Al convegno internazionale "Il Mediterraneo. Da Barcellona alla politica di vicinato" organizzato dalla Regione Lazio, il Presidente Piero Marrazzo sottolinea la necessità di strategie comuni per quest'area geografica
Fonte: Sviluppo Lazio
"È un momento di grande importanza per il Lazio e per gli altri mille luoghi del Mediterraneo. Chi vive nella nostra regione non considera il mare solo un confine naturale, ma una cerniera che unisce il nord e il sud dell'Europa". Con queste parole il presidente della Regione Piero Marrazzo ha aperto i lavori del convegno internazionale "Il Mediterraneo. Da Barcellona alla politica di vicinato", organizzato a Villa Piccolomini nell'ambito del Forum internazionale "Il Mediterraneo alle soglie del nuovo millennio" .
Chairman della sessione Senén Florensa i Palau, direttore Iemed (Spagna), sono intervenuti il direttore generale Unimed Franco Rizzi, Nedim Gürsel dell'Università di Parigi, Raphael Vago dell'Università di Tel Aviv, la scrittrice palestinese Suad Ameri, il direttore responsabile dell'Ansa Pierluigi Magnaschi, Ilter Turan dell'Università "Bilgi" di Istanbul e Filipe Themudo Barata dell'Università di Evora (Portogallo).
"Quando abbiamo pensato per la prima volta a un momento di aggregazione nel Mediterraneo - ha detto Marrazzo - eravamo coscienti delle difficoltà. Persistono macroscopiche differenze economiche, culturali e sociali tra i diversi Paesi. Eppure esiste un orizzonte comune, ci sono ragioni antiche perché il Mediterraneo sia un luogo di scambio".
"Nei dibattiti odierni sul Mediterraneo - ha detto il presidente del Comitato scientifico Predrag Matvejevic nella sua relazione introduttiva - si ripropone inevitabilmente la questione della Conferenza svoltasi a Barcellona nel 1995, con le speranze accese e le delusioni provocate dal processo che quell'assise aveva innescato".
"Il bacino del Mediterraneo è una scelta strategica per lo sviluppo del Lazio, soprattutto in vista del 2010 quando, come sancito dalla dichiarazione di Barcellona, diventerà zona di mercato di libero scambio" - ha detto l'assessore regionale a Pmi, commercio e artigianato Francesco De Angelis, "Occorre costruire uno spazio comune basato sulla cooperazione, sul dialogo e sull'integrazione. Il Lazio, attraverso progetti mirati, deve essere attore responsabile nel percorso verso questo obiettivo".
"Il Mediterraneo rappresenta il terreno di una grande sfida strategica e economica che riguarda l'Ue ma anche gli stessi equilibri di pace e di sviluppo dell'intera Eurasia, oltre a modificare in modo strutturale i rapporti transatlantici e il quadrante strategico dell'Asia meridionale". Così il presidente di Sviluppo Lazio Giancarlo Elia Valori, secondo il quale "occorre porre, anche all'interno dei rapporti bilaterali Ue-Paesi mediterranei, il nesso forte tra sviluppo economico e sicurezza interna dei singoli Paesi, oltre a una valutazione delle misure di controllo degli effetti della destabilizzazione jihadista all'interno del territorio Ue". Il "fil rouge" della nuova politica euromediterranea indicato dal presidente di Sviluppo Lazio è "coniugare strategia e economia", in un'area di libero scambio "che si estenderà dalla Svezia al Marocco, dall'Islanda alla Siria, fino a raggiungere circa 800 milioni di consumatori".