Da ieri riavviati i lavori relativi al Dpef che prevede un aumento progressivo dei fondi destinati all'Aiuto pubblico allo sviluppo. Riparte inoltre l'iter per il raggiungimento della riforma della legge 49 sulla cooperazione
Fonte: Il Velino
Con la riapertura dell'attività politica dopo la pausa estiva, si riempie anche l'agenda della cooperazione allo sviluppo. Si parte dai lavori in corso per la Finanziaria. Ieri 10 settembre i ministeri hanno inviato al ministero dell'Economia e delle finanze le richieste per le risorse 2008 (e relativi tagli per compensarle) che dovranno trovare posto nella manovra d'autunno.
Le stime contenute nel Dpef parlano di un aumento progressivo delle risorse per l'Aiuto pubblico allo sviluppo (Aps) per gli anni 2008-2010. Il prossimo anno, si legge sul testo del Documento di programmazione economico e finanziaria, le risorse saranno pari a 4,7 miliardi di euro per poi salire nel 2009 a 6,1 mentre nel 2010 un nuovo incremento dovrebbe portarle a quota 7,5 miliardi di euro.
Certo in passato sono state spesso deluse le aspettative degli operatori e delle associazioni e non è un caso che il Dpef sottolinei i "ritardi assai sensibili" accumulati nel realizzare gli obiettivi sottoscritti dall'Italia nel 2005 al Consiglio europeo. Obiettivi che indicavano il raggiungimento entro il 2010 della quota dello 0,51 per cento nel rapporto Aps/Pil, per poi arrivare, nel 2012 allo 0,7 per cento. Nel Dpef si legge che è "indifferibile un'azione correttiva volta a innescare una tendenza positiva dell'Aps", per questo è difficile pensare che dalla Farnesina giunga al Mef il prossimo 10 settembre una richiesta di risorse di entità diversa da quella indicata a giugno.
Dopo la conferma della decisione da parte della Spagna del premier José Luis Rodríguez Zapatero di aumentare l'aiuto pubblico allo sviluppo (Aps) allo 0,7 per cento per il 2008, in anticipo di due anni sulla scadenza del 2010, l'Associazione delle Ong italiane torna a chiedere all'esecutivo di mettere tra le priorità del prossimo triennio la cooperazione internazionale. "Il rispetto degli obiettivi fissati dal documento di programmazione economico finanziaria (Dpef) è un impegno minimo, vista soprattutto la nostra posizione nella classifica dei paesi Ocse: penultimi in fatto di aiuti, allo stesso livello di paesi come l'Ungheria", ha dichiarato il presidente dell' Associazione delle Ong italiane Sergio Marelli. Che aggiunge: "Abbiamo apprezzato a giugno scorso l'impegno del governo nel ridare dignità alle politiche di cooperazione allo sviluppo all'interno del Dpef dedicandogli uno specifico capitolo e prevedendo il raggiungimento dello 0,33 per cento nel 2008, stimabile intorno ai 4,7 miliardi complessivi e gradualmente allo 0,7 entro il 2015", aggiunge Marelli per il quale è comunque necessario che il governo confermi in concreto nella legge finanziaria gli impegni presi.
"Chiediamo al ministro Massimo D'Alema e al premier Romano Prodi che gli impegni del Dpef siano mantenuti e soprattutto non vengano sacrificati di fronte a emergenze e a risanamenti di altri capitoli della spesa pubblica come avvenuto spesso in passato - ha aggiunto il presidente dell' associazione che raggruppa oltre 160 associazioni -. Domandiamo inoltre che nella prossima finanziaria vengano destinati alle Ong 150 milioni di euro: dato il previsto aumento dell'Aps dallo 0,2 per cento allo 0,33 per cento del PIL ci aspettiamo come minimo che proporzionalmente vengano aumentati i fondi per le organizzazioni che lavorano nel settore: questo sarebbe l'indicatore della reale volontà del governo di sostenere non solo a parole ma con fatti concreti il ruolo sussidiario della società civile".
Le richieste non finiscono qui. "Chiediamo - continua Marelli - che per le risorse destinate alle Organizzazioni non governative venga applicata la "contabilità straordinaria". Questo provvedimento, già previsto dalla Legge 49, che nulla sottrae alla doverosa e richiesta funzione di controllo dell'amministrazione pubblica, è necessario per permettere di utilizzare in tempi rapidi e certi i fondi messi a disposizione, svincolandoli dagli appesantimenti burocratici che negli anni hanno paralizzato la cooperazione italiana". Il presidente delle Ong italiane conclude il suo appello con un auspicio: "I tempi di stesura e di approvazione della legge finanziaria si intrecciano con l'iter parlamentare della riforma della Legge 49, processo che ci auguriamo si concluda in tempi brevi per portare un rinnovamento alla macchina della cooperazione italiana e un suo definitivo rilancio: anche da questi segnali gli elettori e i cittadini italiani giudicheranno la coerenza tra le parole e i fatti dell'attuale governo".
Altro punto nodale sarà infatti il proseguimento dell'iter in Senato della riforma della legge 49/87. L'obiettivo è quello di presentare un dispositivo approvato all'unanimità in commissione Esteri a Palazzo Madama entro la fine dell'anno. L'obiettivo che il governo ritiene raggiungibile, con una sua approvazione entro la fine del 2008.