La Provincia autonoma di Bolzano continua nel suo impegno di cooperazione decentrata con l'area dei Balcani. E' dello scorso 29 gennaio l'approvazione del finanziamento di due progetti da realizzarsi in Bosnia Erzegovina
Fonte: Provincia autonoma di Bolzano
Aiuti alla Bosnia-Erzegovina per un totale di 140.000 Euro sono stati approvati dalla Giunta provinciale nella seduta di lunedì scorso, 29 gennaio, sottoforma di contributi a due associazioni non profit che nel paese balcanico portano avanti progetti di cooperazione allo sviluppo.
Un progetto è volto a contribuire al consolidamento della pace tramite azioni formative per portare alla soluzione non violenta dei conflitti ed alla promozione dei diritti umani. Il progetto viene realizzato nei cantoni di Zenica-Doboj e del Centro Bosnia a cura dell'associazione bosniaca non profit "U.G. Medica Zenica " fondata a Zenica nel 1993 dalla ginecologa altoatesina Monika Hauser. L'associazione ha ottenuto dalla Provincia di Bolzano un contributo di 40.260 Euro per proseguire iniziative di sostegno alle donne traumatizzate nel corso del conflitto del 1992, quando in migliaia subirono violenze di ogni genere (molte anche violenza sessuale operata sistematicamente), nonchè minacce e la perdita di familiari. Il progetto interessa circa 120 donne, che nell'arco di sei mesi si incontreranno in gruppetti di dieci/quindici due volte la settimana per eleborare situazioni traumatiche nell'ambito di incontri psicoterapici e superando i traumi per trasformarsi in duplicatrici di pace in ambito familiare e sociale. Le azioni formative coinvolgono anche personale specializzato.
Un contributo di 99.750 Euro è stato, invece concordato all'"Associazione Ponti di Pace" di Egna per il risanamento dell'edificio principale "Velika Sala" del centro culturale "Dom Kulture" nel comune di Bosanska Krupa nel cantone di Una-Sana. Con questa azione l'associazione intende ripristinare definitivamente (gli interventi sulle strutture hanno avuto uno sviluppo pluriennale ) un patrimonio storico ed architettonico culturale gravemente danneggiato nel corso del conflitto. Il progetto mira a recuperare l'unica struttura disponibile in zona con la capienza per un vasto pubblico (oltre 500 persone) al fine di sviluppare e diffondere attività culturali favorendo l'opera di coesione sociale ed etnica superando i traumi postbellici e contribuire in tal modo alla normalizzazione delle relazioni interetniche (bosniaci, serbi, croati ed altri). In quest'ottica il centro "Dom Kulture" può divenire un punto di incontro culturale per l'intera popolazione di Bosanska Krupa.