In un recente Forum tenutosi a Gorizia, ribadito il ruolo di leva del Friuli Venezia Giulia al servizio della politica estera dell'Italia nei Balcani. Da qui la proposta di trasformare l'International Desk South East Europe in luogo di coordinamento permanente
Un'importante occasione di approfondimento e di scambio di esperienze ma anche un punto di partenza, e non solo di arrivo, per "ricalibrare" il ruolo del Friuli Venezia nell'area dei Balcani, trasformando l'International Desk in un coordinamento permanente e trasversale, con sede a Gorizia, di strumenti quali Finest e Informest. Questo il bilancio tracciato dal presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, nella sue conclusioni al Forum di due giorni "Gli scenari dello sviluppo nell'area Adriatico-Balcanica" promosso l'8 e 9 marzo scorsi dalla Regione, assieme al ministero degli Affari esteri e al Comune di Gorizia, nel nuovo Conference Centre del capoluogo isontino.
All'apertura dei lavori sono intervenuti, assieme a Tondo, il ministro degli Affari esteri Franco Frattini, il sindaco di Gorizia Ettore Romoli, il segretario generale dell'Iniziativa Centro Europea (INCE) Gerhard Pfanzelter, l'ambasciatore dell'Iniziativa Adriatico Ionica (IAI) Alessandro Grafini e alcuni esponenti dei Governi dei paesi dell'area balcanica: il ministro dell'Industria mineraria e dell'Energia della Repubblica di Serbia Petar Skundric e il viceministro dei Trasporti e delle Comunicazioni del Montenegro Srdjan Vukcevic.
Come ha ricordato il presidente Tondo, il Forum segue l'International Desk South East Europe promosso dalla Regione nel 2007, con il quale era stato avviato un sistema organizzato di confronto sui rapporti di collaborazione con l'area del sud-est Europa. Adesso si punta a raggiungere una migliore sintonia con tutti i partner coinvolti, all'insegna del principio ''better together'', meglio assieme. Un nuovo appuntamento dell'International Desk sui Balcani è previsto fra un anno, con la prospettiva di trasformarlo in una sede permanente a Gorizia. "Non una struttura in più che si aggiunge alle altre - ha ribadito il presidente Tondo - ma un momento di coordinamento degli strumenti già operanti".
Tre gli obiettivi generali del Forum, indicati da Tondo: incrementare l'efficienza degli interventi pubblico-privati; individuare e creare nuove opportunità per le attività economiche e imprenditoriali della Regione, in stretta collaborazione con il ministero; infine, rafforzare il ruolo dell'Italia in quest'area complessa. Proprio per attivare azioni concrete di cooperazione e co-sviluppo nell'area Adriatico-Baltica, nel corso del Forum sono stati organizzati, coinvolgendo delegazioni provenienti da 12 Paesi diversi, tavoli di confronto su temi specifici (energia, trasporti, sistema assicurativo finanziario). In questi settori prioritari, come ha rilevato Tondo, l'obiettivo è costruire le basi per arrivare a nuovi accordi di collaborazione multilaterale.
Il ministro della Repubblica di Serbia Skundric ha ricordato, come esempio e come modello di cooperazione, proprio l'accordo sottoscritto con la Regione Friuli Venezia Giulia, in occasione del recente incontro a Roma tra il presidente Boris Tadic e il primo ministro italiano Silvio Berlusconi. Un accordo che mira a sviluppare progetti concreti in settori quali Pmi, energia, ambiente, infrastrutture e università.
Nel suo intervento nella sessione introduttiva, anche il sindaco Ettore Romoli ha rilevato come la regione e in particolare Gorizia possa rappresentare, per il suo ruolo storico di crocevia di popoli, un ''punto di partenza e di arrivo di un percorso di integrazione''. Proprio Gorizia ha indicato la strada, sottoscrivendo con i Comuni limitrofi della Repubblica di Slovenia un accordo per costituire un GECT (Gruppo europeo di cooperazione territoriale), rinnovando un processo di collaborazione avviato ancora negli anni '60.
"Più che uno slogan vorrei diventasse un modo di operare" ha detto l'assessore alle Relazioni comunitarie ed internazionali del Fvg, Federica Seganti, nel suo intervento a conclusione dei lavori. L'assessore Seganti ha sottolineato l'importanza della progettualità e della cooperazione in tempi di crisi economica ed ha evidenziato la necessità di passare dai rapporti bilaterali ad una interazione multilaterale per cogliere le opportunità messe a disposizione dalla programmazione comunitaria 2013 - 2020. L'assessore Seganti, notando come ciò abbia già prodotto diversi progetti di cooperazione territoriale nei settori dell'energia, dei trasporti, dell'accessibilità e dell'innovazione, ha citato tre protocolli sottoscritti con la Serbia, compreso quello con la regione della Vojvodina, uno con la Bulgaria, uno con l'Albania, tre intese con altrettante Contee della Romania e altre tre con altrettante Contee della Croazia, una con il Cantone di Sarajevo della Federazione di Bosnia, una con la Repubblica Srpska di Bosnia, una con la regione di Kaliningrad, una con la regione della Vjsocina della Repubblica Ceca.
Inoltre, ha detto l'assessore Seganti, nell'ambito del programma IPA Adriatico il Friuli Venezia Giulia è capofila di 22 progetti, compresi due progetti strategici di cui uno nel settore dei trasporti marittimi integrati con le piattaforme intermodali e uno sull'energia, mentre nell'ambito dei programmi Central Europe e South Est Europe la Regione è capofila di 8 progetti che per oggetto hanno innovazione, accessibilità ed ambiente. Federica Seganti ha ricordato il Programma Italia/Slovenia 2007-13, ed il programma Italia-Austria 2007-20013, spiegando che nel primo caso la Regione partecipa a 13 progetti strategici finanziabili (la graduatoria sarà pubblicata a breve), di cui due riguardano i settori infrastrutture e trasporti; nel secondo il Friuli Venezia Giulia ha presentato una proposta, largamente condivisa dai partner di Programma, nel settore del trasporto su rotaia, 3 nel settore dell'energia, 1 sull'ambiente e 2 per l' innovazione.
Il sottosegretario al ministero degli Affari esteri Alfredo Mantica, intervenuto alla sessione di chiusura del Forum, ha riconosciuto il ruolo di "leva" del Friuli Venezia Giulia al servizio della politica estera dell'Italia nell'area balcanica, per la sua posizione geografica ma anche per le iniziative promosse dal presidente Tondo. I Balcani, ha confermato il sottosegretario, costituiscono una priorità per l'Italia, uno degli "elementi fondanti" della sua politica estera. Il governo italiano si appresta a lanciare in quest'area strategica l'idea di una "macroregione" Adriatico-Ionica, un progetto a medio-termine con un traguardo posto al 2014. Un'iniziativa, questa, che si propone di fornire un contributo alla stabilità politica ma anche di diventare uno strumento per meglio coordinare gli interventi e le risorse messe a disposizione dall'Unione europea.