Una rete web per migliaia di medie e piccole imprese di Italia, Slovenia e Croazia. Questo l'intento del progetto avviato dalla Confartigianato che vede il co-finanziamento dell'Unione europea
Fonte: NewsItaliaPress
E' stato avviato il progetto per la creazione di un portale Internet che entro la fine dell'anno 2008 dovrebbe collegare circa 27.000 piccole e medie imprese di Slovenia, Italia e Croazia. Il progetto, il cui obiettivo è quello di avvicinare le tecnologie IT e l'e-commerce alle aziende locali, è stato lanciato dall'ANIS (Adriatic Network for Integrated Services). Il valore del progetto ammonta a 240.000 euro, la metà dei quali sarà finanziata dall'Unione Europea. All'iniziativa partecipano l'associazione di piccole e medie imprese Veneto Confartigianato San Donà di Piave come promotore del progetto, il Parco Tecnologico del Litorale (PTP) di Fiume e l'Agenzia Regionale per lo Sviluppo del nord della Primorska (RRA) della Slovenia. Si prevede che nei prossimi mesi all'iniziativa possano aderire 15.000 aziende italiane, 10.000 imprese croate e 2.000 imprenditori sloveni.
Maurizio Mancini, responsabile dell'ufficio Europa della Confartigianato, ha precisato il significato di questo progetto e le speranze che ad esso sono collegate: "I progetti prima di tutto sono due, finanziati dalla Commissione europea. Il primo è stato avviato nel 2006 ed ha come scopo quello di incentivare l'e-business, avvicinando le imprese al mondo informatico, con il fine specifico di informarle su quelli che sono i progetti ed i bandi promossi dall'Unione europea e con quello secondario di indirizzarle verso quelli che sono gli obiettivi del piano comunitario per il 2007 - 2013 che comprendono il miglioramento della ricerca, della sicurezza, etc. A questa prima iniziativa hanno partecipato la Confartigianato di Venezia, che conta la partecipazione di circa 15.000 imprese, e la sua omologa croata che invece ha circa 10.000 aziende affiliate.
"Il progetto del 2007 - ha proseguito Mancini - prevede invece che questo network venga esteso anche alla Regione slovena della Primorska grazie all'adesione di una ulteriore associazione di categoria che comprende 2.000 iscritti. In questo modo è stato possibile creare una vasta rete, con un bacino d'utenza veramente notevole che potrà favorire le imprese partecipanti specialmente per quanto riguarda l'accesso ai bandi europei".
Un accordo con una base così ampia sembra veramente poter incentivare nuove partnership commerciali, creare opportunità, ma bisogna ricordare che alla base vi sono delle imprese e come tali operano in un ambiente di competizione. Viene quindi da chiedersi se veramente questo sistema sia visto da queste ultime come un vantaggio, anche perché il network non è stato creato per una loro diretta iniziativa, ma tramite le associazioni di categoria, pur essendo queste un organo che le rappresenta. Lo stesso Mancini ha confermato ciò affermando che "le aziende hanno partecipato a questo progetto in qualità di membri delle varie associazioni, ma sono queste ultime ad averlo organizzato, prima di tutto perché solo loro potevano beneficiare dei fondi europei".
Si potrebbe obiettare quindi che le imprese abbiano subito questo progetto, ma Mancini ha fermamente controbattuto ciò spiegando che "prima di iniziare tale attività abbiamo inviato molti questionari e realizzato varie indagini telefoniche per chiedere quali erano le esigenze sentite dalle aziende. Riteniamo inoltre che la competizione sia un elemento naturale all'interno dell'attuale sistema economico che va visto non più in una mera ottica locale e nazionale, ma europea. Per creare innovazione serve quindi confrontarsi in una dimensione più ampia. Tale progetto poi non è vero che vada ad incentivare la rivalità fra le imprese, semplicemente dà una maggiore possibilità di creare filiere che travalicano i confini nazionali, offrendo nuove possibilità. Un sistema analogo lo abbiamo già sperimentato tramite degli accordi di partenariato stabile realizzati fra 46 Paesi, molti dei quali dell'est. A tale ambizioso progetto hanno partecipato vari tipi di istituzioni, da associazioni di categoria alle università ad istituti bancari e creditizi. - Mancini ha concluso affermando che - tale sistema ha permesso alle aziende di contare su un vasto e completo sistema di assistenza che va dalla ricerca, tramite le università, al credito, tramite le banche, così da poter ottenere più facilmente appalti europei e potersi migliorare".