Un memorandum d'intesa che ufficializzerà la collaborazione nel settore agricolo. Questo il prossimo passo nell'ambito delle relazioni italo-bosniache, deciso durante un recente incontro istituzionale
Fonte: Il Velino
L'Italia e la Bosnia Erzegovina svilupperanno una maggiore collaborazione nell'agricoltura. È quanto emerso da un recente incontro tra i rappresentanti del ministero italiano dell'Agricoltura e il viceministro del Commercio estero e dell'economia di Sarajevo, Vilim Primorac. L'obiettivo principale della visita della delegazione italiana è stato l'approfondimento dei rapporti tra i due paesi nel settore dell'agricoltura. A questo proposito, a breve è prevista la sottoscrizione di un memorandum di intesa sulla collaborazione. Durante l'incontro, inoltre, sono state trattate le tematiche relative agli investimenti italiani nella Bosnia Erzegovina e allo scambio commerciale tra i due paesi. Su questo fronte sono allo studio ipotesi per il rafforzamento degli affari. Dal 1994 fino al 31 dicembre del 2008, l'Italia ha investito nello stato balcanico 100 milioni di euro, ovvero il 2,8 per cento del totale di quelli esteri totali. E l'obiettivo è il raddoppio di questi numeri.
La questione dello sviluppo dei rapporti legati all'agriocoltura tra il nostro paese e la Bosnia Erzegovina, era stata preannunciata a febbraio dal ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia, al termine di un colloquio con il presidente del Parlamento della Federazione di Bosnia Erzegovina, Stjepan Krešić. "L'Italia è particolarmente interessata, per motivi storici, geografici ed economici, a ciò che accade sull'altra sponda dell'Adriatico. Per questo sto lavorando intensamente per stringere solide partnership con i Paesi dell'area balcanico-adriatica - aveva affermato il ministro -. Il colloquio con Krešić rientra in questa articolata strategia di intervento". In quell'occasione Zaia aveva manifestato la disponibilità dell'Italia a contribuire, anche attraverso progetti comunitari di twinning (gemellaggi istituzionali), allo sviluppo dell'agricoltura bosniaca. In particolare, erano stati individuati alcuni settori in cui il nostro paese avrebbe potuto intervenire in via prioritaria per mettere a disposizione la propria esperienza: dalle politiche di sviluppo rurale al sistema di riordino fondiario, fino all'assistenza per la creazione di un ministero dell'Agricoltura, di cui la Federazione di Bosnia e Erzegovina è attualmente privo.
L'incontro con il presidente Krešić aveva seguito il colloquio di Zaia con il collega albanese, i contatti intercorsi con la Croazia e le partnership allo studio con la Slovenia, nonché il progetto di twinning a cui l'Italia parteciperà in Montenegro. "I margini di intervento dell'Italia nell'area balcanico-adriatica sono molto ampi - aveva spiegato il ministro - esiste una contiguità economica e storica con il Triveneto e un grande interesse delle nostre imprese per questo mercato, vicino e in rapida espansione. Da parte nostra c'è dunque tutto l'interesse a rafforzare le relazioni con i paesi dell'area. Per questo prima dell'estate - aveva concluso Zaia - ho in programma visite a Tirana e Sarajevo, per firmare accordi tecnici nei settori dell'agricoltura e dell'agroalimentare".