L'autrice bosniaca Elvira Mujčić sarà a Trento il 25 marzo per presentare il suo ultimo libro. La protagonista è Ana, adolescente Moldava catapultata in Italia che improvvisamente non riesce più a esprimersi né in italiano né in moldavo. L'incontro è organizzato dal Forum Trentino per la Pace di Trento, in collaborazione con Infinito Edizioni
Fonte: Forum Trentino per la Pace e i diritti umani - Trento
Ana è un’adolescente moldova catapultata in Italia che improvvisamente si rende conto di non sapersi esprimere totalmente né in italiano né in moldavo. “C’è un detto secondo cui un uomo che parla due lingue vale due uomini. E quello che parla metà di una e metà di un'altra, vale un uomo? O ne vale mezzo?”, si chiede Ana.
Protagonista del libro "La lingua di Ana" della scrittrice di origine bosniaca Elvira Mujčić (2012, Infinito Edizioni) che verrà presentato a Trento il prossimo 25 marzo, è la lingua con il suo potere evocativo e al contempo alienante, la lingua che accoglie e respinge. L’incapacità di esprimersi si tramuta in difficoltà di esistere, ma con la possibilità di reinventarsi. Ana vive passo dopo passo il doloroso passaggio da una lingua all’altra, che non è un semplice cambio di simboli e significati, ma è una ricerca emozionale tra le ibridazioni dell’Io.
“Forse non parlare e non capire una lingua è un po’ come perdere uno dei cinque sensi. O forse, più probabilmente, è come perdere un pochino di ogni senso. Come se la realtà fosse percepita solo a metà e il resto andasse perso nella confusione. Inoltre, il mio non voler parlare era anche il mio non voler vivere qui, non volermi interessare di nulla e lasciare che il mondo se ne andasse per i fatti suoi, senza che io ne dovessi fare parte…”.
“Crescere sradicati, in un altro Paese, alieno, in una lingua sconosciuta, più che problemi umani provoca problemi sovrumani, extraterrestri.. Il dramma della lingua, delle parole nascita e rinascita è antico quanto l’essere umano. Domare la lingua è come cavalcare un cavallo selvaggio. È difficile per tutti, ma ancor più per le donne, per le donne straniere, che scrivono nella lingua non materna. Elvira è riuscita a farmi stringere il cuore, come ha fatto Elsa Morante a darmi quell’energia extra: tutt’e due con il virus della parola nomade, che si trasmette da una lingua all’altra. La lingua è contagiosa, attenti, tutti voi che prendete in mano i libri di letteratura! Mordono!”.( dalla prefazione di Jasmina Tešanović).
L'autrice presenterà al pubblico il suo libro, intervistata da Francesca Bottari, presso il Cafè de la Paix (Passaggio Teatro Osele 6) a Trento, a partire dalle ore 18.30. L'iniziativa è organizzata dal Forum Trentino per la Pace e i diritti umani con sede a Trento, in collaborazione con la casa editrice romana - Infinito Edizioni.