sul treno nel giorno dell'inaugurazione
Pioggerella insistente, cielo plumbeo e temperatura autunnale, alle 7 del mattino del 24 aprile alla piccola stazione di Villa Opicina. Al binario 1, già affollato di giornalisti, cineoperatori e rappresentanti delle delegazioni italiana, slovena e croata, ci attende un salvifico tavolo buffet con caffè caldo e brioches, servite da un gentilissimo addetto del catering.
Si inaugura il primo treno che - fino a fine settembre - collegherà Trieste e Rijeka/Fiume, ogni giorno alle 7.50 con ritorno alle 18.25 - fermando nelle stazioni di Sežana/Sezana, Divača/Divaccia, Pivka/San Pietro del Carso, Ilirska Bistrica/Bisterza, Šapjane, Matulji/Mattuglje-Opatija/Abbazia – che rappresenta una delle fasi pilota del progetto “Sustance ” del valore 2,1 milioni di euro, co-finanziato per l’80% dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale attraverso il Programma INTERREG Central Europe.
Il progetto triennale, iniziato ad aprile 2023 con il coinvolgimento di otto partner, tra i quali le Ferrovie slovene e croate con capofila il Central Europe Initiative (CEI) di Trieste, oltre a questo treno prevede diverse attività: la realizzazione di applicazioni ICT per il trasporto in Regione Emilia Romagna e nella Regione Istriana, un portale web per incentivare l’uso del trasporto ferroviario in Italia, Slovenia e Croazia; lo studio di fattibilità per migliorare il servizio ferroviario passeggeri tra Pola/Pula (Croazia) e Divača/Divaccia (Slovenia); il prolungamento fino a Sopron (Ungheria) dell’attuale collegamento transfrontaliero tra Neusiedl am See (Austria) e Fertőszentmiklós che corre accanto al parco nazionale (transfrontaliero, si vedano i siti del parco in Austria e in Ungheria ).
Il treno Stadler Flirt delle Ferrovie slovene (SŽ - Slovenske Železnice ) trasporta fino a 235 passeggeri e a bordo prevede personale delle compagnie ferroviarie slovena e croata, spazi per il trasporto di biciclette e passeggini, oltre a spazi per persone diversamente abili. Un servizio - come dichiarato poco prima del taglio del nastro da Roberto Antonione, Segretario Generale della CEI - “che rappresenta un passo importante verso il miglioramento della connettività in territorio europeo”. Mentre Vlasta Kampoš Jerenec, del Ministero delle Infrastrutture sloveno, ha sottolineato che oltre ad essere un’opportunità di mobilità sostenibile, “è anche un’occasione per connettere persone, esattamente come accaduto a me, che proprio su un treno ho conosciuto mio marito!”.
Gli interventi che sono seguiti, di Cristina Amirante - Assessora della Regione FVG alle infrastrutture e territorio, Darja Kocjan - direttrice della divisione passeggeri delle Ferrovie slovene e Andrea Glavaš - vicedirettrice vendite delle Ferrovie croate (HŽPP - Hrvatske Željeznice Putnički Prijevoz ) hanno evidenziato anche il valore del progetto nel rafforzare la coesione europea e l’integrazione delle popolazioni che vivono nelle zone rurali e urbane di questi territori.
Alla partenza del treno inaugurale tutti i vagoni, eccetto uno, sono riservati alle decine di persone invitate dagli organizzatori. Nell'unico vagone riservato ai “viaggiatori semplici” ci sono un gruppetto di amici in là con gli anni, un paio di coppie, un uomo sui 50 anni e due cicloturisti.
“Io sono di Fiume e lui è di Trieste”, mi dice Daniela, indicando il compagno seduto di fronte, “abbiamo saputo leggendo online che oggi sarebbe partito questo treno e abbiamo deciso di andare a trovare la mia famiglia in giornata”. Vivono a Trieste da poco più di un anno, “ma lui non l’avevo ancora portato a fare il turista e vedere la città”, aggiunge sorridendo.
Chiedo ai due turisti, attrezzati da navigati ciclo-viaggiatori che sento parlare in tedesco, come hanno saputo di questo treno. “Ah, lo abbiamo saputo per caso. Siamo in viaggio con le nostre bici verso il sud della Croazia. Arrivati a Trieste, visto il tempo brutto, abbiamo pensato di proseguire in treno. Ma alla centrale hanno detto che la stazione di partenza era su, ‘quasi in montagna’…!”. E così, hanno pedalato da Piazza della libertà di Trieste per 7 km sotto la pioggia fino alla stazione di “Villa Opicina” a 330 metri sul livello del mare, ultimo baluardo della rete ferroviaria italiana a due passi dal confine con la Slovenia.
La tratta dura due ore, che secondo il capotreno sono un po' troppe, “visto che in auto ci si mette poco più di un’ora, controlli delle frontiere slovena e croata permettendo” (reintrodotti a ottobre 2023 e ancora in vigore). Da Trieste a Fiume sono infatti 71 km. “È vero, precisa una signora slovena salita alla stazione di Sežana, “che io e mio marito in auto con 32 euro (equivalente al biglietto in treno A/R per due persone) di benzina e un’ora di viaggio andiamo in giornata a Fiume, ma vuoi mettere la comodità di stare qui a leggere, evitare traffico, code e ricerca di un parcheggio all’arrivo?”.
A sorpresa, alle fermate di Divača ci aspetta la salita di diverse persone. Salgono Tatjana e Mara che sorridenti cominciano a distribuire biscotti fatti in casa e grappa, il cui aroma impregnerà i vagoni per il resto del viaggio. Con loro è salito anche il baritono Jure Počkaj, che ripartito il treno attira tutte le telecamere e i telefonini intonando il famoso brano di Andrea Bocelli “Con te partirò”.
Una parentesi di emozionante solennità, mentre sotto un'insistente pioggia il treno oltrepassa il confine tra Slovenia e Croazia. Attacca poi Rok Gombač, 24 anni, e suona la fisarmonica diatonica da 10. “È lui il mio insegnante”, dice, indicando un ragazzo dai capelli rossi che sembra avere la sua età. Invece ne ha circa una decina in più, Niko Poles , che mi risponde sorridendo: “Suono da quando avevo sette anni. Ed ora insegno fisarmonica a decine di bambini, giovani e meno giovani, a Divača, Matulji e Ilirska Bistrica”. Nessuno in treno resiste a questa musica coinvolgente, nemmeno Winfried Ritt senior project manager del Programma Interreg Central Europe. Mi chiede di loro, scoprendo quanto sia diffuso e popolare in Slovenia suonare la fisarmonica, e si sveste un po' della sua compostezza ufficiale, sorridendo apertamente quando partono balli e canti.
"Semplicemente divertente", mi dice uno dei passeggeri partito da Trieste. "Magari fosse sempre così, sarebbe come stare ad una festa mobile!". Ha letto sul Piccolo della notizia che oggi sarebbe partito questo treno, e dice che probabilmente lo userà spesso. "Perché vado con gli amici spesso in Istria, fin dai tempi della Jugoslavia. Oggi gireremo la città, faremo compere e ci fermeremo come sempre a mangiar pesce alla Konoba Fiume". A Ilirska Bistrica salgono il sindaco, Gregor Kovačič e alcune ragazze con lunghe trecce e abiti tradizionali, che distribuiscono dolcetti e materiale informativo sulla loro città – tutto incentrato sul turismo sostenibile, sotto lo slogan “In the Heart of Mother Nature " - assieme a giovanissimi fisarmonicisti. Barbara e Klara, di 15 anni, mi raccontano quasi con orgoglio che suonano rispettivamente da sei e due anni.
All’arrivo, puntuale alle 9.50, la stazione di Fiume è gremita di suo e la festa continua sul binario 1. Ad accogliere il treno il sindaco di Fiume Marko Filipović arrivato a stringere la mano al suo omologo triestino, Roberto Di Piazza. Continuano i balli iniziati sul treno, accompagnati dalle fisarmoniche di Rok, Niko e tutti gli altri musicisti in erba e da innumerevoli bicchierini di grappa.
Dopo una mezz’ora tutta la delegazione si sposta a piedi, raggiungendo in poco meno di dieci minuti la bellissima biblioteca della città (Gradska knjižnica Rijeka ), ristrutturata con fondi di coesione Ue e inaugurata a dicembre 2023, dove si terrà la conferenza stampa.
Nella sala conferenze della biblioteca si aggiungono altri rappresentanti istituzionali. Oltre al sindaco di Fiume e di Trieste, Alen Gospočić del Ministero del Mare, Trasporti e Infrastrutture, Enzo Volponi in rappresentanza della Regione Friuli Venezia Giulia e Željko Ukić, Ceo delle Ferrovie croate.
“Questo progetto ci unisce in un impegno comune per la pace e la cooperazione. Spero che questo treno possa essere d’ispirazione anche per altre regioni”, dichiara Winfried Ritt in apertura di conferenza. Mentre il sindaco di Fiume ha ricordato che da secoli le persone vanno da una città all’altra – Trieste e Fiume – e ora hanno una nuova possibilità di viaggio lungo tutti i paesi della tratta. “E auspico”, conclude, “che ai cittadini di Fiume sia data la stessa possibilità di poter visitare Trieste in giornata”.
Mi chiedo se Filipović ha per caso sentito l’addetta della biblioteca, che all’ingresso mi aveva chiesto il motivo di tanta gente seguita da giornalisti. “Un treno che collega Trieste a Rijeka, era ora!”, reagisce alla mia spiegazione. ”Certo, a noi di Fiume, però, con quell’orario tocca dormire là… ma per caso – prosegue sorridendo, ironica – nel biglietto è compreso anche il pernottamento a Trieste?”.
Una questione che il giornalista del Novi List ha posto a Roberto Antonione, chiedendo se sarà previsto il raddoppio dei treni: “L’idea è ottima. Questo è un progetto pilota e speriamo che per il prossimo anno, innanzitutto grazie al sostegno dei partner di progetto e le relative istituzioni dei tre paesi, si riesca a farlo”.
Questo materiale è pubblicato nel contesto del progetto "Energy4Future" cofinanziato dall’Unione europea (Ue). L’Ue non è in alcun modo responsabile delle informazioni o dei punti di vista espressi nel quadro del progetto. La responsabilità sui contenuti è unicamente di OBC Transeuropa. Vai alla pagina "Energy4Future"
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