Lo scorso 23 giugno in sede di Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, è stata approvata la strategia europea per la Macroregione Adriatica, che include al momento 10 Regioni italiane e sette Paesi del sud est Europa
Fonte: Abruzzo Sviluppo
Elaborazione di Osservatorio Balcani e Caucaso
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, presieduta da Vasco Errani, ha approvato, nella riunione del 23 Giugno, un Ordine del Giorno a sostegno della Macroregione Adriatico-Ionica.
Formalizzata nelle Dichiarazioni di Ancona (5 maggio 2010) e Bruxelles (23 maggio 2011), sottoscritte dai Ministri degli Esteri di otto Paesi: tre membri della UE (Italia, Grecia e Slovenia) e cinque in fase di adesione o pre-adesione (Croazia, Bosnia, Serbia, Montenegro, Albania), la Macroregione Adriatico Ionica punta al rafforzamento dei processi democratici e all’accelerazione del percorso di integrazione europea dei Paesi balcanici, proponendosi come un fattore di riconciliazione. Mira ad attivare un effetto propulsivo per l’area del Mediterraneo facilitando i processi di democratizzazione nei Paesi della sponda sud.
In questa prima fase, la Macroregione include le Regioni Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia.
Il valore aggiunto di una strategia europea per la Macroregione risiede nei benefici di una forte integrazione tra le programmazioni tematiche e quelle realizzate su scala nazionale, regionale e locale.
Le Macroregioni, infatti, possono essere considerate prioritarie nell’utilizzo di fondi comunitari contenuti in particolari programmi.
A questo punto, si legge in una nota della Conferenza, “il punto cruciale sarà, sulla base del principio di sussidiarietà, individuare le priorità ed elaborare, in stretto partenariato con i livelli nazionali, un Piano d’azione a livello di istituzioni regionali e locali”.
L'Iniziativa Adriatico-Ionica (IAI) è stata avviata con una Conferenza sullo Sviluppo e la Sicurezza nel Mare Adriatico e nello Ionio nel maggio del 2000, cui hanno partecipato i capi di Governo e i ministri degli Esteri di sei paesi del sud est europeo: Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Grecia, Italia e Slovenia. Al termine della Conferenza, i ministri degli esteri degli stati partecipanti siglarono la "Dichiarazione di Ancona", in presenza della Commissione Europea, dove si auspicava il rafforzamento della cooperazione regionale per promuovere la stabilità politica ed economica della regione e per creare una solida base per il processo di integrazione europea dei suoi paesi.
Nel giugno 2008, grazie all'appoggio della Regione Marche, è stato inaugurato ad Ancona un Segretariato Permanente dell'Iniziativa. L'organo decisionale della IAI è il Consiglio dei Ministri degli Esteri (Consiglio Adriatico-Ionico), i cui lavori sono preparati da periodiche riunioni dei "Senior Officials" (Alti Funzionari) cui viene demandato il coordinamento dei diversi settori di cooperazione, in collaborazione con la presidenza di turno annuale dell'Iniziativa. Lo scorso maggio a Bruxelles è avvenuto il passaggio di testimone tra la presidenza montenegrina della Iai e quella serba.