La cooperativa Hercegovka di Stolac, in Bosnia Erzegovina, è formata da sole donne. L'Ong italiana Tamat sostiene le loro piccole produzioni perché divengano fonte costante di reddito e sviluppo locale, grazie a un progetto co-finanziato dal ministero Affari Esteri italiano
Riceviamo e volentieri pubblichiamo - articolo di Pietro Tundo - responsabile Balcani dell'ong italiana Tamat
Inizia la primavera e in Erzegovina e tra poco si inizieranno a vedere, sulla strada, che seguendo il corso della Neretva porta dal mare a Mostar, inizieranno a disporsi i banchi dei contadini che vendono la loro buonissima frutta. Già a fine aprile si trovano ciliegie, intrecciate in attraenti composizioni, poi seguiranno le pesche, albicocche, etc. Qui l'agricoltura è ancora la fonte primaria di sussistenza per le popolazioni delle campagne organizzata per la maggior parte a livello di piccolissime aziende familiari.
In queste zone opera l’Ong italiana Tamat, con sede a Perugia che è presente da oltre 15 anni in Bosnia Erzegovina con diversi interventi di cooperazione allo sviluppo, iniziati all'indomani della fine della tragica guerra civile e che attualmente sta realizzando un progetto agricolo che supporta lo sviluppo di una cooperativa di donne nell'area di Stolac, in partnership con l'Ong ARCS.
Il progetto "Ruralia", ha l'obbiettivo di aumentare il reddito delle socie della cooperativa "Hercegovka", che attualmente sono circa 30 e afferiscono alla cooperativa i prodotti dei loro piccoli appezzamenti di terreno.
I prodotti, oltre alla frutta e verdura, comprendono anche erbe medicinali, vino e grappa. In parte vengono trasformati dalla cooperativa, che proprio attraverso l'aiuto del progetto italiano, sta incrementando la produzione di marmellate, salse, verdure sottolio, succhi, sciroppi, liquori, distillati, etc. Con il progetto "Ruralia" è stato possibile acquistare sia un distillatore a legna col quale si estraggono oli essenziali dalle erbe medicinali, coltivate e selvatiche, per usi medicinali e cosmetici, che un forno essiccatore, per verdura e frutta secca, come pomodori, melanzane, mele, ciliegie, fichi, prugne etc., che così potranno essere venduti durante tutto l'anno.
Il progetto ha previsto anche dei momenti di formazione per migliorare le competenze delle donne sia nelle produzioni in campo, che nelle trasformazioni agroalimentari e ha anche avviato un progetto pilota di agricoltura sociale per l’inserimento lavorativo di donne svantaggiate.
L’intervento intende rispondere a tre bisogni: l’aumento di occupazione (in particolare delle donne), la riattivazione di un processo di sviluppo locale e l’inclusione sociale.
Chi ha avuto la fortuna di assaggiare i prodotti dell'Erzegovina, avrà ritrovato i genuini sapori delle cose fatte tempi addietro, e non può non dimenticare le marmellate, le conserve, il vino e tanti altri prodotti di queste terre assolate e che ora, con la sinergia di idee, tradizione e passione tra gli esperti di Tamat e le donne agricoltrici della cooperativa "Hercegovka", si arricchiscono di interessanti accostamenti di gusti, come la splendida marmellate di pesche con fiori di lavanda, la crema di aglio, la salsa di peperoni e melanzane, i fichi secchi con le mandorle, il succo di melograno, il vino alle visciole, e dulcis in fundo una produzione molto interessante di frutta candita e secca rivestita di cioccolata, come scorzette di arance, zucca, fichi, etc. che sta avendo molto successo nei negozi di Mostar e Sarajevo.
Se passate da Sarajevo, ad esempio, andate al negozio "Ujedinjena Hercegovina" situato in pieno centro città in via Mula Mustafe Bašeskije 7. Malka Alić, una delle proprietarie, vi accompagnerà nella scelta dei tantissimi prodotti che provengono dall'Erzegovina, tra i quali quelli della cooperativa di donne di Stolac.